Il documento integrale con cui è stata rinnovata l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la continuità produttiva dell’ex Ilva
Il 25 luglio scorso è stato pubblicato il decreto con cui il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica rinnovava l’Aia per l’esercizio degli impianti dello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia spa in amministrazione straordinaria, a Taranto.
“Si tratta di un provvedimento fondamentale – ha commentato il Ministro Gilberto Pichetto – perché coniuga la necessità di garantire la continuità produttiva di un polo strategico per il Paese con la massima attenzione alla tutela della salute e dell’ambiente”.
Un documento oggi al centro della bufera di Taranto sull’ex Ilva, che vede il neoelettosindaco Piero Bitetti già dimissionario, dopo l’assedio a Palazzo Città dei contestatori del piano, e un braccio di ferro tra il Mimit, che considera ancora valido l’appuntamento del 31 luglio per la firma, e il Consiglio comunale, il quale non vede le condizioni per la sigla dell’accordo.
COS’È L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
L’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) è uno strumento previsto dalla normativa europea e nazionale per regolamentare e monitorare l’impatto ambientale delle attività industriali più inquinanti, come gli impianti siderurgici. Il riesame dell’AIA rappresenta un passaggio cruciale: consente di aggiornare le prescrizioni ambientali in base all’evoluzione delle tecnologie, all’eventuale peggioramento delle condizioni ambientali e alla verifica del rispetto degli obblighi assunti dal gestore. L’obiettivo ultimo è garantire la tutela della salute pubblica e dell’ambiente circostante.
CONTENUTI DEL DECRETO E PRESCRIZIONI AMBIENTALI
Il decreto rinnova l’AIA per lo stabilimento siderurgico di Taranto, ponendo oltre 400 prescrizioni, molte delle quali vincolanti e collegate a futuri riesami e interventi ambientali. La produzione resta autorizzata fino a 6 tonnellate annue per dodici anni, e si conferma la necessità di avviare un percorso verso la decarbonizzazione, anche se non trattata direttamente da questo atto.
PARERI DEGLI ENTI TERRITORIALI E VALUTAZIONE SANITARIA
Motivo per il quale gli Enti territoriali coinvolti nella sottoscrizione dell’accordo – la Regione Puglia, la Provincia di Taranto, il Comune di Taranto e il Comune di Statte – hanno espresso un parere negativo durante la precedente Conferenza dei servizi e chiesto il rinvio della firma, poi non accolto. Sebbene, come sottolinea la nota del MASE, “per la prima volta, l’autorizzazione è stata rilasciata anche sulla base della Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) redatta dall’Istituto Superiore di Sanità, integrando le evidenze sanitarie nella disciplina autorizzativa”. Iss che però, audito in Regione Puglia, per bocca del direttore del Dipartimento Ambiente e Salute, ritiene tale aderenza alle linee guida parziale e ha segnalato “incongruenze rispetto ai parametri di rifermento dettati sia delle linee guida dell’Iss sia dalla sentenza della Corte di Giustizia europea”.
LA QUESTIONE DEL RIGASSIFICATORE
Nel provvedimento manca anche la questione del rigassificatore: l’ombra della nave al largo di Taranto che la città non vuole vedere materializzarsi, ma sul quale si gioca molto della trattativa da venire per l’assegnazione dell’acciaieria a un nuovo investitore. L’obiettivo del Mimit è trovarlo entro ottobre e chiudere l’assegnazione per i primi mesi del 2026.
LE INCOGNITE LEGALI
Da ultimo, un’ulteriore incertezza è legata a una possibile sentenza negativa del Tribunale di Milano riguardo all’azione legale avviata dall’associazione Genitori tarantini, che potrebbe decretare la chiusura dello stabilimento per violazioni ambientali, come evidenziato dalla messa in mora Ue di maggio 2025.
IL DECRETO DI RINNOVO DELL’AIA: IL DOCUMENTO INTEGRALE
Il decreto ministeriale di rinnovo, che qui pubblichiamo, ha come oggetto l’Aia temporanea che dovrebbe essere oggetto di esame, con relative modifiche in base ai rilievi emersi, durante l’incontro interistituzionale fissato per domani 31 luglio.