Il leader Cdu Merz nel mirino anche di Angela Merkel, dopo l’apertura all’Afd sulla stretta sui migranti. Anche in Europa asse Ppe-destre più vicino
Saltati tutti gli schemi, si sfilaccia il ‘cordone sanitario’, si ridisegnano i perimetri politici. In Germania è il caos. La mozione sulla stretta ai migranti, passata al Bundestag con il voto congiunto di Cdu e Afd, ha scatenato polemiche e proteste in Germania, mettendo in crisi la leadership di Friedrich Merz a poche settimane dal voto del 23 febbraio.
MERKEL CONTRO MERZ, TEMPESTA NELLA CDU
Anche l’ex cancelliera Angela Merkel ha rotto il silenzio, attaccando il leader del suo stesso partito, proprio Merz, per aver aperto anche solo indirettamente alla collaborazione con l’ultradestra dell’Afd.
La Cdu ha negato qualsiasi alleanza strutturale con il partito di Alice Weidel, ma per la prima volta ha accettato il sostegno dell’Afd su un provvedimento chiave, rompendo il tabù che per decenni aveva tenuto il partito centrista lontano dall’estrema destra. Il risultato è stato un’ondata di proteste a Berlino davanti alla sede del partito conservatore tedesco, dove migliaia di manifestanti hanno gridato “Cdu, shame on you!”, portando la polizia a evacuare l’edificio.
UNO STRAPPO CHE SCUOTE LA POLITICA TEDESCA
Merkel ha ricordato che Merz, lo scorso novembre, aveva assicurato di voler cercare maggioranze solo nelle forze del centro. Il repentino cambio di strategia della Cdu di accettare il voto dell’Afd rappresenta dunque una svolta pericolosa, che, secondo l’ex cancelliera, rischia di legittimare l’estrema destra.
Anche l’attuale cancelliere Olaf Scholz, esponente del partito socialista, ha criticato duramente l’accaduto, parlando di una rottura storica che segna un giorno nero per la Repubblica federale tedesca. La preoccupazione principale è che lo schema possa ripetersi già nelle prossime ore, quando il Bundestag sarà chiamato a votare su una proposta di legge per inasprire le regole sui migranti.
EFFETTO DOMINO IN EUROPA, LA DESTRA PROVA A RIORGANIZZARSI
La crisi politica tedesca ha immediate ripercussioni a livello europeo. La Cdu infatti fa parte del Partito popolare europeo, che fino a oggi ha escluso ogni collaborazione con l’estrema destra. Ma la decisione di Berlino potrebbe influenzare gli equilibri politici a Bruxelles, dove già si parla di una possibile convergenza tra il Ppe e i partiti sovranisti.
A Strasburgo, infatti, si sono già verificati casi di voto comune tra popolari e conservatori, e la possibilità di un asse più strutturato preoccupa i Verdi e i Socialisti, che avvertono: “Non ripetiamo il modello Italia”, facendo riferimento al governo Meloni, nato dall’alleanza tra conservatori e ultradestra.
IL DIBATTITO INTERNO AL PPE
Il leader del Ppe, Manfred Weber, ha finora escluso aperture all’Afd e all’estrema destra più radicale, ma ha dimostrato maggiore flessibilità nei confronti di forze come Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e i conservatori polacchi. Negli ultimi mesi però la frattura trai popolari e socialisti europei si è allargata, mentre i rapporti con i Verdi sono ai minimi storici.
Nel Ppe ci sono divisioni profonde: Forza Italia e i partiti nordici guardano con interesse a una collaborazione con i conservatori, di contro la delegazione polacca di Donald Tusk e quella greca restano fermamente contrarie. In questo contesto, la mossa di Merz rischia di accelerare una trasformazione del Partito popolare, spingendolo a ridefinire le proprie alleanze.
VERSO UNA NUOVA ALLEANZA DI DESTRA IN EUROPA?
Mentre il centrosinistra europeo suona l’allarme, i partiti sovranisti esultano. Il leader della delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, ha dichiarato che la Cdu potrebbe aver aperto la strada a un nuovo fronte politico in Germania, che superi il cordone sanitario contro l’Afd.
Nel frattempo, il capo del Rassemblement National, Jordan Bardella, ha proposto un’alleanza tra Ppe, Conservatori e estrema destra per smantellare il Green Deal europeo e ridisegnare le politiche migratorie. Una proposta che ha trovato eco tra i Patrioti europei e che potrebbe diventare centrale nella campagna per le elezioni europee di giugno 2025.
E’ ormai evidente che la spaccatura interna alla Cdu e il caos politico tedesco potrebbero avere conseguenze a lungo termine su Berlino e sulla stessa Unione europea.