Più flessibilità, meno burocrazia e un occhio alle crisi climatiche. Ma non mancano le tensioni sul futuro dei fondi
L’Europa mette mano alla Politica agricola comune e promette un po’ di respiro per gli agricoltori: meno ispezioni, meno vincoli verdi, più aiuti mirati. Il nuovo pacchetto di semplificazione, atteso per l’adozione ufficiale in settimana, punta a tagliare 1,5 miliardi di euro l’anno in oneri amministrativi: una risposta diretta alle proteste dei trattori che hanno infiammato Bruxelles e le campagne europee nei mesi scorsi.
Cambia anche il modo in cui vengono gestiti i danni da alluvioni, siccità e fenomeni meteo sempre più violenti. I governi potranno rafforzare il sostegno diretto al reddito con aiuti straordinari in caso di crisi climatica, una novità che potrebbe fare la differenza per migliaia di aziende agricole esposte ai colpi del cambiamento climatico.
ALL’ORIZZONTE C’E’ L’IPOTESI DEL ‘FONDO UNICO’
Il piano spinge anche sulle micro e piccole imprese agricole. Come? Con un sistema forfettario nazionale che permetterà di erogare fino a 50mila euro in aiuti per stimolare lo sviluppo delle attività e una soglia massima di 2.500 euro ad agricoltore. Un segnale chiaro verso chi, nelle campagne, tiene in piedi la filiera con risorse limitate ma idee forti.
Se da una parte arrivano buone notizie, dall’altra sale la preoccupazione. A Bruxelles si fa sempre più concreta l’idea di accorpare i fondi Pac ad altri programmi Ue, creando un grande “fondo unico”. Una mossa che potrebbe far perdere all’agricoltura la sua autonomia strategica nei bilanci europei. Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha già avvisato: “È fondamentale mantenere una netta distinzione tra fondi di coesione e politica agricola”.
..C’E’ CHI DICE NO. MENTRE LE AZIENDE CHE INNOVANO VINCONO
Confagricoltura e Copa, con il presidente Massimiliano Giansanti in testa, non intendono restare a guardare. Dal 20 maggio partiranno iniziative a livello europeo per dire no al fondo unico e difendere l’identità agricola nel bilancio Ue. La tensione sale, e il futuro della Pac si fa sempre più politico.
In Italia, intanto, l’agricoltura che investe in sostenibilità e tecnologia raccoglie i frutti. Il nuovo rapporto AGRIcoltura100 dice che il 70% delle imprese ha investito nell’ultimo anno, non solo in macchinari, ma anche in marketing, trasformazione e diversificazione. Risultato? Redditività quasi tripla per chi punta su innovazione e ambiente. E le esportazioni volano.
Per Confagricoltura la strada è tracciata: sostenibilità e innovazione non sono un vincolo, ma la chiave per competere. Le imprese che abbracciano le nuove tecnologie, come le Tecniche di evoluzione assistita, si candidano a guidare il cambiamento. E il sottosegretario Luigi D’Eramo lo conferma: “Innovazione e sostenibilità sono la strategia vincente per l’agricoltura italiana”