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al-Haddad

Chi era il generale libico Al-Haddad morto in Turchia

Muore in un incidente aereo ad Ankara il generale Mohammed Ali Ahmed al-Haddad, capo dell’esercito di Tripoli. Avrebbe chiesto la riduzione della presenza in Libia: ecco chi era e i retroscena sulla sua morte

Figura chiave della Libia occidentale, mediatore militare e interlocutore internazionale, Mohammed Ali Ahmed al-Haddad, capo di Stato Maggiore delle forze legate al Governo di Unità Nazionale di Tripoli, è morto ieri in un incidente aereo nei pressi di Ankara. Con lui altre otto persone: tre membri dell’equipaggio e quattro della delegazione libica.

COS’È SUCCESSO

ll jet privato – un Dassault Falcon 50 di proprietà della società maltese Harmony Jets – è precipitato poco dopo il decollo da Esenboğa. Dalla cabina di pilotaggio sarebbe stato segnalato un guasto elettrico, con la richiesta di un atterraggio d’emergenza, prima che l’aereo sparisse dai radar.

Le autorità turche hanno recuperato la scatola nera e indicato un possibile malfunzionamento elettrico, ma ci vorrà ancora del tempo per analizzare i risultati. Intanto il governo libico ha proclamato tre giorni di lutto e inviato una delegazione ad Ankara per seguire le indagini.

LA MISSIONE AD ANKARA

Al Haddad e i suoi stavano rientrando a Tripoli dopo la missione ad Ankara, dove avevano incontrato funzionari militari dell’esercito di Erdogan.

Secondo alcune ricostruzioni, il generale libico avrebbe chiesto di ridurre la permanenza del contingente straniero in Libia, proprio mentre il parlamento turco estendeva confermava per un altro anno la presenza di truppe, consulenti e mezzi militari a supporto del Governo di Unità Nazionale di Tripoli.

CHI ERA MOHAMMED AL-HADDAD

Originario d Misurata, nato nel 1967, Mohammed Ali Ahmed al-Haddad, classe 1967 era una figura centrale dell’ovest libico: cresciuto nelle file militari degli anni Ottanta, si era affermato dopo la rivoluzione del 2011 emergendo come uno dei comandanti più influenti della Brigata Halbous, una delle principali formazioni armate della città di Misurata, vero fulcro militare ed economico della Libia occidentale.

La carriera di al-Haddad conobbe una rapida ascesa nel caos post-rivoluzionario. Nel 2017 fu nominato comandante della Regione Militare Centrale, incarico che lo mise al centro dei dossier di sicurezza più delicati del Paese, compresa la lotta contro lo Stato Islamico. Nel settembre 2020 arrivò la nomina a capo di Stato Maggiore delle forze armate legate al Governo di Unità Nazionale. La sua missione dichiarata era ambiziosa: costruire un esercito nazionale unificato, professionale e sottratto alle logiche delle milizie e delle fazioni politiche.

IL RUOLO NELLA GUERRA CIVILE

Tra il 2019 e il 2020, durante l’offensiva del maresciallo Khalifa Haftar contro Tripoli, al-Haddad fu uno dei principali artefici della difesa della capitale. Coordinò milizie locali e forze regolari, contribuendo a fermare l’avanzata delle truppe dell’est, anche grazie al decisivo sostegno militare turco. In quegli anni divenne l’argine principale contro Haftar nella Libia occidentale e consolidò la sua reputazione di stratega e uomo di equilibrio.

Parallelamente al ruolo militare, al-Haddad mantenne una fitta rete di relazioni diplomatiche con Italia, Stati Uniti e Regno Unito e partecipò alla Commissione militare congiunta 5+5, incaricata di preservare il cessate il fuoco e lavorare all’unificazione delle forze armate libiche.

I SOSPETTI: UNA MORTE NON CASUALE?

Alcuni media internazionali, tra cui l’Eastern Herald ma anche la stessa Rai News, guardano all’episodio con sospetto, sottolineando alcune strane coincidenze, sebbene al momento non vi siano prove di cause dolose.

Innanzitutto e come già anticipato, l’incidente è accaduto nella fase in cui Ankara stava formalizzando il rinnovo della sua presenza militare e delle relazioni di sicurezza in Libia. Pur legato alla Turchia da rapporti operativi, negli ultimi mesi Al-Haddad avrebbe espresso con crescente insistenza la necessità di ridurre la presenza militare straniera in Libia, in nome della piena sovranità nazionale e questo sarebbe stato il tema al centro delle accese discussioni nei giorni precedenti l’incidente.

Peraltro la sua morte coincide con il rimpasto nel governo di Tripoli, che secondo alcuni avrebbe portato a una possibile destituzione del generale.

E da ultimo ci sarebbe anche un’altra coincidenza di calendario: ieri era anche la vigilia dell’indipendenza della Libia dal dominio italiano e e britannico, che si festeggia ogni anno il 24 dicembre. Un segnale a chi spinge per una maggiore autonomia?

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