Oltreconfine, la rassegna stampa internazionale di Policy Maker
Se la notizia geopolitica delle giornata è senz’altro il piano di Trump per la pace a Gaza (non ancora accettato dalla controparte di Hamas) numerosi sono gli accadimenti di rilievo che vanno a comporre l’articolato quadro dello scacchiere mondiale. Di seguito i fatti più rilevanti nella nostra rassegna “Oltreconfine”.
MOLDOVA SCEGLIE L’EUROPA
Le elezioni parlamentari in Moldova tenutesi domenica scorsa hanno segnato una svolta significativa per il futuro del Paese, confermando la direzione filo-europea della nazione ex sovietica. Il Partito di Azione e Solidarietà (PAS), guidato dalla presidente Maia Sandu, ha ottenuto una chiara maggioranza parlamentare con il 50,1% dei voti, sconfiggendo il Blocco Patriottico filo-russo, fermo al 24,2%, come riportato da Reuters. Questo risultato, descritto come una vittoria per la democrazia e l’integrazione europea, è stato celebrato dai leader europei, tra cui Ursula von der Leyen, che su X ha elogiato i moldavi per aver scelto “Europa, democrazia, libertà” nonostante i presunti tentativi russi di interferenza. Il contesto geopolitico è cruciale: dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, la Moldova ha accelerato il suo percorso verso l’Ue, ottenendo lo status di candidato e avviando negoziati di adesione nel 2023.
Le elezioni sono state percepite come un referendum tra un futuro europeo e un ritorno all’influenza di Mosca. Le autorità moldave hanno denunciato una “guerra ibrida” russa, con campagne di disinformazione, attacchi informatici e presunti schemi di acquisto di voti. Come osserva l’Associated Press, il Cremlino ha negato le accuse, lamentando invece la mancanza di seggi elettorali per i moldavi in Russia. Nonostante incidenti come minacce di bombe e violazioni minori, l’OSCE ha definito il voto competitivo, pur rilevando difetti, come l’esclusione di due partiti per presunto finanziamento illecito. Il PAS, con circa 55 seggi su 101, potrà governare senza coalizioni, garantendo continuità nelle riforme per l’adesione Ue entro il 2028. Tuttavia, la società moldava resta divisa, con tensioni alimentate dalla propaganda russa e da sfide economiche come l’inflazione al 7% e i costi energetici elevati. La vittoria del PAS, come sottolineato da Sandu, rappresenta un mandato forte per l’integrazione europea, ma il governo dovrà lavorare per unire il Paese e comunicare i benefici dell’Ue, secondo Anastasia Pociumban del German Council on Foreign Relations citata da Reuters.
RUSSIA ADDESTRA LE FORZE CINESI
Come riferisce il Financial Times citando carte interne pubblicate dal gruppo di hacker Black Moon, documenti trapelati rivelano un rafforzamento della partnership militare tra Russia e Cina, con la Russia che supporta l’addestramento e l’equipaggiamento delle forze aviotrasportate cinesi in tattiche d’assalto e guerra ibrida. I documenti, verificati dal Center for Defence Reforms di Kyiv e dal Royal United Services Institute (Rusi) di Londra, dettagliano il trasferimento di equipaggiamento russo, tra cui 37 veicoli d’assalto anfibio BMD-4M, 11 cannoni anticarro Sprut-SDM1 e 11 veicoli da trasporto truppe BTR-MDM, sufficienti per equipaggiare un battaglione aviotrasportato dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA). I programmi di addestramento, previsti in Russia e Cina, si concentrano su sistemi di comando e controllo, inserzioni di paracadutisti e tattiche simili a quelle usate dalla Russia nell’annessione della Crimea nel 2014, come osservato da Oleksandr Danylyuk di Rusi. La collaborazione, descritta come una quasi-alleanza nonostante l’assenza di un trattato di difesa reciproca, include sistemi di comando condivisi, scambi di intelligence e consultazioni regolari, riflettendo un decennio di crescenti legami militari sino-russi.
Sebbene parte dell’equipaggiamento russo sia meno avanzato rispetto a quello cinese, il PLA mira a potenziare la sua forza “intelligentizzata” testando sistemi diversi e apprendendo le tattiche di comando russe per operazioni complesse, secondo Joshua Arostegui del US Army War College. L’addestramento riguarda aerei da trasporto pesanti con sistemi “train-drop” per il rapido dispiegamento di veicoli corazzati, simile alle tattiche usate in Crimea, e operazioni covert con sistemi di paracadute a lungo raggio “Dalnolyot” per sabotare difese. Gli analisti suggeriscono che questo addestramento potrebbe preparare la Cina a operazioni contro Taiwan, dove gli assalti aerei sarebbero cruciali data la scarsità di siti per sbarchi anfibi. Tuttavia, il Corpo Aviotrasportato del PLA, che utilizza aerei da trasporto vulnerabili, ha un ruolo secondario rispetto alle unità di aviazione con elicotteri nella campagna di sbarco congiunto sull’isola. L’equipaggiamento si allinea con il passaggio del PLA a battaglioni aviotrasportati meccanizzati, forse per uno dei due battaglioni non meccanizzati, secondo un ufficiale taiwanese.
L’IRAN ESPONE I SEGRETI NUCLEARI DI ISRAELE IN UN DOCUMENTARIO
Come riportato da The Times of Israel, un documentario iraniano intitolato The Spider’s Nest (Il Nido del Ragno), trasmesso dalla televisione di Stato di Teheran il 24 settembre, ha rivelato presunti segreti del programma nucleare israeliano, focalizzandosi sul sito di Dimona, nel deserto del Negev. Prodotto dal Ministero dell’Intelligence iraniano, il filmato include immagini e video esclusivi dall’interno del reattore nucleare, descritto come il cuore dell’arsenale atomico non dichiarato di Israele, stimato in almeno 90 testate nucleari secondo il Center for Arms Control and Non-Proliferation. Il ministro Esmail Khatib ha annunciato l’ottenimento di “milioni di pagine” di documenti classificati, grazie a una presunta “grave violazione della sicurezza” israeliana, con dossier su 189 esperti nucleari e militari, in aggiornamento continuo. Il documentario accusa Israele di una profonda cooperazione nucleare con l’Europa, in particolare la Francia, su 160 progetti congiunti, inclusi arricchimento dell’uranio e acceleratori.
Vengono mostrate prove di reti di missili, droni e armi di distruzione di massa, oltre a spionaggio contro il direttore AIEA Rafael Grossi, con immagini hackerate. Secondo fonti iraniane, il materiale è stato fornito da personale israeliano, inclusi scienziati e coloni, in un’operazione di controspionaggio che riecheggia il furto israeliano di archivi nucleari iraniani nel 2018 da parte di Israele. Storicamente, Dimona – costruito con aiuto francese negli anni ’50 – è al centro del programma nucleare israeliano, negato ufficialmente ma rivelato nel 1986 dal tecnico Mordechai Vanunu, condannato per tradimento. Immagini satellitari recenti mostrano lavori di espansione al sito. Il governo israeliano ha liquidato le rivelazioni come “propaganda interna”, definendole una mossa per rafforzare l’immagine difensiva di Teheran. Questo scoop arriva in un contesto di tensioni, dopo gli attacchi israeliani su siti iraniani come Natanz nel giugno scorso. Il documentario, visto come ritorsione, rischia di aggravare il conflitto, con l’Iran che si presenta capace di colpire “al cuore” di Israele, mentre Tel Aviv mantiene l’ambiguità nucleare per deterrenza.