Si torna a parlare di Golden power sul caso della fusione lanciata da Unicredit con…
Otto mesi di governo Meloni, promossa o bocciata?
Il Dataroom di Milena Gabanelli per il Corriere della Sera sui primi otto mesi di governo di Giorgia Meloni
Otto mesi a Palazzo Chigi per Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia e tutta la coalizione di centrodestra. Promossi o bocciati?
OTTO MESI DI GOVERNO MELONI: LA FORZA DELLA MAGGIORANZA
Secondo Milena Gabanelli, autrice del Dataroom ogni lunedì sul Corriere della Sera, uno dei principali fattori di cui sta beneficiando questo governo è quello numerico, di presenza schiacciante in Parlamento con tutti gli effetti che ne scaturiscono.
L’esecutivo attualmente a Palazzo Chigi è il più a destra dell’epoca repubblicana per l’Italia e – come ricordato da Gabanelli – paragonabile in numeri di atti approvati grazie alla forza della maggioranza nelle Aule soltanto al Governo Renzi: 56,1% la percentuale di quello attuale contro il 63,3% dell’esecutivo del 2014.
“Al 21 giugno 2023 sono ben 42 i provvedimenti approvati: 29 decreti-legge, 10 disegni di legge ordinari e 3 disegni di legge delega, con una media di 5,3 iniziative legislative al mese (arrivate in Parlamento). Ha fatto meglio solo il Berlusconi II (77) e il Berlusconi IV (53)”, si legge nel Dataroom.
SOLO POCO PIU’ DI UN TERZO DI PROMESSE MANTENUTE
In termini di impegni presi in campagna elettorale e nel programma, questo governo per ora si ferma al 35,7% di cose portate a casa. Superato nettamente dal trend del Berlusconi IV (55%) ma in linea con tutti gli altri.
In tutto, per il governo in carica, parliamo di 42 iniziative approvate e 15 sono quelle promesse alla vigilia del voto. E riguardano: dalle misure di portafoglio alla riforma del Reddito di cittadinanza, passando per i decreti sull’immigrazione e la riforma dell’autonomia differenziata delle Regioni.
LE BOCCIATURE (AD OGGI)
Passando ai punti ancora da colmare, sempre rispetto a quanto promesso in campagna elettorale e nel programma, Gabanelli rileva (analizzando il tutto insieme a tre politologi di un centro studi dell’Università di Siena) come i nulla di fatto (ad oggi) permangono sulla lotta all’evasione fiscale, sul tema delle concessioni balneari e per le opere pubbliche, sulla riforma istituzionale (presidenzialismo o premierato).
E, infine, c’è da registrare il passo indietro sul tema del Pos e del tetto al contante. Mentre rimangono priorità simboliche (soprattutto) le strette contro gli alimenti sintetici, gli eco-vandali cosiddetti e i rave.