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Chi (e perché) ha lasciato X, il social di Elon Musk
Dal The Guardian a Elio e le Storie Tese: tutti i profili che hanno lasciato il social X di Elon Musk per le sue posizioni politiche e per la diffusione di contenuti di disinformazione
Ieri il presidente eletto Donald Trump ha comunicato le prime nomine della sua amministrazione. Nella sua squadra avrà un ruolo anche il fondatore di Tesla e patron di X, Elon Musk. Uno dei più generosi finanziatori della campagna di Trump sarà il prossimo capo del nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge) con il mandato di sburocratizzare l’amministrazione statunitense e “dare la caccia” ai colli di bottiglia.
LE RAGIONI PER LASCIARE X DI ELON MUSK
Questa notizia ha avuto un impatto considerevole sull’azienda di comunicazione da lui presieduta: numerosi personaggi, giornali e politici hanno abbandonato il social network in polemica con la nomina a ministro di quello che, secondo Forbes, è il secondo uomo più ricco del mondo, dietro solo a Bernard Arnault, patron del gruppo francese LVMH. La fuga dalla piattaforma di Musk La rappresenta un fenomeno globale, l’accusa che le viene mossa è di manipolare il dibattito pubblico, utilizzando i suoi mezzi per favorire la diffusione delle idee politiche del suo patron.
IL THE GUARDIAN LASCIA X
L’abbandono più dirompente è stato senz’altro quello del quotidiano britannico “The Guardian” che ha lasciato il social con un post amaro, sostenendo che “i benefici di restare non superano più gli aspetti negativi”. La testata britannica, che contava su X oltre 80 account e 27 milioni di follower complessivi, contesta la diffusione, sulla piattaforma di Musk, di contenuti complottisti “sempre più preoccupanti” che promuovono “idee razziste e teorie complottiste di estrema destra”. Azioni con una regia che arriverebbe dall’alto, volte a favorire l’agenda politica del neoeletto presidente Trump e che sarebbe stata di grande supporto durante la sua campagna elettorale. Il giornale ha dichiarato che utilizzerà altrove le risorse destinate a X, investendole per promuovere il proprio giornalismo su altre piattaforme. Il giornale ha spiegato in un articolo che stava meditando da tempo di ritirarsi da X e che il modo in cui sono state seguite le elezioni americane è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tuttavia, i giornalisti del Guardian restano liberi di utilizzare la piattaforma di Musk per diffondere i loro articoli.
GLI ALTRI MEDIA CHE HANNO ABBANDONATO X DI ELON MUSK
Il Guardian non è l’unico media ad aver abbandonato X. Lo scorso anno sia Pbs, una tv americana che National Public Radio, una radio americana indipendente e non profit, si sono ritirate da X dopo essere state criticate dalla piattaforma. Inoltre, come riporta il Sole 24 ore, il festival del cinema di Berlino ha annunciato di recente la decisione di abbandonare X, mentre la forza di polizia del Galles settentrionale ha smesso di usare la piattaforma spiegando che “non è più in linea con i nostri valori.”
DUE ABBANDONI ILLUSTRI DAL MONDO DELLO SPETTACOLO ITALIANO: ELIO E LE STORIE TESE E PIERO PELU
Nel nostro paese sono diversi gli account non più attivi su X. Una slavina di abbandoni molto limitata, iniziata dal mondo dello spettacolo con il gruppo musicale Elio e le Storie Tese che ha chiuso il suo account definendo Musk un “pericolo per la democrazia e la libertà”. Una decisione che, evidentemente, non ha trovato d’accordo tutti i componenti della band. Il tastierista storico del gruppo, Rocco Tanica, è rimasto su X con il proprio profilo privato, continuando a condividere contenuti (in particolare, una foto storica della band). A seguire Piero Pelù, cantautore toscano, che ha pubblicato una foto in cui mostra il dito medio, accusando Musk di neo-totalitarismo. “Visto le pericolosissime dichiarazioni neo-totalitarie e neo imperialiste esternate da E. Musk ho deciso di chiudere il mio profilo sulla piattaforma “X” di sua proprietà”, scrive su Instagram, condividendo anche un selfie mentre mostra il dito medio.
LA POLITICA: SANDRO RUOTOLO LASCIA X IN POLEMICA PER LE POSIZIONI DI MUSK SUI MAGISTRATI ITALIANI
La politica, di sinistra, ha seguito lo spettacolo. Il giornalista e parlamentare europeo Sandro Ruotolo ha lasciato la piattaforma, criticando Musk per le sue posizioni politiche e il rapporto con il governo italiano. “Mi dispiace innanzitutto per gli oltre 70 mila che mi seguivano ma le ultime prese di posizione del signor Musk contro i magistrati italiani – ha scritto il giornalista -, il suo rapporto stretto con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il suo ruolo politico nell’amministrazione Trump, mi impediscono di continuare ad essere presente su X”. Negli ultimi giorni Musk si reso protagonista di un singolare botta e risposta a distanza con la magistratura italiana, suggerendo che i giudici che hanno disposto il rientro in Italia dei migranti portati nelle strutture di accoglienza albanesi fossero “mandati a casa”. Una vicenda che ha chiesto anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella un intervento a difesa dell’indipendenza della magistratura nazionale. Tra i politici, in Svizzera, la consigliera federale socialista Elisabeth Baume-Schneider ha fatto notizia: ha deciso di lasciare X, definendo la piattaforma incompatibile con una “cultura del dibattito sana”.