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Così gli oligarchi russi spiccano il volo. I loro jet si muovono nonostante le sanzioni

oligarchi russi

Jet in fuga dall’Europa per evitare il congelamento dei beni, operazioni frettolose prima che la situazione precipitasse: gli oligarchi russi hanno continuato a volare?

Gli oligarchi russi volano alto, più delle sanzioni imposte dall’Occidente, una volta tanto compatto sulla ferma risposta contro il regime di Vladimir Putin per l’invasione della Russia. Eppure non tutta la ricchezza del Paese sembra essere stata congelata, come ha scoperto il Guardian in collaborazione con il network di giornalisti investigativi Organized Crime and Corruption Reporting Project sulla base dei dati di Flightradar24 e ADS-B Exchange, noti siti specializzati in flight tracking.

Leggi anche: Come funziona il congelamento dei beni degli oligarchi russi?

Naturalmente siti del genere, accessibili a chiunque, possono indicare solo la rotta di un determinato veicolo, non aggiungono informazioni di contorno quali i motivi del viaggio e le persone a bordo (insomma, gli oligarchi russi potevano non essere sopra quei jet) che andrebbero ricavate incrociando molte altre informazioni, non sempre facili da ottenere. Ma intanto quei dati sembrano suggerire che c’è qualcuno che sta violando o ha violato le sanzioni e meriterebbero probabilmente un’analisi ulteriore…

Il Guardian per esempio scrive che i jet di Roman Abramovich, impegnato in prima persona (sebbene non abbia alcun ruolo ufficiale) nelle trattative di pace, hanno viaggiato parecchio nell’ultimo mese: il Bombardier Global 6000, registrato LX-LUX è in Lettonia, in attesa che le autorità del Lussemburgo, dove è stato registrato, ne confermino la proprietà per essere congelato.

Eugene Shvidler, stretto collaboratore di Abramovich si è visto sequestrare due jet dalle autorità del Regno Unito: uno era partito da Biggin Hill il 27 febbraio. Lo stesso jet avrebbe fatto anche un volo transatlantico e sarebbe arrivato in un piccolo aeroporto vicino a New York prima di tornare a Farnborough il 4 marzo. Interpellato in merito, un suo portavoce ha negato qualsiasi violazione.

Il Guardian scrive di aver rinvenuto la registrazione dei voli dei jet riconducibili a Igor Shuvalov, ex vice primo ministro russo,  dopo il 23 febbraio, quando cioè l’Ue ha imposto le prime sanzioni alla Russia. Il suo Bombardier Global Express jet avrebbe fatto spola tra Ginevra, Monaco, Parigi, Milano ed Helsinki.

In volo anche i jet di Alisher Usmanov che, secondo il Guardian, sarebbero ‘fuggiti’ da aeroporti dell’Ue per evitare di essere congelati dalle sanzioni. Si tratterebbe infatti di movimenti fatto dopo il divieto di sorvolare il cielo sopra i 27 Paesi membri. I due velivoli in questione sarebbero un Airbus A340, che ha lasciato Monaco la sera del 28 febbraio – giorno in cui Usmanov è stato inserito nell’elenco dei sanzionati – e un jet che ha lasciato Firenze per riparare in Uzbekistan. Un portavoce dell’oligarca ha negato ogni addebito e persino ogni collegamento: “Il MI-ABU jet di cui parlate non è di proprietà né controllato da Usmanov, né poteva essere da lui usato a condizioni di leasing, non c’è alcuna base giuridica per alcun divieto in relazione alle sanzioni individuali imposte contro di lui”. Quindi ha aggiunto: “Per quanto riguarda la compliace con le regole sulla partenza, la nostra dettagliata analisi legale non ha trovato violazioni. In base alle informazioni a nostra conoscenza, la partenza è stata fatta in accordo col permesso dell’autorità del Paese da cui l’aereo è partito”.

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