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5 cose da sapere sulla guerra in Afghanistan

Guerra Afghanistan

Perché è iniziata la guerra in Afghanistan, chi ne ha preso parte, la morte di Bin Laden, la fine della guerra e il futuro della roccaforte dell’Asia centrale

Con l’inizio del ritiro delle truppe dall’Afghanistan, nelle ultime settimane decine di distretti regionali sono caduti nelle mani dei Talebani e dopo quasi 20 anni di conflitto adesso incombe il rischio di una nuova guerra civile.

Era da anni che il Pentagono stava riducendo la presenza delle truppe in Afghanistan, ma l’accordo di Doha, firmato nel febbraio 2020 dall’amministrazione Trump e dai Talebani in Qatar, come scrive la CNN, “ha segnato l’inizio della fine”.

È arrivata così anche la fine della missione italiana in Afghanistan, annunciata il 30 giugno dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini che ha ricordato i 723 feriti e le 53 vittime italiane cadute sul campo.

PERCHÉ È INIZIATA LA GUERRA IN AFGHANISTAN

L’Afghanistan è considerato uno dei pochi Paesi al mondo a non essere mai stato conquistato da forze straniere. Dopo l’invasione sovietica del 1979 e la guerra civile che ne era scaturita, i Talebani sono diventati la forza militare principale del Paese e alla fine degli anni Novanta iniziarono a collaborare con l’organizzazione terroristica di Osama bin Laden, Al Qaeda.

L’Afghanistan divenne così il santuario per l’addestramento degli uomini di Bin Laden. L’11 settembre del 2001, come sappiamo, New York e Washington furono attaccate con una serie di attentati combinati tra i più incredibili della storia. La reazione voluta dal presidente George W. Bush scatenò la War on Terror a partire dall’Afghanistan.

11 settembre

CHI HA PARTECIPATO ALLA GUERRA

L’esercito americano con il supporto britannico iniziò a bombardare i Talebani lanciando l’operazione Enduring Freedom. Canada, Australia, Germania e Francia fornirono il loro supporto per colpire Al Qaeda.

Nel 2003 gli Stati Uniti scatenarono la guerra in Iraq contro Saddam Hussein. Nello stesso anno la NATO assunse il controllo delle operazioni militari in Afghanistan. Il numero delle truppe passò da circa 5 mila unità iniziali a 65 mila, provenienti da 42 Paesi, di cui 28 erano i membri della NATO.

LA MORTE DI BIN LADEN

L’impegno in Afghanistan fu mantenuto anche con l’arrivo del presidente Barack Obama alla Casa Bianca, che nel 2009 annunciò l’invio di nuove truppe nel Paese e l’obiettivo di dare la caccia ai terroristi. Il 1° maggio 2011, l’esercito statunitense organizzò una missione speciale in Pakistan e riuscì a eliminare Bin Laden.

Dopo 10 anni di guerra, gli Stati Uniti avevano perso 1.800 soldati e speso 444 miliardi di dollari. Il ritiro annunciato da Obama nel 2014 prevedeva che circa 10mila soldati americani rimanessero in Afghanistan per addestrare le forze afghane a continuare la lotta ad Al Qaeda. Nel frattempo, l’organizzazione terroristica era stata scalzata dall’ISIS.

PERCHÉ È FINITA

Donald Trump, in veste di presidente, decise che l’impegno militare in Afghanistan doveva essere mantenuto per evitare che un vuoto di potere lasciasse spazio ai terroristi. Nel 2018, in risposta al piano di Trump di dislocare truppe nelle aree rurali, i Talebani lanciarono una serie di terribili attacchi a Kabul, che portarono alla morte di 115 persone.

Dopo questi eventi iniziarono i negoziati di pace che condussero nel novembre del 2020 gli Stati Uniti ad annunciare la fine della missione. Il 14 aprile 2021, il nuovo presidente Joe Biden ha confermato il completo ritiro.

PREVISIONI PER IL FUTURO

L’intelligence americana, scrive il Wall Street Journal, prevede che il governo afghano possa cadere sei mesi dopo la ritirata degli Stati Uniti dal Paese, prevista entro l’11 settembre, esattamente 20 anni dopo gli attentati alle Torri Gemelle.

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