L’effetto più tangibile della convocazione della direzione nazionale del Pd, fatto che non accadeva da sette mesi, è stato il conclamarsi del distacco tra il supposto leader della corrente minoritaria riformista, Stefano Bonaccini, e la truppa che costituisce Energia popolare. Spunta anche la data di un evento a Milano: Gentiloni scalda i motori per tentare la volata alla segreteria?
Il 24 ottobre a Milano una folta pattuglia di dirigenti e amministratori riformisti del Pd — da Lorenzo Guerini a Pina Picierno, da Giorgio Gori a Lia Quartapelle — darà appuntamento a chi si riconosce in un’area pro-welfare e pro-Europa.
Formalmente i promotori parlano di “nuova area culturale”. In realtà è l’esito tangibile della crisi aperta con la convocazione della direzione nazionale da parte di Elly Schlein – dopo sette mesi e a ridosso delle regionali – interpretata come una mossa per silenziare il dibattito interno. A pagarne lo scotto è stato il vicesegretario e (fu) leader di Energia popolare Stefano Bonaccini, rimasto fedele a Schlein e secondo i riformisti troppo appiattito sulla sua linea.
IL TEST DELLE REGIONALI
Nessun annuncio in pompa magna, per il momento: ci sono le regionali. Si attenderà l’esito e se, come prevedono i riformisti, Schlein andrà a sbattere nelle Marche e in Calabria, le uniche regioni davvero contendibili in questa tornata elettorale, allora la fu Energia popolare, “de-bonaccinizzata”, potrà contestare apertamente la segreteria e provare a costruire una nuova area.
CHI SARÀ IN CAMPO
Dentro dovrebbero esserci i soliti – Lia Quartapelle, Valeria Valente, Sandra Zampa, Lorenzo Guerini, Alessandro Alfieri, Pina Picierno, Simona Malpezzi, Giorgio Gori, Marianna Madia, Filippo Sensi – con il peso di Piero De Luca e Antonio Decaro in sensibile crescita, oltre agli europarlamentari Pierfrancesco Maran, Elisabetta Gualmini e Nicola Zingaretti.
APPUNTAMENTO IL 24 OTTOBRE A MILANO
C’è anche una data sul calendario dei riformisti dentro e fuori il Pd: il 24 ottobre, a Milano, per parlare di welfare, crescita e politica estera — temi evocati come non più rinviabili nella dialettica interna al partito.
GENTILONI SCALDA I MOTORI
Il riferimento principale dei “nuovi” riformisti Pd sarà Paolo Gentiloni, che infatti è invitato all’appuntamento del 24 ottobre, e studia da leader della “nuova area”, con un occhio a Palazzo Chigi e la testa all’elezione del Presidente della Repubblica.
Qualora il progetto si concretizzasse, l’ex Presidente del Consiglio potrebbe contare sul sicuro appoggio di un quarto del partito grazie al supporto del movimento di Delrio e degli ex renziani capitanati da Guerini e sul dialogo con le correnti di Franceschini e Speranza,
Non saranno i prodromi di una scissione, quanto un tentativo concreto di scalzare Schlein, anteporle i galloni di affidabilità in vista di un possibile governo e impedire che l’area centrista finisca ai margini del Pd o addirittura che i transfughi costituiscano una forza esterna, che Renzi sta già provando a radunare.