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Elezioni in Francia, tutti i problemi per Emmanuel Macron

Macron Putin

Il partito del presidente Macron perde circa 120 deputati. Marine Le Pen accreditata di almeno 85 onorevoli. Sono numerosi i ministri e gli esponenti di spicco di En Marche sconfitti alle urne

Emmanuel Macron, dopo essere riuscito a strappare ai francesi la fiducia per un secondo mandato all’Eliseo, vede di colpo la strada farsi tutta in salita: nel secondo turno delle elezioni legislative si è fermato parecchio lontano dall’obiettivo dei 289 deputati necessari per la maggioranza assoluta: secondo i risultati finali, al voto per il rinnovo dell’assemblea nazionale “Ensemble” ha ottenuto solo 245 deputati, seguito da Nupes (il cartello delle sinistre guidato da Jean-Luc Melenchon) con 135 seggi e dall’arrembante destra sovranista del Rassemblement National di Marine Le Pen che passerà da 8 a 89 seggi.

AFFLUENZA, PEGGIOR DATO DAL 1958

Il voto è stato anche segnato da un record di bassa affluenza: solo il 46 per cento circa dell’elettorato francese è andato alle urne, il secondo livello più basso dal 1958. E Macron, per tutta la campagna elettorale, aveva invece insistito di voler essere il “presidente di tutti”, anche soprattutto di chi si è sentito emarginato nei passati cinque anni.

IL CONTRAPPASSO DI MACRON

“Si tratta di una situazione senza precedenti” che “costituisce un rischio per il nostro Paese”, ha commentato a caldo il presidente del Consiglio, Élisabeth Borne, in serata. Per la prima volta in 20 anni, un presidente neoeletto non avrà la maggioranza assoluta nell’Assemblea nazionale. Un vero contrappasso dantesco per Macron, accusato a più riprese per tutto il primo mandato di aver emarginato i legislatori parlamentari.  Ora, infatti, l’Assemblea vorrà avere molto più spazio e peso nella sua agenda di governo.

TUTTI I MACRONIANI SCONFITTI

Tira un sospiro di sollievo la premier Elisabeth Borne, confermata nella circoscrizione di Calvados, ma non è andata altrettanto bene alla ministra della Salute, Brigitte Bourguignon, battuta nella sesta circoscrizione del Pas-de-Calais da Christine Engrand, candidata del Rassemblement National.

Verso le dimissioni anche la ministra della Transizione Ecologica, Amelie de Montchalin e la sottosegretaria con delega per il mare, Justine Benin. Sconfitti alle urne anche il presidente dell’Assemblea Nazionale, Richard Ferrand, e il capogruppo di En Marche in parlamento, Christophe Castaner.

L’ESULTANZA SURROUND

Esultano da destra e da sinistra. “La sconfitta del partito del presidente” Emmanuel Macron “è totale e non c’è nessuna maggioranza”, ha detto il leader della sinistra Jean-Luc Mélenchon. “Il risultato elettorale di questa sera è soprattutto la sconfitta del presidente Emmanuel Macron”. Secondo Mélenchon “il macronismo ha fatto precipitare il Paese in un vicolo cieco”. E ancora una volta respinge ogni possibilità di collaborare: “Non c’è divisione da superare con noi perché non siamo dello stesso mondo, non abbiamo gli stessi valori, non vediamo lo stesso futuro”.

“Il popolo ha deciso di inviare un gruppo parlamentare molto potente di deputati del Rassemblement National all’Assemblea nazionale, che diventa così un po’ più nazionale. Questo gruppo sarà di gran lunga il più numeroso nella storia della nostra famiglia politica. Faremo una opposizione ferma, senza connivenze, ma anche una opposizione responsabile e costruttiva”, ha detto la leader del Rassemblemnt National, Marine Le Pen. “La nostra unica bussola è l’interesse della Francia e del popolo francese”, ha sottolineato la principale sfidante di Macron, parlando dal suo “feudo” di Henin-Beaumont, dove  è stata eletta deputata oggi con oltre il 60% delle preferenze.

 

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