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Cosa significa che l’Ucraina è diventata membro del Programma multilaterale di interoperabilità Nato

Nato

Kiev, in quanto nuovo membro associato del Programma multilaterale di interoperabilità, potrà sviluppare e modificare congiuntamente gli standard chiave della Nato relativi all’interazione dei sistemi di controllo del combattimento e dei parametri correlati

L’Ucraina diventa un membro associato del Programma multilaterale di interoperabilità (Mip), che implementa la cooperazione tecnologica tra gli eserciti degli Stati membri della Nato. Lo ha annunciato l’agenzia di stampa Ukrinform facendo riferimento a recenti dichiarazioni Ministero della Difesa ucraino. La decisione è stata presa dopo apposito voto alla riunione annuale del gruppo direttivo del Mip.

Una mossa annunciata mentre l’Ucraina e la Russia, lontanissime dal sedere attorno allo stesso tavolo per parlare di pace, erano a Istanbul a “un passo” dal raggiungere un accordo sulla questione delle esportazioni di grano,  per usare le parole che il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba ha rilasciato al quotidiano spagnolo El Pais:  “L’Ucraina è pronta a esportare il suo grano sul mercato internazionale”, ha detto, “siamo alla fase finale e ora tutto dipende dalla Russia”. E ha aggiunto: “Se lo vogliono davvero, l’esportazione di grano inizierà presto”. Una mossa che, naturalmente, non è piaciuta al Cremlino, che subito ha tuonato che la pace, al momento, è lontana.

COSA SIGNIFICA PER KIEV ESSERE NEL PROGRAMMA MULTILATERALE DI INTEROPERABILITÀ

Da ora in avanti l’Ucraina, in quanto membro associato del Mip, può sviluppare e modificare congiuntamente gli standard chiave della Nato relativi all’interazione dei sistemi di controllo del combattimento e dei parametri correlati, come si legge nella dichiarazione.

“L’Ucraina ha un forte potenziale informatico ed è una degna alleata della Nato. Daremo sicuramente il nostro contributo allo sviluppo della sicurezza collettiva”, ha commentato il ministro della Difesa, Oleksii Reznikov. “Concedere all’Ucraina lo status di membro del Programma di interoperabilità multilaterale è una decisione fondamentale. Siamo grati ai nostri partner tedeschi per aver sostenuto la nostra richiesta e le nostre aspirazioni”, ha sottolineato il colonnello Marat Utiushev, capo del Centro per l’innovazione e lo sviluppo delle tecnologie di difesa. “Ora l’Ucraina può rafforzare la cooperazione con l’Alleanza e i Paesi al di fuori della Nato”, ha concluso.

QUAL È LO STATO DELLA DOMANDA DI SVEZIA E FINLANDIA?

Venendo alla NATO in senso stretto, non si è ancora concluso l’iter di adesione di Svezia e Finlandia. Come è noto, la Carta che regola l’espansione della Alleanza atlantica prevede che tutti i parlamenti degli Stati membri debbano approvare l’ingresso di nuovi Paesi. Al momento, solo cinque nazioni hanno già concluso la ratifica dell’adesione dei due attori scandinavi: Canada, Estonia, Danimarca, Norvegia e Germania.

Ago della bilancia ancora il presidente Recep Tayyip Erdoğan che ha recentemente dichiarato di essere insoddisfatto dei progressi fatti dai due Paesi del Nord Europa sui temi posti dalla Turchia per dare il proprio benestare al loro incresso.

Tra i ritardatari anche l’Italia che, nonostante il pieno supporto offerto dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, a Stoccolma e a Helsinki, non ha ancora calendarizzato la discussione. Si sa solo che partirà da Montecitorio, ma visti i tempi è facile sia destinata a slittare dopo la pausa estiva.

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