Skip to content

Dieci ragioni per cui Putin confida di vincere la guerra in Ucraina

Armi Nucleari Tattiche

Dall’isolamento internazionale che è fallito alle sanzioni che non hanno fatto crollare la Russia. Ecco su cosa confida Putin per vincere la guerra in Ucraina. L’analisi di Riccardo Pennisi

La Russia è all’offensiva in Ucraina. Putin – infatti – crede di vincere. Per 10 ragioni – da prendere sul serio.

1. L’isolamento internazionale contro la Russia è fallito. Mosca intrattiene relazioni commerciali intense con attori globali come Cina, India, Arabia Saudita. Espande la sua influenza in Africa. In più, riceve aiuti militari fondamentali, da Iran (droni, missili) e Corea del Nord (obici).

2. Le sanzioni non hanno fatto crollare la Russia. L’hanno indebolita, sì. Ma il gas viene venduto lo stesso, anche se con meno profitti. Le banche e la moneta hanno retto nonostante l’esclusione dal sistema Swift. L’industria militare continua a produrre, anche grazie all’aiuto di paesi terzi, oltre che a un parziale #protezionismo che l’ha resa abbastanza autonoma.

3. La crescita dell’anteguerra ha portato pace sociale e stabilità economica. Relativa, ma significativa per i russi, che da decenni vivevano in precarietà personale e sistemica. Una base che ha consentito al regime putiniano di superare indenne due anni di guerra.

4. Lo Stato è forte. FSB (KGB), Gazprom, Rosatom sono altrettanti colossi che garantiscono stabilità, entrate economiche, relazioni internazionali.

5. Oligarchi e dissenso sono sotto controllo. Le classi medie sono lontane dall’idea di ribellarsi, finché non sono chiamate in prima persona a pagare il prezzo della guerra. E ad andare al fronte sono i molto poveri, le minoranze, gli avventurieri. Il tenore di vita generale non ha sofferto, anche perché le sanzioni europee sono state aggirate mediante Paesi terzi: ad esempio, l’importazione di lavastoviglie è aumentata del 12mila% in Kirghizistan.

6. La demografia russa non è buona. La popolazione diminuisce (al netto delle annessioni). Ma Putin ha ancora qualche anno prima di rimanere a corto di soldati e tecnici: non è un problema immediato.

7. Il complesso tecnico-formativo del paese ha fornito all’industria il #personale necessario per superare le conseguenze delle sanzioni. La Russia forma più #ingegneri degli USA (in proporzione simile alla Germania), benché abbia meno della metà degli abitanti.

8. Il sostegno occidentale all’Ucraina traballa. Non arrivano le armi e le munizioni necessarie. E – sorpresa cruciale – il sistema industriale americano non riesce a produrne a sufficienza. Nella prospettiva del disgelo, i carri russi hanno un vantaggio tattico (sono più leggeri) rispetto agli Abrams forniti all’Ucraina. Dopo Avdiivka, l’avanzata di Mosca può allargarsi.

9. Sia l’Europa che gli USA sono in crisi. Politica, ed esistenziale. Trump potrebbe staccare la spina a Kiev. Gli europei potrebbero rifiutare il riarmo che le loro classi dirigenti tentano (goffamente) di lanciare. Resistere, attaccare, aumentare il costo della guerra, potrebbe portare gli alleati a mollare l’Ucraina, e la stessa Ucraina, in cui emergono problemi di tenuta, a collassare.

10. Se questi calcoli saltassero, c’è sempre la minaccia atomica.

Leggi anche: Difesa, quanto spende l’Ue in armi e munizioni

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su