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Cop28, che partita giocheranno l’Italia e l’Ue

Cop28

Si apre con un’intesa da alcuni definita storica la Cop28 a Dubai. Ma c’è chi parla già di un nuovo flop. Ecco come si sono preparate all’appuntamento l’Italia e l’Unione europea

Si è aperta con un accordo definito da molti “storico” la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Conferenza delle Parti-Cop28) a Dubai. Il primo atto delle 198 Parti (197 nazioni più l’Unione europea) partecipanti è stato di rendere operativo il fondo ‘Loss & damage’ presso la Banca mondiale con aiuti ai Paesi più poveri e vulnerabili, in genere i più colpiti da eventi meteorologici sempre più estremi. In soldoni: i paesi più ricchi, quelli che più inquinano pagano quelli in balìa del clima, pagano i danni dovuti alla crisi climatica. I primi contributi dichiarati sono per circa 280 milioni di dollari, per alcuni troppo pochi.

Mentre dall’Organizzazione meteorologica mondiale arriva l’ennesimo appello ad agire prima che si troppo tardi: “Il 2023 – conferma le previsioni – sarà l’anno più caldo di sempre”. Tanto che si sprecano i proclami di chi considera la Conferenza un flop annunciato o il festival dell’ipocrisia.

COP28: DALL’UE MONITO PER RIDURRE EMISSIONI GAS SERRA

Per quanto riguarda l’Unione europea. alla Cop28 inviterà tutte le parti ad adottare misure urgenti per ridurre le emissioni di gas serra in questo decennio e a rispettare gli impegni assunti con l’accordo di Parigi per limitare il riscaldamento globale al di sotto 2°C e puntare a 1,5°C.

La Cop28 segnerà il culmine del primo bilancio globale ai sensi dell’accordo di Parigi, un momento in cui tutte le parti potranno esaminare i progressi compiuti. La UE incoraggerà tutti i partner ad accettare obiettivi energetici globali che mirano ad accelerare l’eliminazione progressiva dei combustibili fossili, come parte della crescente ambizione globale sulla mitigazione dei cambiamenti climatici. Si tratta della questione più controversa a livello globale sulla quale non ci si attendono risultati in termini di impegni vincolanti.

PER L’ITALIA FOCUS SULL’AFRICA

La presidente del Consiglio Meloni, arrivata a Dubai, interverrà sabato alla Cop e intreccerà i temi clima ed energia al centro del vertice globale con il focus dell’Italia sul Continente africano. L’Italia confermerà i propri impegni ribadendo l’intenzione di destinare all’Africa gran parte del suo Fondo per il Clima. Il tema sarà al centro dell’agenda della presidenza italiana del G7 nel 2024 e prima di questo appuntamento in programma a giugno, a fine gennaio si svolgerà il vertice Italia-Africa con il quale il Governo “intende ribadire la propria funzione strategica, in chiave geopolitica, nel cuore del Mediterrano”.

I NODI NEGOZIALI E GLI OBIETTIVI DI DUBAI ALLA COP28

Si vedrà cosa metteranno sul piatto Cina (il più grande inquinatore assieme agli Usa ma considerato in via di sviluppo), India e i ‘petrol-Stati’ Arabia Saudita, Russia e Brasile.

I principali nodi negoziali alla COP28 saranno: l’aumento dell’ambizione globale in termini di mitigazione; l’ampliamento delle azioni di adattamento; la questione della finanza climatica, compresi il rifinanziamento del Green Climate Fund e l’attuazione del nuovo Fondo perdite e danni (Loss and Damage Fund). E’ inoltre previsto il completamento del primo “Global Stocktake”, teso a fare il punto sullo stato di attuazione dell’Accordo di Parigi ed indirizzare i prossimi impegni nazionali per il quinquennio 2025-2030.

Tra gli obiettivi principali della Presidenza emiratina, riportati in due dichiarazioni cui è stata confermata l’adesione dell’Italia, vi sono quelli di triplicare entro il 2030 la capacità globale installata di produzione di energia da fonti rinnovabili e raddoppiare il tasso medio annuo globale di miglioramento nell’efficienza energetica, portandolo dal 2,2% al 4%

. Inoltre di rafforzare l’attenzione al nesso fra cambiamenti climatici e resilienza dei sistemi alimentari, inserendo nelle principali strategie nazionali su clima e ambiente anche i piani nazionali tesi alla trasformazione dei sistemi alimentari. Infine di dare un forte impulso alla finanza per il clima. In questo contesto, è atteso un annuncio finanziario particolarmente rilevante da parte degli Emirati. La COP28 di Dubai sarà inevitabilmente segnata dal conflitto a Gaza tra Hamas e Israele e il tema della sicurezza, declinato anche in sicurezza energetica, sarà quindi certamente all’ordine del giorno.

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