Skip to content

Mega Musk

Chi c’è nella galassia Mega di Musk

L’ascesa politica di Musk che ora punta anche all’Europa, lanciando ufficialmente il movimento Make Europe Great Again (Mega)

Che non non fosse più solo l’imprenditore visionario di Tesla e SpaceX e il patron di X, ma un attore sempre più centrale nello scacchiere politico globale era chiaro da tempo. Un nuovo ruolo che era stato formalizzato dall’incarico assegnato dal presidente Trump alla guida del Dipartimento per l’efficienza governativa Usa (Doge). Adesso, però, Elon Musk va oltre. Dopo aver sostenuto apertamente l’Afd in Germania e attaccato il governo laburista britannico, ha lanciato ufficialmente il movimento Make Europe Great Again (Mega), un chiaro richiamo allo slogan di Donald Trump. Con questo passo, Musk si pone come il catalizzatore di un’ondata populista e ultraconservatrice in Europa, un ruolo che nemmeno Steve Bannon era riuscito a conquistare.

GLI ‘ALLEATI’ EUROPEI DI MUSK, LO ZOCCOLO DURO DEI PATRIOTI

Musk vanta ottimi rapporti con diversi leader europei di destra. Tra questi spicca Giorgia Meloni, presente all’inaugurazione di Trump, con la quale il tycoon sudafricano si è incontrata più volte in questi mesi, ospite sia a Palazzo Chigi che alla festa di Fdi di Atreju.  Un altro punto di riferimento è Viktor Orbán, storico alleato di Trump, mentre nei Paesi Bassi Musk ha apertamente sostenuto Geert Wilders, leader del Partito della Libertà, noto per le sue posizioni xenofobe e islamofobe.

Anche in Spagna, il fondatore di X ha trovato un alleato importante in Santiago Abascal, leader del partito di estrema destra Vox, che condivide con Musk una visione nazionalista e anti-migranti. E poi  ancora, come ricorda Repubblica, tra i suoi fan troviamo André Ventura dei populisti portoghesi di Chega e Tom Van Grieken, leader dello xenofobo “Interesse Fiammingo” in Belgio. E per finire Matteo Salvini.  Nella sostanza, lo zoccolo duro dei Patrioti europei.

IL CASO BRITANNICO: STARMER, FARAGE E LE DESTRA ESTREMA

Nel Regno Unito Musk ha preso di mira il premier laburista Keir Starmer, definendolo un “essere spregevole” per la sua linea dura contro il razzismo e la violenza dell’estrema destra. Ha invece elogiato Tommy Robinson, figura controversa, etichettato come “razzista e fascista” e “uomo anti Islam” che ha infiammato l’Inghilterra, entrando così in rotta di collisione con Nigel Farage, storico brexiter e alleato di Trump. Nonostante le divergenze, Musk potrebbe comunque finanziare Farage, considerandolo un utile strumento per destabilizzare la politica britannica.

LA FRANCIA, TRA ATTACCHI A MACRON E LA SCOMMESSA SUI POPULISTI

Finora Musk non ha dato un sostegno esplicito a Marine Le Pen, ma ha attaccato più volte Emmanuel Macron, segnale di un possibile avvicinamento alla destra radicale francese. Un nome che potrebbe entrare nella sua orbita è Eric Zemmour, ancora più estremista di Le Pen e presente all’insediamento di Trump.

LA DESTRA DELL’EST E L’OMBRA RUSSA

Nell’Europa dell’Est, Musk ha trovato sponde importanti in Viktor Orbán e Robert Fico, ma anche tra politici polacchi come Mateusz Morawiecki e Dominik Tarczynski. Inoltre, ha espresso sostegno a Calin Georgescu, candidato presidenziale filo-putiniano in Romania, criticando l’annullamento del primo turno elettorale per interferenze russe.

I RAPPORTI E I CONFLITTI DI MUSK NEGLI USA E IN UE

Le posizioni di Musk non sono passate inosservate a Bruxelles. L’UE ha avviato un’indagine sugli algoritmi di X, accusando la piattaforma di influenzare il dibattito politico. Musk, da parte sua, si è difeso proclamandosi paladino della libertà di parola e accusando l’Europa di censura.

Negli Stati Uniti, invece, Musk è ormai il “first buddy” di Trump. Secondo il New York Times, il segretario al Tesoro Scott Bessent gli avrebbe concesso accesso privilegiato ai sistemi di pagamento federali, permettendogli di monitorare e influenzare la spesa pubblica. Se confermato, questo gli darebbe un potere enorme, capace di incidere sulle scelte economiche del governo USA.

IL SUMMIT DI MADRID E IL FUTURO DI MEGA

L’8 febbraio,  per la galassia Mega un primo banco di prova potrebbe essere rappresentata dall’evento ospitato da Vox a Madrid. Il summit vedrà la partecipazione di Marine Le Pen, Matteo Salvini, Viktor Orbán, gli austriaci del FPÖ e altri leader dell’ultradestra europea. Un incontro che potrebbe segnare un punto di svolta per il progetto politico di Musk, sempre più influente nel plasmare l’ondata populista in Europa.

Leggi anche: Ciclone Afd, cosa accade a Berlino e cosa potrebbe cambiare in Ue

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su