Skip to content

Cos’è il Data act e quanto vale l’economia dei dati

Data Act

Il Data Act fornisce una cornice normativa all’economia dei dati, la gestione e la valorizzazione economica dei dati prodotti dai device commerciali e industriali: un giro d’affari del valore di 270 miliardi di euro 

Era il marzo del 2000 quando i leader europei dei 14 paesi membri dell’Unione Europea gettavano le basi per costruire quella che, molto ambiziosamente, doveva diventare “la più competitiva e dinamica economia della conoscenza” entro il 2010. Il mondo di oggi è radicalmente diverso da quello che conoscevano i leader che hanno firmato la Strategia di Lisbona, il programma che forse più di altri ha animato il sogno europeo.  A ventitré anni di distanza Bruxelles ha approvato il Data act, la legge che regola l’economia dei dati industriali a livello comunitario.

COSA PREVEDE IL DATA ACT

La legge sui dati permette agli utenti di gestire i dati che producono i propri device, dalle macchine da caffè alle turbine eoliche agli altri strumenti dell’internet of things, e di gestirne l’accesso delle aziende o dei privati. Questi potranno così riutilizzare i dati generati dall’uso dei loro prodotti o servizi. La norma permette di condividere i dati generati anche con terze parti: ad esempio, i proprietari di automobili potrebbero scegliere in futuro di condividere determinati dati del veicolo con un meccanico o la propria compagnia assicurativa.

I PILASTRI DEL DATA ACT

Il regolamento introduce nuove regole e stabilisce chi può accedere e utilizzare i dati generati nell’UE in tutti i settori economici. Gli obiettivi del Data Act sono:

  • garantire l’equità nell’allocazione del valore derivante dai dati tra gli attori dell’ambiente digitale;
  • stimolare un mercato competitivo dei dati;
  • opportunità aperte per l’innovazione basata sui dati;
  • rendere i dati più accessibili a tutti.

La nuova legge permetterà ai consumatori e alle aziende di avere voce in capitolo sull’uso dei dati generati dai loro device. Il Data Act punta, inoltre, a facilitare il passaggio tra fornitori di servizi di elaborazione dati, pone in essere garanzie contro il trasferimento illecito dei dati e prevede lo sviluppo di standard di interoperabilità per il riutilizzo dei dati tra settori. Il Data Act, infine, permetterà agli individui e alle imprese di esercitare un maggiore controllo sui propri dati attraverso un diritto rafforzato di portabilità, copiando o trasferendo facilmente i dati da diversi servizi.

LE POTENZIALITÀ DELL’ECONOMIA DEI DATI: FINO A 270 MILIARDI DI EURO

Il potenziale dell’economia dei dati è enorme. Circa l’80 per cento dei 33 zettabyte generati nel 2018, ovvero 33 mila miliardi di gigabyte, non viene sfruttato e non è sotto il controllo degli utenti.  Il Data Act, affrontando questioni legali, economiche e tecniche rende accessibili più dati, dettando regole sull’accesso e sulle finalità d’uso.  Le stime parlano di una crescita potenziale dell’economia dei dati industriali dei Ventisette pari a 270 miliardi di euro entro il 2028. Ma se si allungo lo sguardo all’orizzonte globale il valore dell’economia dei dati arriva a 11 trilioni di euro entro la fine del denennio.

LA CENTRALITÀ DEL RAPPORTO TRA PUBBLICO E PRIVATO

Nel Data Act sarà centrale il rapporto tra settore privato e pubblico. In occasione di eventi di portata eccezionale, come calamitò naturali, le Pubbliche amministrazioni, come Commissione Ue, Banca centrale europea (Bce) e organi dell’Unione Europea, avranno a disposizione strumenti di accesso e l’utilizzo dei dati detenuti delle imprese per svolgere compitI di interesse pubblico. Allo stesso tempo restano in vigore incentivi ai produttori per continuare a investire nella generazione di dati di alta qualità, coprendo eventuali costi di trasferimento. Le piccole e medie imprese saranno protette da abusi contrattuali per la condivisione dei dati imposti dalla parte negoziale più forte.

LA TUTELA DEI DATI

È importante sottolineare che nuova legge garantisce un alto livello di protezione dei segreti commerciali e dei diritti di proprietà intellettuale. L’obiettivo della condivisione dei dati, fondamentale nelle economie della conoscenza, si sposa con il sostegno all’industria dell’UE alla quale sono fornite “garanzie per circostanze eccezionali e meccanismi di risoluzione delle controversie”.

I PROSSIMI PASSI DEL DATA ACT

Dopo l’adozione formale da parte del Consiglio, il regolamento sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo a tale pubblicazione. La norma inizierà ad essere applicata a partire da 20 mesi dalla data della sua entrata in vigore (agosto 2025). L’articolo 3, comma 1 sugli obblighi di accesso semplificato ai dati per i nuovi prodotti, si applica, invece, ai prodotti connessi e ai servizi ad essi connessi immessi sul mercato dopo 32 mesi dalla data di entrata in vigore del regolamento (agosto 2026).

– Leggi anche: Cosa serve alle imprese per conformarsi al Gdpr?

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su