L’ex ministro ed emissario Ue nel Golfo potrebbe diventare coordinatore speciale dell’UNSCO per il processo di pace in Medio Oriente e vicesegretario generale delle Nazioni Unite con sede a Gerusalemme.
Dall’Ue all’Onu: Luigi Di Maio, ex ministro, vicepremier e leader del Movimento, prima della rottura definitiva con Grillo, sembra ormai stabilmente entrato nel gotha della diplomazia internazionale. Dopo l’incarico di inviato speciale dell’Ue per il Golfo Persico, conferitogli dall’ex alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Joseph Borrell in persona, l’ex enfant prodige della politica pentastellata sarebbe in procinto di passare alle Nazioni Unite: come anticipato dal Foglio, infatti, lo attenderebbe a Gerusalemme la poltrona di vicesegretario dell’Onu e il prestigioso compito di coordinatore del processo di pace in Medio Oriente.
La procedura sarebbe in corso e — secondo quanto riportato — ha ricevuto un primo assenso dalle parti coinvolte, compreso il governo italiano.
IL NUOVO RUOLO DI DI MAIO: DALL’UE ALL’ONU
Attualmente Di Maio è rappresentante speciale dell’Unione Europea per i Paesi del Golfo, incarico affidatogli il 15 maggio 2023 dall’allora alto rappresentante Josep Borrell e prorogato a febbraio di quest’anno dai 27 Stati membri. L’esperienza nel Golfo e i contatti internazionali sarebbero stati determinanti per far emergere il suo nome come candidato per un incarico Onu di alto profilo.
Il ruolo in discussione è quello di coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente (UNSCO). In virtù dell’alto profilo istituzionale, la carica prevede, oltre alle funzioni tecniche e diplomatiche, la nomina a vicesegretario generale dell’Onu e un ufficio operativo con base a Gerusalemme. Secondo le ricostruzioni pubblicate, la proposta sarebbe già stata avanzata e discussa con diverse capitali; la procedura formale è però ancora aperta.
DI COSA SI OCCUPA L’UNSCO
L’UNSCO (United Nations Special Coordinator for the Middle East Peace Process) è l’ufficio delle Nazioni Unite incaricato di coordinare l’azione dell’Onu nel processo di pace israelo-palestinese e più in generale in Medio Oriente. In concreto, l’UNSCO si occupa di coordinamento politico e diplomatico, supervisiona e armonizza il lavoro delle diverse agenzie, missioni e uffici delle Nazioni Unite attivi in Israele e nei Territori Palestinesi, evitando sovrapposizioni e garantendo una linea politica coerente, oltre a mantenere contatti costanti con il governo israeliano, l’Autorità Nazionale Palestinese, gli attori regionali e la comunità internazionale, favorendo il dialogo e sostenendo iniziative volte alla riduzione delle tensioni.
In questa delicata fase di transizione, Di Maio lavorerebbe in supporto al processo di pace in corso sulla base del piano Trump nel tentativo di mantenere la barra dritta sulla prospettiva dei due Stati – la soluzione sostenuta ufficialmente dalle Nazioni Unite. Oltre alla dimensione politica, l’UNSCO contribuisce a coordinare gli aiuti umanitari e allo sviluppo destinati ai Territori Palestinesi, collaborando con donatori e organismi internazionali.

