Cosa rappresenta, davvero, la simbologia della bandiera dell’Unione europea. Un post del ministro degli esteri Antonio Tajani ha attribuito significati religiosi: cosa c’è di vero?
Il 29 giugno sono stati celebrati i primi 40 anni della bandiera europea. Un vessillo, sfondo blu e dodici stelle giallo oro, che negli anni è riuscita a rappresentare democrazia, benessere economico e rispetto dello stato di diritto ma anche eccessi burocratici e farraginosità delle procedure. Per molti popoli europei, costretti a essere collocati dal versante sovietico o filosovietico della cortina di ferro, la bandiera con le dodici stelle ha rappresentato una sorta di “Terra promessa”.
IL POST DI ANTONIO TAJANI SUI 40 ANNI DELLA BANDIERA EUROPEA
Il quarantesimo anniversario della bandiera europea, almeno nel nostro paese, è stato accompagnata da una polemica. Il ministro degli esteri Antonio Tajani, in un post pubblicato su X che attribuisce significati religiosi ai simboli (le stelle) e i colori che caratterizzano la nostra bandiera.
Quarant’anni fa i leader europei scelsero la bandiera comune dell’Europa. Blu come il manto della Madonna, con le 12 stelle delle tribù d’Israele disposte in cerchio. Un simbolo dei nostri valori di libertà, delle nostre radici giudaico-cristiane. pic.twitter.com/kEzKioTHe2
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) June 29, 2025
BANDIERA EUROPEA: I VALORI DI MILIONI DI EUROPEI UNITI NELLA DIVERSITÀ
Come si legge sul sito della Commissione europea l’emblema dell’Ue non ha nulla a che vedere simboli religiosi pur esprimendo “i valori e l’identità condivisa di milioni di europei uniti nella diversità”. “Questo senso di unità va oltre i confini nazionali, le lingue, le storie e le culture. Da oltre 40 anni, la bandiera ha ispirato milioni di persone in tutto il continente a unirsi e a lavorare per obiettivi comuni – si legge sul portale della Commissione -. Rappresenta la scelta della pace dopo secoli di conflitti e divisioni, una scelta di solidarietà e libertà, che ha trasformato profondamente la vita di milioni di persone”.
LE ORIGINI DELLA BANDIERA EUROPEA: DAL CONSIGLIO D’EUROPA AL PARLAMENTO EUROPEO
La bandiera blu con le stelle oro pur essendo stata adottata nel 1985 dalle istituzioni europee (dopo la prima elezione democratica del Parlamento europeo nel 1983) era stata ideata e adottata nel 1955 dal Consiglio d’Europa, un organo indipendente dall’Unione Europea che si occupa di democrazia e diritti umani. “Il disegno finale è attribuito a un lavoro collegiale, nel quale tuttavia spiccano i contributi del direttore dell’Ufficio d’informazione e stampa del Consiglio d’Europa, Paul Michel Gabriel Lévy, e soprattutto di Arsène Heitz, impiegato dell’Ufficio e autore di diversi bozzetti per la bandiera comune”, come scrive Avvenire.
IL SEGRETO DELLE DODICI STELLE
Le parole del quotidiano cattolico arrivano da un articolo del 2019, una recensione del libro “Salvare l’Europa. Il segreto delle dodici stelle”, scritto dal giornalista Rai e vaticanista Enzo Romeo per la casa editrice AVE. “Cattolico e assai devoto alla Madonna, Heitz lavorò su simboli in apparenza del tutto laici: eppure l’azzurro, le dodici stelle come quelle della “medaglia miracolosa” che commemora le apparizioni mariane di rue du Bac a santa Caterina Labouré nel 1830, e che Heitz portava sempre con sé… una simbologia mariana agì, forse più come “mano invisibile” che come ispirazione cosciente, almeno fino a quando, molto più tardi, lo stesso Heitz non la esplicitò, forse prendendone consapevolezza egli stesso – si legge su Avvenire -: «Mi sentii ispirato da Dio – avrebbe confidato Heitz a padre Pierre Caillon nel 1987, poco prima di morire – nel concepire un vessillo tutto azzurro su cui si stagliava un cerchio di stelle, come quello della medaglia miracolosa. Cosicché la bandiera europea è quella di Nostra Signora».”
LE FONDAMENTA LAICHE DELLA SCELTA EUROPEA
La decisione del Consiglio d’Europa prima e delle istituzioni europee poi non ha, quindi, alcuna valenza religiosa restando, invece, nel campo della più solida laicità. Cosa diversa, invece, è l’ispirazione che ha guidato chi la bandiera l’ha materialmente disegnata. “Non si tratta di nascondere ipocritamente i segni della propria fede – scrive ancora Romeo -, ma di proporli su un piano universale, perché in questo caso essi trascendono l’appartenenza a una Chiesa e si trasformano nell’allegoria di un quadro valoriale comune»”.
Dalla distanza tra significante e significato e dai diversi significati che si possono attribuire a un medesimo significante emerge che “tutto è relativo”. Ed è questo, forse, il portato più profondamente laico e accogliente della visione europea.