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Afghanistan, le 3 donne che ‘spaventano’ i Talebani

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Un’avvocata, un’atleta e un’insegnante gridano al mondo le atrocità dei Talebani e chiedono aiuto a nome di tutte le donne afghane

Da quando i Talebani hanno riconquistato l’Afghanistan, crescono le preoccupazioni per la sorte di tutte le donne afghane. Nella dichiarazione firmata da Albania, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Honduras, Guatemala, Macedonia del Nord, Nuova Zelanda, Norvegia, Paraguay, Senegal e Svizzera si legge: “Siamo profondamente preoccupati per le donne e le ragazze afghane, i loro diritti all’istruzione, al lavoro, e alla libertà di movimento. Chiediamo a coloro che occupano posizioni di potere e autorità in tutto l’Afghanistan di garantire la loro protezione”.

La storia di tre donne in particolare è arrivata sulle pagine dei giornali italiani. Si tratta dell’avvocato Latifa Sharifi, la taekwondoka Zakia Khudadadi e l’insegnante Amina. Ha raccontato la loro storia il Corriere della Sera in cui sono riportare le parole delle tre donne che ora rischiano la vita.

LATIFA SHARIFI

Latifa Sharifi è stata legale di un’associazione per le vittime di violenza: “sono un’avvocata che ha lottato contro i Talebani dal 2009. Non mi preoccupo solo per la mia vita, ma per quella dei miei tre figli”. Latifa aiutava le mogli nei divorzi e adesso, dopo essere stata respinta all’aeroporto di Kabul, ha paura di morire: “Sanno chi sono”.

Latifa ha raccontato al Corriere di aver già subito diverse minacce come quella del 2017 quando le arrivò una lettera macchiata di sangue: “La prossima volta sarà scritta con il sangue di tuo figlio”.

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ZAKIA KHUDADADI

Zakia Khudadadi sarebbe dovuta sbarcare a Tokyo per diventare la prima atleta afghana a competere nelle Paralimpiadi nella sua disciplina, il taekwondo. Invece, il suo destino, come si legge nell’articolo, è cambiato in poche ore e si è trasformato in un incubo. Mentre viaggiava da Herat a Kabul la situazione nel Paese è degenerata e i voli civili non decollano più.

Adesso ha paura e lancia un appello: “Sono qui a chiedere a tutte le istituzioni internazionali e alla Nazioni Unite di non permettere in nessun modo che vengano sottratti i diritti di una cittadina dell’Afghanistan e di tutte noi donne”.

Con i Talebani è a rischio tutto lo sport afghano poiché sembrano apprezzare solo il cricket, persino gli scacchi sono considerati una pericolosa forma di scommessa.

AMINA

Amina è una giovane insegnante che è stata costretta a nascondersi di nuovo dietro a un burqa: “Non ci lasceranno mai insegnare né alle bambine né ai bambini, tutte le donne si stanno nascondendo in casa, nascondono i documenti, e provano a non far sapere che lavoro fanno”.

Nove Onlus, associazione romana che si sta interessando al caso di Amina e a quello di altre donne afghane, ha dichiarato: “Ci auguriamo di portarle presto fuori di lì. Ed è incredibile il sostegno che sta arrivando da parte della società civile”.

Leggi anche: Chi sono i Talebani?

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