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Cos’è il Listing Act e quando potrebbe diventare legge in Ue

Al massimo entro dicembre il Listing Act dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Ue, il Regolamento che facilita l’ingresso in Borsa

Manca soltanto il passaggio in Consiglio europeo e poi la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Per il Listing Act è questione di settimane prima di diventare legge in tutta l’Unione europea, al massimo entro dicembre. Stiamo parlando del Regolamento europeo che semplifica le normative relative all’ingresso in Borsa delle aziende europee e che modifica alcuni aspetti della legislazione sugli abusi di mercato. Il Parlamento europeo ha dato il via libera il 17 settembre in seduta plenaria, a cui non sono seguite obiezioni da parte dei parlamentari.

GLI OBIETTIVI DEL LISTING ACT: FACILITARE L’INGRESSO IN BORSA

L’obiettivo del Listing Act – come scrive il Sole24Ore – “è di facilitare, di sburocratizzare e di rendere più conveniente l’ingresso in Borsa per le società europee. E in Italia, unendo questo Regolamento alla legge Capitali e alla riforma del testo Unico della Finanza attualmente in lavorazione, la strada normativa è ormai spianata.

(…) Il Listing Act interviene innanzitutto sul Prospetto informativo. In primo luogo lo rende più snello: non può superare le 300 pagine. E la nota di sintesi non può andare oltre le 7 pagine. Inoltre la normativa prevede che si possa scrivere in inglese. Infine se una società è quotata in Borsa da più di 18 mesi, non deve proprio scrivere un Prospetto se fa – per esempio – un aumento di capitale. Ma soprattutto il Prospetto dovrà essere scritto con termini comprensibili (sarà l’Esma a elaborare le linee guida per la comprensibilità) e in un corpo non troppo piccolo. Insomma: l’obiettivo è di trasformare il Prospetto da un documento illeggibile e utile solo agli avvocati per evitare cause a uno strumento utile, con informazioni chiare, concise e leggibili. Questo, almeno, è l’obiettivo”.

SEMPLIFICARE L’ITER AUTORIZZATIVO

L’altro obiettivo del Listing Act è di semplificare l’iter autorizzativo, in modo da far perdere meno giorni alle imprese che vogliono sbarcare in Borsa. In Italia questo passaggio è già stato fatto dalla Consob, che di recente ha modificato le sue procedure autorizzative permettendo un risparmio di circa 40 giorni alle imprese. Ma ora l’obiettivo diventa europeo.

CON IL LISTING ACT CAMBIA IL CONTRASTO AGLI ABUSI DI MERCATO

Il Listing Act interviene poi sul cosiddetto “processo prolungato”, cambiando alcune norme sul contrasto agli abusi di mercato, in modo da rendere meno oneroso per le società il rispetto della normativa. Come spiega il Sole24Ore, “il problema riguarda in particolare le notizie che si evolvono nel tempo in grado di muovere un titolo in Borsa: per esempio un’operazione di fusione tra società oppure un’Opa”.

La procedura attuale rappresenta un onere burocratico eccessivo e costoso. Con il Listing Act (in realtà questa parte del Regolamento entrerà in vigore 18 mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) cambierà tutto su questo fronte. “Sparisce il “registro del ritardo” (tranne alcune eccezioni) e le informazioni privilegiate – sottolinea il Sole24Ore – devono essere comunicate al mercato solo nel momento finale. Inoltre la Commissione è chiamata a fornire un elenco degli “eventi finali” così da aiutare gli emittenti nella gestione delle informazioni privilegiate. I lavori sono già partiti e l’Esma dovrebbe pubblicare un documento di consultazione entro la fine dell’anno”.

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