Gennaro Sangiuliano accetta l’invito dei vertici di Fratelli d’Italia e sarà capolista nella lista che correrà alle Regionali in Campania del 23–24 novembre 2025. L’ex ministro e corrispondente Rai da Parigi parla di “ritorno al servizio” per i concittadini e rivendica il lavoro già avviato per Napoli. Sulla polemica per il suo incarico in Rai si difende: “La partecipazione alla vita democratica è un diritto costituzionale”
Dopo giorni di indiscrezioni e tensioni, Gennaro Sangiuliano ha sciolto la riserva: “Ho accettato l’invito che mi è venuto dai vertici di Fratelli d’Italia: guiderò la lista al Consiglio regionale della Campania”.
L’annuncio rilasciato in un‘intervista al Corriere della Sera — segna il ritorno ufficiale dell’ex ministro della Cultura e ora corrispondente Rai a Parigi nello scacchiere politico campano, a poche settimane dal voto regionale. Dopo l’esperienza ministeriale e il successivo incarico giornalistico, Sangiuliano dice di non cercare “rivalsa né riscatto”, ma di voler “fare il consigliere della Campania, al servizio dei miei concittadini”.
COSA HA DETTO SANGIULIANO
“Vorrei riprendere un discorso con i miei concittadini. Sono napoletano, nato nel centro storico, quartiere San Lorenzo”: così Sangiuliano motiva la scelta di candidarsi, ricordando radici e legami locali e rivendicando un progetto di rilancio per la qualità della vita.
Dichiarazioni che si riallacciano alla sua formazione universitaria e ai progetti avviati da ministro per Napoli, tra cui il recupero dell’Albergo dei Poveri, cui ora vorrebbe lavorare nel ruolo di consigliere regionale.
LA CHIAMATA DI FDI E LA SOLIDARIETÀ BIPARTISAN
L’idea di candidarlo avrebbe ricevuto il placet della premier. Il progetto sarebbe emerso la scorsa primavera d’intesa con Giovanni Donzelli, Ignazio La Russa, Arianna Meloni e da ultimo col candidato alla presidenza della Regione Edmondo Cirielli, per il quale Sangiuliano farebbe volentieri l’assessore alla Cultura.
Ma Sangiuliano si dice in buoni rapporti anche con gli avversari politici, da Andrea Orlando a Giuseppe Conte, passando per Marco Travaglio, figure che gli hanno mostrato solidarietà durante la bufera per il caso Boccia, la quale peraltro correrà alle regionali nella lista di Stefano Bandecchi.
L’ex ministro dedica qualche battuta anche ai competitor dell’agone campano, il federatore del campo largo Gaetano Manfredi – “persona di grande levatura” – e il candidato che guida la coalizione del campo largo Roberto Fico – “Sarò la tua medicina amara” gli avrebbe detto alla cerimonia per lo scioglimento del sangue di San Gennaro, anticipandogli la sua possibile discesa in campo.
LE POLEMICHE PER L’INCARICO IN RAI
Le indiscrezioni sul suo possibile ritorno in politica avevano già scatenato le critiche dell’opposizione e d Usigrai, che ora torna sul punto con una dura nota: “La credibilità del servizio pubblico è arrivata al capolinea”, protesta il sindacato, “Sangiuliano ha usato la Rai come un tram”.
A riguardo, Sangiuliano mette le mani avanti: “Mi sono già difeso citando l’articolo 51 della Costituzione: la partecipazione alla vita politica è un diritto democratico. In Rai ci sono stati molti colleghi che hanno fatto politica: Badaloni, Marrazzo, Giulietti, Ravaglioli, genero di Andreotti… Tutte persone di valore. Forse perché sono di destra non dovrei avere questo diritto? Ma non voglio fare polemica: ci sono le leggi, e si applicano”.
E a la Repubblica riferisce di aver preso “un permesso elettorale (…) quello che prescrive la legge italiana, previsto per tutti, dipendenti pubblici e privati. Se sarò eletto, andrò in aspettativa: ma avendo 63 anni, la mia eventuale elezione sconfinerebbe nella pensione”.

