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Bruxelles

Bruxelles promuove i conti italiani ma chiede più innovazione e spesa per la difesa

Le valutazioni di Bruxelles sul semestre economico di primavera: Italia promossa ma deve fare attenzione al debito pubblico, alla denatalità, alla cura del territorio e spingere sull’innovazione 

Un bilancio positivo ma non bisogna abbassare la guardia. Possiamo riassumere così le valutazioni dell’Unione Europea per il semestre economico di primavera, presentato dalla commissaria ai diritti sociali Roxana Mînzatu e dal vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.

LE NUOVE PRIORITÀ PER L’ITALIA: DIFESA, CURA DEL TERRITORIO E INNOVAZIONE

La Commissione ha sospeso la procedura di infrazione per deficit eccessivo per il nostro paese e ha sottolineato gli storici problemi dell’economia italiana, debito pubblico, denatalità, spesa pensionistica non sostenibile, chiedendo di porvi rimedio. Ma non solo, Bruxelles ha chiesto al nostro paese di adoperarsi anche per la cura del territorio per prevenire disastri ambientali legati ai cambiamenti climatici, di spingere sull’innovazione e di “rafforzare la spesa complessiva per la difesa e la prontezza operativa, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 6 marzo 2025”.

SPESA PUBBLICA: IL BASTONE E LA CAROTA DI BRUXELLES

Sono otto gli Stati membri soggetti a una procedura per disavanzo eccessivo: Italia, Slovacchia, Ungheria, Polonia, Francia, Malta, Belgio e Romania. Per i primi sei la Commissione ha deciso di sospendere le procedure e ha invitato Francia e Malta a prepararsi a intraprendere ulteriori misure. Per il Belgio, invece, la Commissione ha raccomandato “un nuovo percorso correttivo in seguito alla presentazione del suo piano a medio termine, che è in attesa di adozione da parte del Consiglio” poiché la “crescita della spesa netta prevista per il 2025 in Belgio supera il tetto previsto dalla raccomandazione, ma rimane entro i margini di flessibilità offerti dalla clausola di salvaguardia nazionale”. In Romania, invece, la crescita della spesa netta risulta “ben al di sopra del tetto stabilito dal percorso correttivo, rappresentando un rischio evidente per la correzione tempestiva del disavanzo eccessivo entro il 2030. Pertanto, la Commissione raccomanda al Consiglio di adottare una decisione che constati l’assenza di un’azione efficace. Al fine di salvaguardare la stabilità fiscale e macroeconomica e garantire l’accesso pieno e continuo ai finanziamenti dell’UE, la Romania deve agire rapidamente per rispettare i requisiti della procedura per disavanzo eccessivo”.

GLI SQUILIBRI ECONOMICI ITALIANI E LE RESPONSABILITÀ DEI BONUS EDILIZI 

Il nostro paese, secondo l’analisi della Commissione, continua a presentare squilibri macroeconomici legati, soprattutto, “all’elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività”. Infatti, nel 2024, il rapporto debito pubblico/PIL si è mantenuto al di sopra del livello pre-pandemico ed è aumentato, invertendo il trend discendente osservato dopo il 2020, nonostante la riduzione del disavanzo”. Tra i responsabili, secondo Bruxelles, ci sono i “prestiti statali dei crediti d’imposta per le ristrutturazioni edilizie concessi negli anni precedenti”. Sono migliorati, invece, gli indicatori del mercato del lavoro, e gli istituti bancari “hanno rafforzato significativamente la qualità dei loro attivi e la redditività; la loro esposizione al rischio sovrano e lo stock di prestiti garantiti dallo Stato si sono leggermente ridotti, ma restano rilevanti”.

UNA LINEA DI BILANCIO PRUDENTE E IL RISPETTO DEGLI IMPEGNI DEL PNRR

Bruxelles ci tiene a sottolineare che alcune politiche hanno già affrontato le vulnerabilità italiane ma bisogna procedere spediti nell’attuazione “delle riforme e degli investimenti, in particolare quelli previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dal piano fiscale-strutturale a medio termine, unita a una linea di bilancio prudente”. Difatti, le misure del PNRR “sostengono l’aumento della produttività e aiutano a sfruttare meglio il potenziale del mercato del lavoro italiano, facilitando il processo di riduzione del debito pubblico.
L’attuazione efficace di tali misure è fondamentale”.

IL FARDELLO DEL DEBITO PUBBLICO

È il debito pubblico il fardello da cui il nostro paese deve guardarsi. “Diverse politiche sono state attuate per favorire la sostenibilità fiscale”, riconosce la Commissione, tra queste “il rafforzamento della revisione annuale della spesa pubblica, la riduzione permanente del cuneo fiscale e la revisione delle spese fiscali (tax expenditures)”.

LE MIGRAZIONI PER CONTRASTARE IL DECLINO DEMOGRAFICO

Il nostro è uno degli Stati membri con la popolazione più anziana e con un tasso di natalità, tra i più bassi d’Europa. Una tendenza che non si riesce ad invertire e che vede le donne arrivare alla prima gravidanza con un’età superiore alla media europea. “Il saldo migratorio rimane positivo, ma non compensa più il basso tasso di natalità – scrive Bruxelles -. Di conseguenza, la popolazione in età lavorativa continua a diminuire, limitando la crescita potenziale. La migrazione potrebbe contrastare il declino demografico, soprattutto nel breve e medio termine. Nei prossimi anni, si prevede che significative pressioni fiscali graveranno sulle finanze pubbliche, compresi i crescenti costi legati all’evoluzione demografica”. Bruxelles rileva anche che “la spesa pubblica in Italia è sbilanciata verso la protezione sociale (nel 2024, il 20,3% del Pil e il 43,6% della spesa primaria), che è difficile da sostenere a fronte delle pressioni demografiche. Inoltre, la spesa pensionistica italiana è tra le più elevate dell’Ue, rendendo più difficile contenere la spesa pubblica […]. È necessario uno sforzo concertato per migliorare l’efficienza e l’efficacia della spesa pubblica, basandosi sulle misure pianificate dall’Italia nel suo piano strutturale e di bilancio a medio termine”.

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