Un’agenzia chiave per la sicurezza nucleare mondiale, al centro della nuova guerra scoppiata tra Israele e Iran
L’Aiea, Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, è il principale forum intergovernativo al mondo per la cooperazione scientifica e tecnica nel settore nucleare. Fondata nel 1957 come organismo indipendente sotto l’egida delle Nazioni Unite, ha sede a Vienna e opera con l’obiettivo di promuovere l’uso sicuro, protetto e pacifico dell’energia nucleare. Attraverso le sue attività, l’Aiea contribuisce alla pace e alla sicurezza internazionale, oltre a sostenere il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu.
IL RUOLO DELL’AIEA NEI CONFLITTI: IL CASO IRAN-ISRAELE
Nelle ultime ore l’Aiea è tornata al centro del dibattito internazionale a seguito degli attacchi israeliani ai siti nucleari iraniani di Natanz, Fordow ed Esfahan. Secondo quanto riferito al Consiglio di Sicurezza dell’ONU dal direttore generale Rafael Grossi, gli impianti hanno subito una contaminazione chimica e radiologica, pur senza conseguenze significative all’esterno: “Il livello di attività radioattiva è rimasto invariato e si attesta su livelli normali” ha dichiarato. La contaminazione interna agli impianti richiede misure di gestione appropriate. Particolarmente colpito è stato il sito di Natanz, dove è stata “distrutta” la sezione pilota di arricchimento dell’uranio situata in superficie. Si tratta di una parte strategica dell’impianto, utilizzata per l’arricchimento fino al 60% – una soglia prossima al 90% richiesto per l’impiego bellico. Anche in questo caso, la contaminazione è circoscritta e sotto controllo.
Alla vigilia dell’attacco, il Consiglio dei Governatori dell’Aiea aveva adottato una risoluzione di condanna verso l’Iran, la prima in vent’anni. Nel testo si afferma che Teheran “non rispetta i suoi obblighi” e che l’Agenzia “non è in grado di garantire che il programma nucleare iraniano sia esclusivamente pacifico”. Le preoccupazioni principali riguardano l’accumulo di uranio arricchito fino al 60%, la mancanza di trasparenza su tre siti non dichiarati (Lavisan-Shian, Varamin e Turquzabad) e la disponibilità teorica di materiale sufficiente per la costruzione di nove bombe atomiche.
La risoluzione, promossa da Regno Unito, Francia, Germania e Stati Uniti, è stata approvata da 19 Paesi su 35, con l’opposizione di Russia, Cina e Burkina Faso. Per Israele, questo voto ha rappresentato un’assistenza formale alle proprie posizioni, aprendo la strada all’operazione militare contro i siti iraniani. Dopo l’attacco, Grossi ha rinnovato l’appello a evitare ulteriori escalation, affermando che “gli impianti nucleari non devono mai essere attaccati, indipendentemente dalle circostanze”.
CHI E’ RAFAEL GROSSI, IL DIRETTORE GENERALE DELL’AIEA
Alla guida dell’Agenzia dal dicembre 2019, Rafael Mariano Grossi è un diplomatico argentino con quasi quarant’anni di esperienza nel campo della non proliferazione nucleare e del disarmo. La sua carriera si è svolta in ambito internazionale, con incarichi presso l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC), la Nato e il Ministero degli Esteri argentino. È stato ambasciatore dell’Argentina in Austria e rappresentante permanente presso l’Aiea e le organizzazioni internazionali di Vienna. Nel corso degli anni ha ricoperto ruoli di grande rilievo, tra cui presidente del Nuclear Suppliers Group (NSG), presidente designato della conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione nucleare e presidente della conferenza diplomatica sulla sicurezza nucleare nel 2015, dove fu approvata la Dichiarazione di Vienna dopo il disastro di Fukushima.
Grossi è anche noto per il suo impegno per l’equilibrio di genere nel settore nucleare, in qualità di International Gender Champion. Accademicamente, ha conseguito un dottorato in Relazioni Internazionali presso l’Università di Ginevra e numerosi riconoscimenti onorari da istituzioni di tutto il mondo, tra cui l’Italia, il Brasile, il Paraguay e il Kazakistan. Nel 2023 è stato nominato cittadino onorario di Roma.