Sono più di 270 i regali ricevuti dalla Premier Giorgia Meloni nel corso delle sue visite di Stato. I doni, di proprietà di Palazzo Chigi, sarebbero dovuti andare all’asta ma un’inchiesta della magistrature ha fermato la vendita
Non sarebbe finito all’asta anche il supercomputer che i 178 parlamentari di Fdi hanno regalato per Natale alla Premier Giorgia Meloni. I banditori della Bertolami fine art, invece, si sarebbero dovuti dedicate a tutti i regali che la Premier ha ricevuto in questi tre anni di Governo da parte dei capi di Stato e/o di Governo incontrati nel corso dei suoi numerosi viaggi di lavoro. Un “bottino” di 270 regali istituzionali per un valore complessivo di oltre 800mila euro che sarebbero stati devoluti in beneficenza. Occorre specificare che i doni, sebbene siano consegnati alla Premier, non le appartengono. Sono di proprietà, invece, della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
PERCHÉ NON CI SARÀ PIÙ L’ASTA SUI REGALI ALLA PREMIER MELONI
La Bertolami fine art, società a cui era stata affidata la gara, è finita all’attenzione della magistratura. In particolare, al titolare Giuseppe Bertolami, è arrivata una misura interdittiva nell’ambito di un’indagine della Procura di Catania (di cui aveva dato conto anche il quotidiano La Sicilia circa un mese fa) per un presunto traffico illecito di reperti archeologici. Le indagini sarebbero partite “da uno scavo clandestino nell’agrigentino”, come si legge sul quotidiano siciliano, e avrebbe portato alla scoperta di “due organizzazioni di tombaroli” che avrebbero avuto come finalità “«la commissione di una pluralità di delitti in materia di beni culturali e contro il patrimonio» che eseguivano «scavi archeologici senza alcuna concessione» per “impossessarsi di beni culturali»”.
COSA C’È NEL “TESORO” DI PALAZZO CHIGI
I 273 regali istituzionali includono di tutto. Lo scorso maggio, dopo un’interrogazione di Francesco Bonifazi (Iv), Palazzo Chigi aveva consegnato una lista di 273 doni ricevuti dal 2022. Un inventario che comprendeva: tablet, foulard, gioielli, abiti tradizionali, ciotole in ceramica trucchi, scarpe di pitone blu con tacco, tappeti, una statuetta del presidente argentino Milei, un vaso vietnamita, un busto in argento di Ghandi, un servizio da tè scelto, una statuetta d’oro, regalo del premier Narendra Modi ma anche un sacco di riso dono del primo ministro pakistano Shehbaz Sharif.
DI COSA SI OCCUPA LA BERTOLAMI FINE ART
La Bertolami fine art è una casa d’aste che, stando a quanto riportato sul suo sito, “ha iniziato a operare nel 2011 come casa d’aste specializzata nella vendita di monete e medaglie antiche”. Dal 2011 ad oggi sono arrivate le filiali di Monaco e Londra oltre ad affiancare al dipartimento di Numismatica, i dipartimenti di Glittica Antica e Moderna, Arte Medievale, Arte Antica, Arte Moderna e Contemporanea, Stampe e Multipli d’Autore, Fotografia, Ceramiche e porcellane antiche, Cornici Antiche, Design e Arti Decorative del ‘900, Arte Asiatica e Tribale, Libri, Autografi e Memorabilia, Gioielli, Argenti e Orologi, Fashion, Textiles & Luxury, Auto e Moto da Collezione.
COME OPERA LA BERTOLAMI FINE ART
La casa d’asta promette, attraverso “una innovativa struttura di brokeraggio” “la vendita alle migliori condizioni”. La società è attiva anche come “studio di progettazione per conto terzi di mostre, eventi culturali, uffici stampa e campagne di comunicazione per l’arte” e con una “casa editrice specializzata in editoria d’arte e culturale con particolare attenzione riservata alla ripubblicazione di libri rari e introvabili”.
QUANTO AVREBBE FRUTTATO LA VENDITA DEL TESORO DI PALAZZO CHIGI ALLA BERTOLAMI FINE ART
L’asta dei gioielli di Palazzo Chigi si sarebbe svolta a Palazzo Caetani Lovatelli, sede romana della Bertolami Fine Arts. Il compenso per la casa d’aste era fissato al 5%, fino a un massimo di 40mila euro.
IL REGALO DEI “SUOI” PARLAMENTARI: UN SUPER PC DA 9MILA EURO
Finirà sotto l’albero della Premier, invece, il regalo dei “suoi” parlamentari. L’anno scorso parlamentari di FdI regalarono Premier un letto king size, un complemento d’arredo necessario per la nuova abitazione acquistata lo scorso anno. Nel 2025, invece, la colletta, che ha fruttato non meno di 9mila euro, è servita ad acquistare un computer, con postazione fissa e mobile, di altissima gamma, accessoriato con un impianto audio e, sicuramente, con un imponente sistema di sicurezza e schermatura da orecchie e occhi indiscreti.

