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Chi e come ha raccontato la notizia di Messina Denaro nel mondo
Le aperture dei quotidiani esteri sull’arresto del boss di Cosa Nostra avvenuto ieri a Palermo
Trent’anni di latitanza culminati in un blitz presso una clinica privata di Palermo. Ieri, lunedì 16 gennaio, per l’Italia e per la lotta alla criminalità organizzata è stato un giorno storico. Matteo Messina Denaro è stato arrestato e smascherato dall’identità (Andrea Bonafede) con cui viveva da ricercato dal 1993.
La notizia è arrivata intorno alle 9.20 della mattinata, comunicata dall’Ansa, rimbalzando da subito su tutte le testate nazionali e internazionali. Oggi, le prime pagine dei cartacei in edicola d’Italia ma anche del mondo dedicano ampio spazio a quanto accaduto.
Sul New York Times, sotto la foto notizia degli eventi in Peru, troviamo il titolo: “Italy Captures Top Mafia Boss After 30 Years”, così come El Pais fa un richiamo in prima: “La calda del mafioso mas buscado de Italia”.
“Matteo Messina Denaro, il mafioso più ricercato d’Italia da 30 anni, arrestato in Sicilia”, titolava il sito de Le Monde già dopo la diffusione della notizia nella mattinata di ieri.
Sulla Bbc si leggeva, invece: “Il boss mafioso più caro d’Italia Matteo Messina Denaro arrestato in Sicilia”. E anche la Cnn raccontava già dai primissimi minuti seguenti il fatto a dir poco clamoroso.
One of the bosses of the Cosa Nostra Mafia in Sicily and Italy’s most wanted man was arrested by police while being treated in a private health clinic, authorities say. https://t.co/YipNb6EgKl
— CNN International (@cnni) January 16, 2023
“Un uomo noto per la sua ricchezza e il suo amore per le auto veloci, che aveva numerose fidanzate e amava le cose più belle della vita, che è riuscito comunque a nascondersi dagli investigatori senza andare lontano da casa”, racconta oggi sul Guardian Clare Longrigg.
“Messina Denaro: un capo spietato della mafia siciliana”, raccontava ieri France24.
Sul Financial Times, Amy Kazmin scrive: “Per tre decenni, la capacità di Messina Denaro di eludere l’arresto – anche quando i suoi associati sono stati catturati – lo ha reso un simbolo della resilienza della Cosa Nostra, anche se la vera forza della mafia è diminuita, oscurata dall’organizzazione criminale con sede in Calabria, la ‘Ndrangheta”.