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Regionali impresentabili

Regionali, chi sono i candidati impresentabili in Campania e Puglia

Otto candidati definiti “impresentabili” dalla Commissione parlamentare Antimafia alle prossime regionali, quattro in Campania e quattro in Puglia, nessuno in Veneto.

La Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, ha reso note le verifiche sui candidati alle elezioni regionali: sono otto i casi in cui sono sono emerse violazioni del codice di autoregolamentazione sottoscritto dai partiti per garantire la trasparenza delle candidature, quattro a testa per Campania e Puglia. Nessuna segnalazione analoga per le liste in Veneto.

CHI SONO GLI “IMPRESENTABILI” IN CAMPANIA

In Campania la Commissione indica quattro candidati per i quali, secondo le verifiche svolte, sussistono motivi di incompatibilità. Tre di questi risultano inseriti in liste che appoggiano la candidatura di Edmondo Cirielli: Davide Cesarini, candidato con “Democrazia Cristiana con Rotondi Centro per la Libertà”; Luigi Pergamo, in corsa con la civica “Pensionati Consumatori Cirielli Presidente”; Pierpaolo Capri, iscritto nell’Unione  di Centro. Per il centrosinistra il nome segnalato è quello di Maria Grazia Di Scala della lista “Casa Riformista per la Campania”.

CHI SONO GLI “IMPRESENTABILI” IN PUGLIA

Anche in Puglia la Commissione ha individuato quattro candidati ritenuti in violazione del codice di autoregolamentazione. Tre sono nelle liste collegate a Forza Italia (Antonio Ruggiero, Paride Mazzotta e Pasquale Luperti) e uno, Marcello Cocco, nella lista “Alleanza Civica per la Puglia” a sostegno del candidato presidente Sabino Mangano.

IL CASO MAZZOTTA

Paride Mazzotta, capogruppo uscente di Forza Italia, ha reagito con durezza alla segnalazione: parla di “uno scambio d’identità” e chiede pubbliche scuse e una rettifica diffusa con la stessa ampiezza della notizia che, a suo dire, ha già danneggiato la sua immagine in piena campagna elettorale.

La Commissione ribadisce che le segnalazioni nascono dall’esame di atti e provvedimenti esistenti, ma non spetta a essa determinare una sanzione definitiva: quella rimane prerogativa della magistratura.

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