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Chi è Gabriel Attal, il nuovo primo ministro francese

Gabriel Attal

Il presidente francese Macron ha nominato il suo pupillo Gabriel Attal nuovo primo ministro, dopo le dimissioni ieri di Elisabeth Borne 

Gabriel Attal è il nuovo primo ministro francese, nominato in mattinata da Emmanuel Macron. Comincia così l’annunciato rimpasto con il quale il presidente francese intende rilanciare il suo mandato, e che segue le dimissioni di Elisabeth Borne fomalizzate ieri dopo un colloquio con lo stesso Macron.

LE PRIME PAROLE DI MACRON E DI GABRIEL ATTAL

“Caro Gabriel Attal – sono le prime riflessioni che il presidente francese affida a X dopo la nomina –  so di poter contare sulla tua energia e sul tuo impegno per attuare il progetto di rilancio e di rigenerazione che ho annunciato. Fedelta’ allo spirito del 2017: superamento e audacia. Al servizio della Nazione e dei francesi”.

Il neo primo ministro Attal, al quale Macron ha chiesto di formare il nuovo governo, ha assicurato invece che resterà “sempre” al fianco del mondo della scuola, nel corso di un incontro in videoconferenza con i dirigenti scolastici da ministro dell’Istruzione nazionale. “Voglio davvero dirvi che condivido con voi la convinzione che la scuola è l’arma più potente di cui disponiamo per cambiare la società”, ha dichiarato al termine di questo incontro, proprio mentre veniva annunciata la sua effettiva nomina alla guida dell’esecutivo di Parigi. “Quali che siano gli sviluppi futuri, questa convinzione in me non cesserà mai e (…) mi troverete sempre, sempre al vostro fianco”, ha aggiunto Attal senza allusioni esplicite alle sue nuove funzioni.

CHI E’ GABRIEL ATTAL

Attal, 34 anni, ha cominciato il suo cammino in politica nella gauche, con il Partito socialista, poi è diventato uno dei fedelissimi di Macron. Brillante, poi passato alla formazione macroniana En Marche, ha fatto il consigliere del presidente, poi il portavoce del governo, quindi il ministro dei Conti Pubblici ed è attualmente ministro dell’Educazione. Tutti, anche gli avversari, – sottolinea l’Ansa – gli riconoscono grande capacità di dialogo e di ascolto, e in pochi mesi è diventato il ministro più popolare nei sondaggi, pur se investito di una carica – quella del responsabile dell’Istruzione – che in Francia è sempre nell’occhio del ciclone.

Abile e disponibile, è anche il primo gay dichiarato sposato con Stéphane Séjourné, anche lui ex consigliere di Macron ed ex socialista vicino a Dominique Strauss-Kahn, ora eurodeputato. Dialogo e correttezza contraddistinguono Attal al punto che sui media si parla da mesi di ‘metodo Attal’ per indicare a Macron quale sarebbe la giusta strada da intraprendere dopo tanti mesi di conflitto sociale. Secondo i suoi collaboratori, ha anche ammorbidito alcuni aspetti del carattere, quelli che lo portarono, nel 2018, a creare l’incidente diplomatico con l’Italia, quando definì “vomitevole” la politica italiana sui migranti nel pieno della tensione per la chiusura dei porti alla nave di SOS Méditerranée ‘Aquarius’.

LA MISSION DEL NEO PRIMO MINISTRO

La missione di Attal, qualora la sua nomina si concretizzasse e il diretto interessato superasse i suoi dubbi (la carica di premier potrebbe bruciarlo nelle sue ambizioni presidenziali per il 2027), sarebbe quella di dare nuovo slancio al mandato di Macron e cambiare metodo: fine dello scontro permanente con le opposizioni e con le piazze, quello che ha portato la malcapitata Borne a ricorrere per una trentina di volte all’odiato 49.3, l’articolo di legge con il quale il governo pone la fiducia evitando la discussione in Parlamento.

LE FIGARO: IL RIMPASTO DI GOVERNO NON MUTA IL PANORMA GENERALE

Cambiare un volto ai vertici del governo francese nominando un nuovo primo ministro non trasforma il “panorama generale”. Scriveva in un editoriale il quotidiano “Le Figaro“, prima della nomina di Attal. “L’architettura di governo dovrebbe essere mantenuta”, spiegava il quotidiano conservatore. “Colui che si insedierà all’hotel de Matignon (sede del governo) avrà sulla sua scrivania una pila schiacciante di emergenze politiche”, aggiungeva “Le Figaro”, ricordando che la modalità di questo rimpasto “è fugace e il periodo è grave”.

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