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Cosa sta succedendo tra Londra e Mosca sul vaccino anti-Covid

vaccino

Londra ha mosso nuove accuse di spionaggio e di interferenze alla Russia, questa volta di aver cercato di appropriarsi delle ricerche sul vaccino contro il coronavirus. L’articolo di Guido Keller per Notizie geopolitiche

Londra ha mosso nuove accuse di spionaggio e di interferenze alla Russia, questa volta di aver cercato di appropriarsi delle ricerche sul vaccino contro il coronavirus e di aver diffuso in occasione delle elezioni 2019 documenti comprovanti il peso dell’accordo commerciale con gli Usa in materia sanitaria.

Che Londra sia teatro d’interesse degli 007 russi è un dato appurato, si pensi ai casi Litvinenko, Skipral e al mandato d’arresto nel 2018 di Alexander Petrov e di Ruslan Boshirov, come pure è palese che tanto alla Russia quanto agli Usa convenga prevenire un’Unione europea forte e coesa.

Tuttavia oggi il Cyber Security Centre britannico ha reso noto un rapporto che dimostrerebbe l’azione di hacker russi, certamente riconducibili ai servizi segreti, volta a carpire segreti sulle ricerche dei vaccini anti Covid-19. Gli hacker avrebbero preso di mira anche i sistemi informatici di centri di ricerca canadesi e statunitensi.
Individuare per primi i vaccini significa distribuirli innanzitutto alla propria popolazione, come pure vi è il rischio che determinate nazioni possano tenere per sé o vendere a peso d’oro la terapia preventiva contro l’infezione pandemica; non a caso diversi paesi si sono associati nella ricerca e nello sforzo economico per garantirsi adeguati approvvigionamenti.

Italia, Olanda, Francia e Germania hanno stretto nelle scorse settimane un’alleanza che vede la cooperazione con la Gran Bretagna, ed a Oxford si è giunti alla fase 3 della sperimentazione di un vaccino che vedrà il coinvolgimento dagli attuali 4mila ai 10mila volontari. Si tratta, come l’hanno definita i ricercatori, di una sperimentazione “dai risultati estremamente promettenti”, in grado di garantire una doppia protezione. Il prototipo a cui si è arrivati è frutto del lavoro di Oxford in collaborazione con l’azienda italiana Advent Irbm, di Pomezia, mentre l’azienda produttrice è la anglo-svedese AstraZenica, dagli indici schizzati in borsa. I finanziamenti sono invece perlopiù britannici, e proprio la Gran Bretagna si è assicurata la prima ondata di vaccini, mentre la seconda andrebbe negli Usa e la terza in Unione Europea.

Mosca ha smentito categoricamente le accuse di operazioni dei servizi segreti volte a mettere le mani sulla ricerca per il vaccino, ed il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha fatto sapere che “Non abbiamo informazioni su chi possa aver commesso un attacco hacker contro le compagnie farmaceutiche e i centri di ricerca britannici, ma possiamo dire una cosa: la Russia non ha nulla a che fare con questi tentativi”.

Peskov ha anche respinto le accuse di interferenze russe nelle elezioni parlamentari britanniche del dicembre 2019.

 

Articolo pubblicato su notiziegeopolitiche.net

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