Aumenta la mole di risorse inserite nella manovra 2026, mentre i tempi per il necessario esame parlamentare si restringono.
Manovra 2026, il governo inserisce nuovi interventi per 3,5 miliardi nella legge di Bilancio. Le modifiche, presentate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso di un incontro con i capigruppo del Senato e i relatori, prevedono nuove risorse per la ZES, la Transizione 5.0 e l’adeguamento dei prezzi nei cantieri, mentre i fondi per il Ponte di Messina potrebbero essere riprogrammati. Novità anche sul nodo delle riserve di oro nelle casseforti di Bankitalia e sull’ulteriore prelievo a carico del sistema creditizio, un punto su cui la Bce ha espresso forti preoccupazioni.
Scorre intanto la clessidra dell’esame parlamentare: le novità verranno votate domani sera in Commissione di Bilancio, stringono i tempi per far approdare la manovra in Parlamento entro Natale.
ZES, TRANSIZIONE 5.0 E ADEGUAMENTO PREZZI NEI CANTIERI
Il pacchetto di interventi governativi comprende un rafforzamento della dotazione per la Zona economica speciale (ZES), misure per rendere pluriennale l’iper-ammortamento previsto da Transizione 5.0 e l’adeguamento dei prezzi nei cantieri delle opere pubbliche. Secondo Giorgetti, «abbiamo registrato domande significative oltre le previsioni sulla ZES e Transizione 5.0 che riteniamo di dover almeno ragionevolmente coprire».
PRELIEVO ALLE BANCHE: LA BCE AVVERTE
Allarme della Banca centrale europea per il nuovo contributo chiesto al settore bancario, una posta complessiva di 10,5 miliardi nel prossimo triennio. In una nota diffusa ieri, la Bce avverte che una misura di questo tipo «potrebbe determinare una contrazione del credito all’economia reale, maggiori costi per famiglie e imprese e una riduzione degli utili, del patrimonio e della liquidità delle banche».
L’istituto chiede al governo un’analisi dettagliata sull’impatto delle misure e sottolinea come la ricorrenza di interventi ad hoc aumenti l’incertezza politica e fiscale.
RISERVE AUREE: LA NORMA RIFORMULATA
Nel pacchetto è stato inserito anche un emendamento sulle riserve auree dello Stato. Il testo riformulato — «fermo restando quanto previsto dagli articoli 123, 127 e 130 del Trattato Ue» — precisa che le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia, come iscritte nel proprio bilancio, «appartengono al Popolo Italiano».
La riformulazione è arrivata dopo le osservazioni formali della Bce, che ha comunicato il proprio parere al governo.
LE COPERTURE DL PONTE DI MESSINA
Parte della copertura degli interventi dovrebbe derivare dalla possibile riprogrammazione degli stanziamenti destinati al Ponte di Messina, citata dal ministro come una leva possibile «visto il ritardo accumulato».
Il ministero delle Infrastrutture ha tuttavia minimizzato, assicurando impegno per accelerare l’avvio dei lavori e spiegando che i fondi sono stati ricollocati perché i cantieri saranno aperti nei prossimi mesi anziché entro la fine dell’anno come inizialmente auspicato.
LE ALTRE MISURE
Oltre ai ritocchi su ZES, Transizione 5.0 e adeguamento dei prezzi, gli emendamenti del governo prevedono una serie di stanziamenti mirati: 114 milioni destinati alla sicurezza per le Olimpiadi invernali, l’introduzione di un nuovo Gratta e Vinci «Win for Italy» con proventi per il Coni, 20 milioni per la previdenza complementare delle forze dell’ordine, 30 milioni per il fondo vittime del lavoro, 5 milioni per il Teatro alla Scala di Milano e 1 milione per Matera.

