Scontro in diretta a Omnibus sulla Flotilla tra Capezzone e Telese, che abbandona lo studio. La petizione del Codacons e la solidarietà del Pd abruzzese
Nello stesso giorno dell’uscita di Francesca Albanese dagli studi di In Onda, sempre sull’emittente La7 si consumava un’altra polemica in diretta tv, con protagonisti stavolta Daniele Capezzone e Luca Telese.
Quest’ultimo, che a sera provava a calmare le acque tra la relatrice Onu e Francesco Giubilei, la mattina si trovava al centro di un episodio del tutto analogo, lasciando indignato la trasmissione Omnibus tra gli improperi di Daniele Capezzone, che gli dava del “fascista rosso”.
Sulla vicenda si sono poi espressi anche il Codacons, che ha lanciato una petizione contro le ospitate di Capezzone in tv, e il Pd abruzzese, che ha espresso solidarietà a Luca Telese. Ecco cosa è accaduto e la reazione di Capezzone.
COSA È SUCCESSO TRA TELESE E CAPEZZONE
Lo scontro si è acceso quando il direttore di Libero, interpellato sulla vicenda della Flotilla ha menzionato i presunti finanziamenti diretti o indiretti di Hamas alla missione umanitaria.
Le affermazioni di Capezzone hanno innescato la reazione stizzita di Luca Telese, che si trovava in studio era come ospite. Appena sentite le parole su Hamas, Telese ha prima inveito: “Sei un poveretto! La Scuderi è finanziata da Hamas? Davanti a un propagandista delle bugie… io, con molto rispetto per la conduttrice, me ne vado”, quindi ha provato a mostrargli le testimonianze dei giornalisti italiani che raccontavano dell’umiliazione subita da di Greta Thurnberg per mano delle autorità israeliane.
E qui scoppia l’equivoco: alla replica di Capezzone, Telese, che intanto gli si è fatto vicino, gli intima di stare a cuccia. Ma Capezzone lo interpreta come un ammonimento rivolto alla conduttrice Gaia Tortora – la quale intanto si dispiace per l’uscita del collega – e prorompe in una serie di invettive che accompagnano il conduttore all’uscita.
LA PETIZIONE DEL CODACONS CONTRO CAPEZZONE
Sembrava potesse chiudersi così, con il solito video che diventa virale sui social. E invece sia il Codacons che il Pd abruzzese hanno ritenuto di sbilanciarsi sul teatrino andato in onda.
L’associazione a tutela dei consumatori ha pubblicato sul proprio sito un duro comunicato accompagnato da una petizione online dal titolo “Basta Capezzone in TV!”. Nel testo si denuncia che “ogni giorno, trasmissioni che dovrebbero informare e approfondire vengono occupate da figure che alimentano solo rumore mediatico, senza alcun contributo reale al dibattito pubblico”. Come “caso più eclatante” viene indicato proprio Daniele Capezzone, “ospite fisso – non si sa perché – di troppi programmi televisivi, dove da anni pontifica con slogan stanchi, semplificazioni e attacchi personali”.
L’accusa è che Capezzone “non informa” ma anzi “distorce, banalizza, esaspera” i temi, lasciando “una discussione svuotata di contenuti” che offende l’intelligenza degli spettatori.
Il Codacons spiega che la petizione “non è un atto di censura, ma un richiamo al buon senso e alla responsabilità”. Le emittenti – pubbliche e private – hanno il dovere di garantire “un confronto serio, pluralista e fondato sui fatti”, non di dare spazio a chi “riduce ogni tema a caricatura, trasforma le tragedie in show e usa la provocazione come unico strumento di visibilità”. L’associazione ribadisce che “ogni minuto di televisione è un bene pubblico: deve servire a informare, non a distrarre”.
ANCHE IL PD ABRUZZESE CON TELESE
E oggi il Partito Democratico abruzzese ha preso posizione sulla stessa vicenda ma da un altro punto di vista. In un post social il Pd ha espresso “piena solidarietà al direttore del quotidiano Il Centro, Luca Telese”.
I dem condannano il comportamento di Capezzone come “insulti e accuse infamanti”, e sottolineano che “la libertà di opinione è un diritto fondamentale, ma non può essere utilizzata per lanciare attacchi personali e infangare dignità professionale e personale”, sostenendo che Telese abbia fatto bene a ritirarsi dallo scontro quando i toni sono divenuti “insostenibili”.
Post poi ripreso dallo stesso Capezzone in chiave sarcastica:
Non è Zelig, non è Lercio, è il Pd abruzzese. Complimenti, compagni 🤣 pic.twitter.com/6CAoTqH2pT
— Daniele Capezzone (@Capezzone) October 7, 2025
CAPEZZONE: LA SINISTRA INCAPACE DI DIALOGARE
Dopo il clamore dell’accaduto, Capezzone ha poi rilasciato un’intervista a Fanpage.it ribadendo il suo punto di vista. Nel dialogo con la redazione, il direttore editoriale di Libero ha liquidato la questione prendo in giro Telese e paragonando la sua uscita di scena a un “autogol spettacolare” degno di Niccolai (ottimo calciatore del Cagliari, noto però per gli sfortunati inciampi nei pressi della propria porta). Ha inoltre definito quella giornata “una piccola tragedia culturale della sinistra”, lamentando che i cosiddetti “campioncini della sinistra culturale” non sono più in grado di reggere un dibattito “minimamente equilibrato”. Secondo Capezzone, la sinistra sarebbe abituata a monocordi schemi dialogici e va nel panico se si tratta di confrontarsi con opinioni diverse.