Un'inchiesta giornalistica internazionale accusa l'Unione europea di finanziare la deportazione di profughi afgani e siriani…
Con Arianna Meloni FdI si trasforma in “Sorelle d’Italia”
Giorgia Meloni ha nominato la sorella Arianna capo della segreteria politica del suo partito, accendendo la discussione in Fratelli d’Italia. I Graffi di Damato
L’ironia era scontata all’annuncio della decisione di Giorgia Meloni di affidare alla sorella Arianna anche la segreteria politica, oltre al tesseramento del suo partito. Due giornali che più diversi non potrebbero essere come Il Fatto Quotidiano e Il Giornale ancora in parte della famiglia Berlusconi hanno titolato allo stesso modo: “Sorelle d’Italia”, pur rimanendo “Fratelli d’Italia” all’anagrafe politica il nome della formazione politica portata in pochi anni non solo dall’opposizione al governo ma alla sua guida, dallo zero virgola a quasi il 30 per cento dei voti, in testa alla graduatoria elettorale e parlamentare.
MELONI, COME TITOLANO I GIORNALI
Il Fatto da giornale di opposizione orgogliosamente dichiarata e praticata ha titolato in prima pagina a caratteri di scatola, con tanto anche di foto delle due sorelle quando erano bambine, Il Giornale a caratterini per rispetto, diciamo così, dei rapporti di comune appartenenza all’area governativa.
In attesa, mentre scrivo, delle reazioni del solitamente sarcastico Matteo Renzi quando parla e scrive di Giorgia Meloni, segnalo la severità del Foglio nel riferire delle nomine da parte della premier in un titolo che dice: “Tra governo e partito – Fazzolari e Arianna: ecco i primi veleni nella tribù meloniana – L’ascesa della sorella della premier passa per ridimensionamento di Donzelli. Tensioni a Palazzo Chigi. E la Lega se la ride: auguri”. Anche a chi avrà la voglia, la curiosità e quant’altro di leggerne e saperne o sospettarne di più.
La stessa cosa potrei scrivere della Stampa con quel “caos FdI” sparato nel titolo e con “i ribelli” che “chiedono un congresso”. Del quale ad occhio e croce credo che le due sorelle abbiano poca voglia e poco tempo di occuparsi con tutti i problemi in arrivo con l’autunno prevedibilmente caldo, non dico quanto l’estate ancora in corso ma insomma…..
LE PREOCCUPAZIONI DEL GOVERNO MELONI
Tra il segretario generale della Cgil Maurizio Landini già in agitazione, la segretaria del Pd Elly Schlein che gli fa concorrenza insieme con Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia per niente tentato dalla generosità nelle spese, il ministro Raffaele Fitto preoccupato – una volta tanto – del ritorno ai vincoli del vecchio e cosiddetto patto europeo di stabilità dopo la sospensione per il Covid, la grana del reddito di cittadinanza passata ad un Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro che, per quanto presieduto da Renato Brunetta, pare che non sia neppure sicuro nella sua composizione e a rischio di ricorsi al Tar, ce n’è francamente da essere preoccupati nella famiglia Meloni, o nel “governo familiare che sa di monarchia”, secondo Flavia Perina, sempre sulla Stampa.
LE SORTI DI FORZA ITALIA
Ma c’è da essere preoccupati anche in un’altra famiglia quanto meno interessata alla politica, quella del compianto Silvio Berlusconi, per le garanzie di sostentamento ereditate a favore di una Forza Italia incamminata, almeno a sentire l’ex presidente del Senato Renato Schifani, sulla strada di una piena contendibilità, Che può significare anche piena imprevedibilità.