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Oltreconfine

Speciale summit Trump-Putin: cosa accade Oltreconfine

Notizie da Oltreconfine: venerdì 15 agosto il presidente degli Usa Trump e il suo collega russo Vladimir Putin si incontreranno in Alaska per un summit cruciale e per quello che, senza dubbio, può essere definito l’evento più atteso dell’anno se non degli ultimi anni.

L’obiettivo dichiarato del meeting tra Trump e Putin è di cercare una soluzione al conflitto in Ucraina, con tutte le difficoltà che ne conseguono considerata la posizione granitica di Putin e le numerose incoerenze dimostrate da Trump da quando si è insediato alla Casa Bianca.

Le aspettative sono dunque moderate, e le posizioni divergenti tra le parti coinvolte alimentano tensioni e preoccupazioni specialmente tra la terza parte in causa, il presidente ucraino Zelensky che non sarà presente in Alaska, e gli alleati occidentali, preoccupati per possibili colpi di testa da parte del loro collega americano.

COME NASCE IL MEETING?

L’idea di un incontro tra Trump e Putin nasce dalla promessa elettorale di Trump di porre fine alla guerra in Ucraina in tempi rapidi, addirittura “entro 24 ore” dall’inizio del suo secondo mandato. Come osserva il New York Times, da quando è tornato alla Casa Bianca, dopo alcune dichiarazioni ambigue in cui sembrava addirittura simpatizzare per Putin e non nascondere la sua idiosincrasia per Zelensky, Trump ha intensificato gli sforzi diplomatici per raggiungere un cessate il fuoco, spinto dalla frustrazione per l’incessante bombardamento russo delle città ucraine e dalla mancanza di progressi nei negoziati precedenti.

CHI HA AVUTO L’IDEA?

 Il summit, osserva la BBC, è stato annunciato da Trump lo scorso 8 agosto, in coincidenza con la scadenza da lui stesso imposta alla Russia per accettare un cessate il fuoco, pena nuove sanzioni economiche contro Mosca. Dopo alcune esitazioni iniziali sulla location, la scelta dell’Alaska come sede è stata confermata sia dalla Casa Bianca che dal Cremlino, con il consigliere di Putin, Yuri Ushakov, che – come nota PBS – l’ha definita “logica” per la prossimità geografica e gli interessi economici condivisi tra Usa e Russia nell’Artico.

L’incontro è il risultato di settimane di negoziati dietro le quinte, con il coinvolgimento di inviati speciali come Steve Witkoff, che, come ricorda il Nyt, ha tenuto colloqui “molto produttivi” con Putin a Mosca il 7 agosto. Tuttavia, la rapidità con cui il summit è stato organizzato, senza dettagli precisi su luogo e durata, suggerisce un approccio meno strutturato rispetto ai tradizionali vertici internazionali, alimentando speculazioni su quanto Trump sia preparato a negoziare con un leader esperto come Putin.

Come ricorda NPR, durante la sua campagna presidenziale Trump ha ripetutamente affermato di poter risolvere il conflitto ucraino grazie alla sua capacità di negoziazione e alla sua relazione con il leader russo. Tuttavia, come rileva PBS, il Cremlino ha accolto con favore la proposta di un meeting in Alaska, vedendo nell’incontro un’opportunità per consolidare i guadagni territoriali russi e ridurre l’isolamento internazionale di Putin, accentuato dall’invasione dell’Ucraina nel 2022 e dal mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) nel 2023. La scelta dell’Alaska, osserva ancora PBS, un territorio che non rientra nella giurisdizione della CPI, è stata probabilmente un compromesso per consentire a Putin di viaggiare senza rischi legali.

Nonostante le speculazioni iniziali su un possibile incontro trilaterale con Zelensky, sia la Casa Bianca che il Cremlino hanno confermato che il summit sarà bilaterale, escludendo per ora la partecipazione diretta di Kyiv. Questa decisione ha suscitato critiche da parte dell’Ucraina e degli alleati europei, che temono un negoziato che escluda la voce ucraina.

CHI CI SARÀ E CHI NON CI SARÀ?

Al momento non è nota la composizione delle delegazioni che accompagneranno i due presidenti; l’unica cosa certa è che il summit vedrà la partecipazione esclusiva di Trump e Putin, senza la presenza di Zelensky, nonostante le richieste ucraine di essere inclusi.

Il Cremlino ha ribadito che Putin non incontrerà il presidente ucraino finché non saranno soddisfatte “certe condizioni”, come un accordo di pace preliminare, condizioni che al momento appaiono lontane. La Casa Bianca ha lasciato aperta la possibilità che Zelensky possa essere coinvolto in un secondo momento, con Trump che secondo Bloomberg ha suggerito un futuro incontro tra Putin e il presidente ucraino, eventualmente mediato da lui stesso.

E L’EUROPA?

Come osserva Politico, gli alleati europei, pur non presenti fisicamente al summit, eserciteranno un’influenza indiretta.

Una riunione virtuale è stata organizzata per domani, convocata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, con la partecipazione di leader di Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Polonia, Finlandia, oltre a Zelensky, il capo della Nato Mark Rutte e i presidenti della Commissione e del Consiglio europeo. L’obiettivo è coordinare una posizione comune e fare pressione su Trump affinché non accetti compromessi che danneggino l’Ucraina o la sicurezza europea.

QUAL È L’AGENDA?

L’agenda del summit si concentra sulla ricerca di un cessate il fuoco in Ucraina e su un possibile accordo di pace a lungo termine. Come scrive NPR, Trump ha descritto l’incontro come un “feel-out meeting”, un’occasione per valutare la serietà di Putin nel porre fine alla guerra.

Tuttavia, le posizioni delle due parti sembrano inconciliabili. Come ricorda PBS, Putin insiste su condizioni draconiane: il ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni annesse illegalmente dalla Russia nel 2022 (Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia), il riconoscimento dell’annessione della Crimea, l’abbandono dell’aspirazione ucraina alla Nato, limiti alle forze armate di Kyiv e il riconoscimento del russo come lingua ufficiale in Ucraina. Zelensky, d’altra parte, ha dichiarato che qualsiasi accordo deve includere garanzie di sicurezza robuste per l’Ucraina e non può comportare la cessione di territori.

Un punto centrale dell’agenda è la proposta di Trump di “scambio di territori” per raggiungere un compromesso. Trump ha suggerito che l’Ucraina potrebbe cedere alcune aree occupate dalla Russia in cambio di territori attualmente sotto controllo ucraino, anche se non è chiaro quali territori russi potrebbero essere coinvolti, dato che Kyiv, come giustamente ricorda Bloomberg, non ha mai rivendicato terre russe. Come sottolinea Fox News, questa proposta ha suscitato forti critiche da parte di Zelensky, che ha ribadito che la Costituzione ucraina vieta la cessione di territori a un invasore, e dagli alleati europei, che insistono sul principio che i confini internazionali non possono essere modificati con la forza.

QUALI POSSIBILI SCENARI?

Il summit potrebbe evolvere in diversi scenari, ognuno con implicazioni significative.

Il primo scenario è quello di un accordo bilaterale Usa-Russia. Putin potrebbe cercare di persuadere Trump a sostenere un accordo che legittimi i guadagni territoriali di Mosca, escludendo l’Ucraina e gli alleati europei. Questo scenario, però, rischierebbe di alienare Kyiv e l’Europa, indebolendo l’unità della Nato e la credibilità di Trump come leader globale. Come evidenzia PBS, Zelensky ha già definito qualsiasi accordo senza l’Ucraina come “decisioni morte”.

Il secondo scenario è quello di uno stallo diplomatico. Data la distanza tra le posizioni di Putin e quelle di Zelenskyy, il summit potrebbe concludersi senza progressi significativi. Come sottolinea il Nyt, Trump ha dichiarato di essere pronto ad abbandonare i negoziati se non vedrà possibilità di un accordo equo, lasciando il conflitto in una situazione di impasse e aumentando la pressione per nuove sanzioni contro la Russia.

Un altro possibile scenario è che si compiano alcuni passi verso un cessate il fuoco. Se Putin mostrasse flessibilità, il summit potrebbe aprire la strada a un cessate il fuoco temporaneo, con negoziati successivi che includano l’Ucraina e l’Europa. Tuttavia, osserva NPR, ciò richiederebbe concessioni significative da parte di Mosca, che finora non ha mostrato alcuna volontà di compromesso.

L’ultimo scenario da considerare è che si generino fratture nell’alleanza occidentale. Un accordo che favorisca troppo la Russia potrebbe creare tensioni tra gli Stati Uniti e i loro alleati europei, che vedono nell’integrità territoriale ucraina una questione di sicurezza continentale. Come ricorda Fox News, Nato e Ue hanno già espresso preoccupazione per un possibile negoziato che escluda Kyiv, e un passo falso di Trump potrebbe compromettere la coesione dell’alleanza.

QUALI LE DICHIARAZIONI DELLA VIGILIA?

Le dichiarazioni rilasciate prima del summit riflettono un clima di cautela e tensione. Come rimarca Bloomberg, Trump ha adottato un tono pragmatico, descrivendo l’incontro come un’occasione per “sondare” le intenzioni di Putin e sottolineando la sua volontà di mediare un accordo che includa “scambi di territori”.

Tuttavia, evidenzia il Nyt, il capo della Casa Bianca ha anche espresso frustrazione per la riluttanza di Putin a fermare i bombardamenti e ha criticato Zelensky per la sua insistenza sulla sovranità territoriale, definendo la sua posizione costituzionale un “pretesto”.

Quest’ultimo, dal canto suo, ha ribadito che l’Ucraina non cederà territori agli occupanti e che qualsiasi negoziato senza Kyiv è destinato a fallire. In un discorso del 9 agosto riportato da BBC, Zelensky ha dichiarato: “Gli ucraini non regaleranno la loro terra all’occupante. Qualsiasi decisione presa senza di noi è una decisione contro la pace”. Il presidente ucraino, sottolinea il Nyt, ha anche espresso preoccupazione per la possibilità che Trump possa essere “ingannato” da Putin.

Gli alleati europei, guidati dalla responsabile della politica estera dell’Unione Kaja Kallas, hanno sottolineato l’importanza di un cessate il fuoco incondizionato come primo passo e hanno avvertito che qualsiasi accordo che premi l’aggressione russa sarebbe inaccettabile. Kallas ha dichiarato a Fox News: “La Russia non ha accettato un cessate il fuoco incondizionato, quindi non si dovrebbe nemmeno discutere di concessioni”. Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha espresso al Nyt fiducia nella capacità di Trump di testare la serietà di Putin, ma ha insistito sulla necessità di coinvolgere l’Ucraina e l’Europa in qualsiasi negoziato successivo

Dal lato russo, il Cremlino ha mantenuto un tono sobrio, con Yuri Ushakov che ha descritto il summit come un’opportunità per discutere di una “risoluzione pacifica a lungo termine” della crisi ucraina. Tuttavia, Putin ha contattato i leader di Cina, India, Brasile e altri Paesi alleati per coordinare una posizione comune, suggerendo, come indica PBS, un tentativo di consolidare il sostegno internazionale prima dell’incontro.

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