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Ecco in che modo la disinformazione sulla guerra in Ucraina passa da Telegram
Il 42% della disinformazione sull’Ucraina arriva da Telegram, lo ha rilevato NewsGuard. Da inizio del conflitto smentite 243 narrazioni false
Il 42% della disinformazione sulla guerra in Ucraina arriva da Telegram. E’ l’analisi di Newsguard, la piattaforma che monitora la disinformazione online, che è stata in grado di identificare l’origine delle false informazioni circolate sulla piattaforma di proprietà di Pavel Durov, arrestato il 24 agosto a Parigi e ora in libertà condizionata. Dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022, NewsGuard ha smentito 243 narrazioni false o fuorvianti relative al conflitto. Di queste, la piattaforma è stata in grado di identificare le origini di 117.
IL 42% DELLA DISINFORMAZIONE SULL’UCRAINA ARRIVA DA TELEGRAM
“Le false narrazioni sull’Ucraina, molte delle quali promosse dagli apparati di propaganda del Cremlino, circolavano online già mesi prima che le forze russe invadessero il Paese il 24 febbraio 2022” scrive NewsGuard. “Dalle affermazioni false riguardanti un presunto genocidio perpetrato dall’Ucraina nei confronti dei suoi abitanti di lingua russa, fino all’idea che l’ideologia nazista sia radicata nella leadership politica del Paese: queste sono solo alcune delle decine di narrative utilizzate per giustificare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.”
Tra queste, anche un video del presidente ucraino Zelensky in una conference call che mostra cocaina sulla sua scrivania; un documento segreto della Nato che stava pianificando una guerra contro la Russia; dozzine di mercenari francesi uccisi a gennaio scorso da un missile russo a Kharkiv.
Secondo NewsGuard, le affermazioni che hanno avuto origine su Telegram seguono uno schema chiaro: alcuni video erano progettati per imitare in maniera credibile i media occidentali, tra cui la Bbc. “Queste false affermazioni provengono da varie fonti, tra cui il canale ufficiale del Ministero della Difesa russo, influencer pro-Cremlino e politici pro-Cremlino ucraini. Tuttavia, il gruppo più numeroso di fonti è costituito da canali pro-Cremlino anonimi”, osserva NewsGuard che ha chiesto spiegazioni a Telegram tramite il canale Press Team ma non ha ricevuto risposta.
IDENTIFICATI 625 SITI CHE PUBBLICANO DISINFORMAZIONE SUL CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA
NewsGuard ha identificato 625 siti che hanno contribuito a diffonderle. Siti in inglese: 339; siti in francese: 61; siti in tedesco: 50; siti in italiano: 45; altri: 130.
“La Russia – si legge nel loro report – utilizza diverse strategie per introdurre, amplificare e diffondere narrazioni false e distorte in tutto il mondo, servendosi di un insieme di media statali ufficiali, siti web, account anonimi e altri metodi per diffondere propaganda che promuove gli interessi del Cremlino e mina i suoi avversari. I siti finanziati e gestiti dal governo utilizzano piattaforme digitali come YouTube, Facebook, Twitter e TikTok per lanciare e promuovere false narrazioni.
NewsGuard monitora e analizza queste fonti e queste strategie dal 2018 e concede in licenza i suoi dati relativi agli sforzi di propaganda russa al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, al Cyber Command degli Stati Uniti e ad altre entità del governo e della difesa. Nel 2020, il Global Engagement Center del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, citando i report e i dati di NewsGuard, ha delineato le componenti chiave delle azioni di propaganda del Cremlino nel suo rapporto Pillars of Russia’s Disinformation and Propaganda Ecosystem”.