Il laburista Albanese è riuscito a ribaltare i pronostici che lo davano in difficoltà: dopo il Canada, l’effetto negativo di Trump ha contagiato anche l’Australia
Anthony Albanese è stato confermato primo ministro dell’Australia in uno dei momenti più complessi per la politica internazionale, e lo ha fatto con un messaggio chiaro: “Servire il Paese è il più grande onore della mia vita”. Con queste parole ha aperto il suo discorso della vittoria, rivolgendosi con agli elettori che gli hanno ribadito fiducia.
L”EFFETTO’ TRUMP…
Leader del Partito Laburista, Albanese è riuscito a ribaltare i pronostici che lo davano in difficoltà, sconfiggendo l’avversario conservatore Peter Dutton e assicurando al suo partito la maggioranza alla Camera dei rappresentanti. Prima del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, il polo liberale di centrodestra in Australia era dato per favorito. Dopo il Canada, dove pochi giorni fa hanno vinto i libelari anti Trump di Carney, l’effetto negativo del tycoon ha contagiato quindi anche l’Australia: i conservatori dati per vincitori sono crollati alle urne.
UN PREMIER DALLE RADICI ITALIANE
Albanese, 62 anni, è nato a Sydney da madre australiana di origini irlandesi e padre pugliese. Carlo Albanese, originario di Barletta, era uno steward su una nave da crociera quando conobbe Maryanne Ellery. La loro fu una relazione fugace e, dopo la nascita di Anthony, Carlo tornò in Italia dove aveva già un’altra famiglia. Maryanne, per proteggere il figlio, gli raccontò che il padre era morto in un incidente. Solo a 14 anni Albanese scoprì la verità e decise di incontrare il padre solo anni dopo, quando Maryanne era scomparsa. Il loro commovente incontro avvenne a Barletta nel 2009 e ha segnato profondamente la vita del futuro premier, che lo ha raccontato nella sua autobiografia Tell me straight.
UNA CARRIERA COSTRUITA CON COERENZA
La passione politica di Albanese nasce da giovane, durante gli anni universitari, quando si unisce al Partito Laburista. Eletto per la prima volta in Parlamento nel 1996, ha ricoperto incarichi ministeriali tra il 2007 e il 2013. Nel 2019 assume la guida del partito e nel 2022 conquista per la prima volta la guida del governo sconfiggendo l’allora premier Scott Morrison. Albanese ha sempre posto al centro del suo impegno politico la difesa della sanità pubblica, l’equità sociale e i diritti delle minoranze. «Il mio percorso – dichiarò nel 2022 – dimostra che anche chi nasce in condizioni difficili può aspirare a guidare il Paese».
LA RIVINCITA DOPO LA CRISI SUI DAZI
Negli ultimi mesi, la figura di Albanese aveva perso parte del consenso raccolto nel 2022. A ridargli slancio è stata la politica aggressiva del presidente Usa Trump, che con le sue misure protezionistiche ha colpito anche l’Australia. Questo ha ricompattato l’elettorato attorno al premier laburista, mentre Dutton è apparso troppo allineato con le posizioni di Trump. Il risultato è stato una sconfitta netta per i conservatori: i laburisti si sono assicurati almeno 80 seggi su 150.
«Da domani, di nuovo al lavoro» ha detto Albanese subito dopo la vittoria, promettendo di guidare il Paese con “nuova speranza, nuova fiducia e nuova determinazione”. Ha sottolineato che il suo governo lavorerà per tutti gli australiani, in un momento di grande incertezza globale. «Gli australiani hanno scelto di affrontare le sfide globali alla maniera australiana» ha detto, puntando su valori come l’equità, la solidarietà e le pari opportunità.