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Elezioni in Perù, perché Keiko Fujimori rischia (di nuovo) l’arresto?

Keiko Fujimori

Alle recenti elezioni in Perù non sono mancate le sorprese: la candidata di destra Keiko Fujimori, inizialmente in testa, non solo è stata superata a spoglio quasi ultimato dal candidato di ispirazione marxista Pedro Castillo ma adesso rischia anche di tornare in carcere

Lo show delle elezioni in Perù prosegue. Dal ballottaggio che si è tenuto domenica scorsa non è ancora stato ufficializzato il nome del vincitore. O meglio, Pedro Castillo che si era proclamato Presidente nei giorni scorsi ha vinto le elezioni ma non è ancora ufficiale e Keiko Fujimori, già arrestata in passato per corruzione e poi rilasciata, deve fare di nuovo i conti con la giustizia.

DI COSA È ACCUSATA FUJIMORI

Colpo di scena a spoglio elettorale in corso: Fujimori, la leader della destra peruviana, dovrà rispondere di una nuova richiesta di arresto emessa dal procuratore capo del Perù. La figlia dell’ex dittatore Alberto Fujimori (in carcere con una condanna a 25 anni per corruzione e omicidio di 25 persone) è accusata di coinvolgimento nello scandalo Odebrecht, noto anche come “Car Wash”, iniziato nel 2017 e che ha riguardato 14 Paesi di America Latina e America Centrale.

Fujimori, già arrestata nel 2018 per riciclaggio di denaro, utilizzato per finanziare le sue campagne elettorali del 2011 e del 2016, aveva trascorso preventivamente in carcere 36 mesi. Al processo l’accusa aveva chiesto una condanna a 30 anni, che non è ancora arrivata ma che potrebbe scrivere la parola fine alle ambizioni della leader di Fuerza Popular.

Pedro Castillo e Keiko Fujimori

LA SFIDA CON CASTILLO

Tornando alle elezioni, Fujimori credeva di essere a un passo dalla vittoria ma al fotofinish è passato in testa per un soffio il rivale di sinistra Pedro Castillo. Secondo i dati, infatti, l’ex insegnante, leader di Perù Libero e candidato di ispirazione marxista ha ottenuto il 50,2% dei voti.

Fujimori ha gridato ai brogli e chiesto l’annullamento di oltre 200mila schede per una “serie di irregolarità”, ma il presidente ad interim Francisco Sagasti, ha già detto che non vuol sentir parlare di “frodi”: “Tutte le informazioni prodotte dalle istituzioni incaricate del processo elettorale – ha dichiarato – indicano che il voto si è svolto in modo ordinato e pacifico”.

E una volta ufficializzata la vittoria di Castillo, Fujimori dovrà dire bye-bye all’agognata immunità.

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