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Dal supermarket all’antiterrorismo: chi è Thomas Fugate, l’enfant prodige trumpiano capo del CP3

A poco più di un anno dalla laurea, Thomas Fugate è il nuovo capo del CP3, la struttura creata da Biden per arginare l’escalation di violenza politica negli USA. Ecco chi è il giovanissimo attivista MAGA catapultato ai vertici della gerarchia governativa dall’amministrazione Trump

“22 anni. Esperienza lavorativa recente: giardiniere/addetto alla vendita di generi alimentari. Non ha mai lavorato un giorno nella lotta al terrorismo. Ma è un GRANDE fan di Trump. Quindi ha ottenuto il lavoro”: il senatore dem Chris Murphy sintetizza così l’ascesa lampo del giovanissimo Thomas Fugate ai vertici dell’antiterrorismo a stelle e strisce.


L’imberbe texano divenuto a un anno dalla laurea il capo dell’hub nazionale per la prevenzione e il contrasto delle violenze estremistiche sul piano interno, è il simbolo della nuova stagione politica statunitense, in cui la lealtà verso Donald Trump vale più di qualsiasi titolo conquistato sul campo.

CHI È THOMAS FUGATE

Nato nel 2002 a San Antonio, Thomas Fugate è di gran lunga il più giovane funzionario mai chiamato a guidare il Center for Prevention Programs and Partnerships (CP3) del Dipartimento della Sicurezza Interna statunitense.

Ventidue anni appena compiuti, volto fresco della nuova leva repubblicana, deve il suo rapido exploit politico alla lealtà incondizionata verso Donald Trump, di cui è stato fedele volontario durante la campagna “MAGA”.

DALLE CORSIE DEL SUPERMERCATO ALLO STAFF DI TRUMP

Fino al 2023, Fugate alternava turni nei supermercati H-E-B ad Austin a mansioni di giardinaggio; contemporaneamente, studiava Scienze Politiche all’Università del Texas. Nel maggio 2024 (tredici mesi fa) centra la laurea e si segnala subito per l’impegno nei Texas Civic Ambassadors, un programma di formazione per i leader del domani. Svolge tirocini in alcuni uffici parlamentari repubblicani e uno stage presso l’Heritage Foundationm e riesce in qualche modo ad attirare l’attenzione dello staff trumpiano, che gli apre le porte di alcuni eventi chiave del movimento MAGA: dal delegate bid al Texas GOP fino al backstage del “Save America Tour”. Assunto a febbraio 2025 come “special assistant” nell’ufficio Immigrazione e Sicurezza di DHS, a maggio è il successore designato di William Braniff alla guida del CP3.

L’ufficio, nato sotto l’amministrazione Biden per contrastare l’estremismo interno con un solido apparato e milioni di dollari di budget, si trova oggi ridimensionato a poche decine di persone e risorse drasticamente tagliate.

PERCHÉ TRUMP HA SCELTO THOMAS FUGATE COME CAPO DEL CP3

Difficile comprendere le ragioni di tale scelta, che arriva in una fase estremamente critica per la sicurezza interna negli USA, basti pensare al recentissimo caos di Los Angeles deflagrato in seguito ai raid dell’ICE, senza scomodare la sfiorata guerra civile di qualche anno fa, con l’attacco a Capitol Hill.

ProPublica ha provato ricostruirne le ragioni. La teoria più immediata la interpreta come una ricompensa da parte dell’amministrazione Trump nei confronti di un giovane attivista della Generazione Z con un titolo che abbellisce il curriculum, ma conferisce poco potere reale, dato che l’ufficio è allo sfascio.

Un altro scenario, ben più inquietante, prevede che Fugate sia lì per guidare una svolta dalle tradizionali strategie di controterrorismo, dirottando risorse verso sceriffi amici del movimento MAGA e verso i progetti di sicurezza delle frontiere, con l’obiettivo di accompagnare la struttura verso la chiusura dei battenti.

 

 

 

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