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Brexit, sette anni dopo possiamo dire che la Gran Bretagna ha sbagliato

Brexit

Il 23 Giugno è una giornata infausta: 7 anni fa la Gran Bretagna si sparava in un piede con un cannone. Il corsivo di Eraldo Bigi sull’anniversario della Brexit per Elezioni e sistemi elettorali nel mondo

Il 23 Giugno è una giornata infausta: 7 anni fa la Gran Bretagna si sparava in un piede con un cannone.
“Se il Regno Unito tornerà in Unione europea? Certo che è possibile. Tra 10 anni i disastri della Brexit saranno evidenti a buona parte dei britannici. Entro il 2050, potremmo rientrare nella Ue”: parole che provengono da un cuore ferito, una ferita che non si rimargina.

PERCHE’ LA BREXIT HA CAUSATO FORTI DANNI ECONOMICI

Il cuore e le labbra sono quelle del Mayor (Sindaco) di Londra Sadiq Khan(Londra, 8 ottobre 1970), uno dei più acerrimi nemici di Brexit – per lui causa prima dei gravi problemi economici che attanagliano il Paese, il quale ha altresì perso il “tocco” politico che gli permetta di definire rapporti viceversa sempre rimessi in discussione (vedere alla voce “Irlanda del Nord”) – e forse, tra i big, il politico inglese più europeista: “Grazie italiani, grazie europei di essere ancora qui con noi, ci arricchite in ogni settore, dalla moda al cibo, alla scienza”, ripete senza sosta, “vi meritereste il diritto di voto anche senza cittadinanza!”.

IL REFERENDUM SCONSIDERATO

Quelle rilasciate in occasione dell’anniversario del referendum sconsideratamente indetto – per banali motivi di politica settaria (isolare e sconfiggere l’ala antieuropeista dei Tories) – da un Primo Ministro, David Cameron (Londra, 9 ottobre 1966), del tutto disconnesso con la realtà sociale e politica del proprio Paese, quanto cinico al punto da mettere in gioco (e perdere) l’intero sistema-Paese, non sono le prime dichiarazioni con le quali il primo Sindaco mussulmano di Londra attacca frontalmente chi tutt’ora si ostina – per evidenti motivi di bassa affermazione politica personale – a spacciare il più grande insuccesso della ex più grande potenza coloniale mondiale a far data dalla Dichiarazione di indipendenza delle tredici colonie nord americane come il momento fondativo di una nuova risorgenza nazionale.

IN UK OGGI MOLTI SONO PENTITI PER LA BREXIT

Già lo scorso Gennaio 2023 Sadiq Khan usciva allo scoperto, in una intervista che destava molto scalpore, rilasciata sulla scia dei segnali di ripensamento – o quanto meno delle perplessità – che continuano ad emergere dall’opinione pubblica del Regno Unito: i sondaggi indicano del resto una delusione crescente fra i sudditi di Sua Maestà sui risultati e le mancate promesse della separazione, sentimento condiviso in questo tempo di crisi persino da una maggioranza relativa di elettori favorevoli al divorzio nel 2016.

– Leggi anche: Otto mesi di governo Meloni, promossa o bocciata?

 

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