L’uomo chiave della trattativa Usa-Mosca è Kirill Dmitriev: un banchiere che sa parlare la lingua dei soldi, la stessa in voga nella cerchia di Trump e che al momento sembra l’unica arma in grado di fermare le escalation geopolitiche mondiali.
Ore caldissime sull’asse Washington-Mosca per spingere l’Ucraina ad accettare l’accordo in 28 punti che potrebbe arrestare il conflitto, a pena però di pesanti concessioni da parte del governo di Kiev.
Al di là delle dichiarazioni di rito – la Russia sostiene di non aver mai visionato la bozza, mentre il Guardian paventa addirittura la possibilità che il testo sia stato tradotto dal russo – è chiaro ormai come la bozza sia il prodotto della missione di Kirill Dmitriev a Miami a fine ottobre, proprio nel momento in cui le tensioni fra i due Paesi sembravano in procinto di esplodere.
Protagonista inatteso della trattativa, Dmitriev è la controparte ideale dell’affarista Witkoff: un businessman, arricchitosi anche lui grazie al patrimonio immobiliare, con una vasta rete di contatti in Occidente e un canale diretto con Putin, grazie all’amicizia tra sua moglie e la secondogenita del presidente, Natasha.
CHI È KIRILL DMITRIEV
Dmitriev è nato nella Kiev sovietica, nel 1975. In famiglia si respira aria di perestrojka. Al crollo del Muro il giovane Kirill si lascia alle spalle l’Urss e vola verso gli Stati Uniti, dove consegue una laurea in economia a Stanford e un master in business a Harvard. Prima di tornare a Kiev nel 2007, lavorerà a Goldman Sachs e McKinsey, costruendosi il portfolio perfetto per affermarsi come figura chiave dell’élite economica russa.
DIRETTORE DEL FONDO D’INVESTIMENTO RUSSO
Nella capitale ucraina ottiene la direzione di un fondo di investimenti, poi si trasferisce nuovamente a Mosca, nel 2011, dove gli viene affidato il Russian Direct Investment Fund (RDIF), un fondo appositamente creato da Putin per gestire gli investimenti nell’economia nazionale, il cui flusso di cassa ammonta oggi a circa 10 miliardi di dollari.
RAPPORTI CON WASHINGTON E IL MONDO DELL’IMPRENDITORIA USA
In questo ruolo partecipa a tutti i grandi summit mondiali, dal G20 ai Brics, entra in rapporti con Erik Prince di Blackwater ed Elon Musk. L’Italia gli conferisce la nomina a commendatore per i suoi sforzi nell’aver intensificato le relazioni bilaterali, la Francia la Legione d’onore.
Intanto stringe contatti con la cerchia di Trump: già nel 2016 sarebbe stato tra i protagonist dei contatti iniziali tra Mosca e il team elettorale del tycoon. In quell’occasione avrebbe incontrato il consigliere del tycoon Anthony Scaramucci e anche suo genero Jared Kushner.
INVIATO SPECIALE DI PUTIN
Nel 2025 Putin lo nomina inviato speciale per la cooperazione economica e gli investimenti internazionali. Dmitriev inizia a promuovere progetti economici volti a riavvicinare Mosca ai partner stranieri. Ad agosto entra nella delegazione inviata dal Cremlino in Alaska. A ottobre è emersa su sua iniziativa la proposta, forse pù mediatica che concreta, di un tunnel ferroviario sotto lo stretto di Bering per collegare i due Paesi l’Alaska e la Chukotka (il cosiddetto “tunnel Putin-Trump” ).
Poi gli incontri con Witkoff a Miami, e ora il piano in 28 punti di cui si sta discutendo febbrilmente nelle cancellerie di mezzo mondo.

