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Cosa c’è nell’agenda dell’UE sulla governance internazionale degli oceani

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La nuova agenda dell’UE sulla governance internazionale degli oceani propone azioni per un oceano sicuro, pulito e gestito in modo sostenibile 

Nel 2016 l’UE è stata la prima economia leader a presentare un’agenda per la governance internazionale degli oceani e a impegnarsi per rendere gli oceani sicuri, puliti, sani e gestiti in modo sostenibile. Nel 2019 gli Stati membri dell’UE hanno espresso il loro sostegno a portare avanti e sviluppare ulteriormente tale agenda. Il Green Deal europeo ha evidenziato l’importanza di promuovere il ruolo dell’UE quale leader mondiale nella governance degli oceani. In una consultazione mirata e in un forum internazionale delle parti interessate sono state presentate raccomandazioni per sviluppare tale ruolo al fine di garantire che l’UE continui a contribuire attivamente agli obiettivi globali di sostenibilità.

Negli ultimi giorni, la Commissione europea e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno presentato la nuova agenda dell’UE sulla governance internazionale degli oceani, che propone azioni per un oceano sicuro, pulito e gestito in modo sostenibile con la finalità di proseguire con l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e del suo obiettivo di sviluppo sostenibile n. 14 sulla vita sott’acqua. La nuova agenda svolge un ruolo importante nella realizzazione della componente blu del Green Deal europeo. Tutto ciò in vista della conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP15) (che si terrà dal 5 al 17 dicembre 2022 a Montreal) e anche attraverso la proposta della Commissione di stabilire obiettivi giuridicamente vincolanti per ripristinare gli ecosistemii.

L’UE definisce un’agenda aggiornata per una migliore governance degli oceani basata su un approccio internazionale intersettoriale fondato su regole, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente il suo ruolo di leader mondiale nella governance degli oceani. Basandosi sugli impegni stabiliti nella comunicazione congiunta del 2016 e aggiornandoli, l’UE si impegna a:

  • rafforzare il quadro internazionale di governance degli oceani a livello globaleregionale e bilaterale;
  • trasformare in realtà la sostenibilità degli oceani entro il 2030, adottando un approccio coordinato e complementare alle sfide comuni e agli effetti cumulativi;
  • continuare ad agire per fare dell’oceano uno spazio sicuro di fronte a una concorrenza sempre più agguerrita in acque internazionali e al moltiplicarsi delle sfide alla cooperazione multilaterale;
  • sviluppare le conoscenze in materia di oceani a livello internazionale affinché un processo decisionale basato su dati concreti possa tradursi in azioni volte a proteggere e gestire gli oceani in modo sostenibile. 

La comunicazione individua diverse priorità fondamentali per attuare questi impegni:

  • fermare la perdita di biodiversità marina e invertirne la tendenza concludendo quanto prima un ambizioso trattato delle Nazioni Unite sull’alto mare (Biodiversità marina nelle zone non soggette a giurisdizione nazionale) e conseguendo l’obiettivo del 30 % di zone marine protette entro il 2030;
  • proteggere i fondali marini vietando le attività estrattive in acque profonde, che ne provocano la distruzione, e regolamentando, ove necessario, l’uso degli attrezzi da pesca più dannosi per la biodiversità;
  • garantire una pesca sostenibile con un approccio di tolleranza zero nei confronti della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, nel rispetto delle norme e delle disposizioni internazionali. L’UE accoglie inoltre con favore l’importante accordo multilaterale che contribuisce alla protezione degli oceani raggiunto nell’ambito dell’OMC il 17 giugno scorso, dopo 21 anni di negoziati. L’UE è fermamente determinata a completare quanto prima l’accordo con gli elementi non ancora concordati.
  • combattere i cambiamenti climatici per un oceano sano, anche attraverso misure di trasporto marittimo a livello dell’UE e mondiale e decarbonizzando il settore della pesca per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili;
  • combattere l’inquinamento marino, in particolare concludendo un ambizioso accordo globale sulla plastica giuridicamente vincolante entro il 2024;
  • realizzare la transizione verso un’economia blu sostenibile a livello globale, in particolare aumentando gli investimenti nella salute degli oceani e nella trasformazione verso un’economia blu sostenibile attraverso la piattaforma di investimento dell’UE “BlueInvest” e migliorando la pianificazione marittima integrata;
  • garantire sicurezza e protezione in mare monitorando attentamente e rispondendo rapidamente alle minacce alla sicurezza marittima, cooperando con i suoi partner, come la NATO, e contrastando il lavoro forzato secondo le norme dell’Organizzazione internazionale del lavoro;
  • sviluppare le conoscenze oceanografiche creando un’interfaccia scientifico-politica intergovernativa per la sostenibilità degli oceani, con l’obiettivo di istituire un gruppo intergovernativo per la sostenibilità degli oceani (IPOS), promuovendo la diplomazia degli oceani e la conoscenza degli oceani;
  • investire negli oceani: fino a un miliardo di € per la biodiversità oceanica e costiera e per il clima, anche in acque d’altura, nel periodo 2021-2027, e 350 milioni di EUR all’anno per la ricerca oceanica attraverso il programma Orizzonte Europa 2021-2027.
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