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Come saranno i Paesi Bassi dopo Mark Rutte?
Le prossime elezioni parlamentari in Olanda sono state fissate per mercoledì 22 novembre 2023. L’analisi di Eraldo Bigi per il blog Elezioni e sistemi elettorali nel mondo
Espressione tipica del mondo politico francofono – del tutto sconosciuta in italiano – significa il desiderio di dedicarsi ad altro, di cambiare vita.
La formula non è molto antica, né molto conosciuta, al di fuori dell’ambiente politico di espressione francese: “La tentazione di Venezia” è in effetti il titolo di un libro del politico francese Alain Juppé (Mont-de-Marsan, Landes, 15.08.1945 – foto 3) edito nel 1993, scritto durante una (prima) propria traversata del deserto, coincisa con l’eclisse politica del suo mentore Jacques Chirac (Parigi, 29.11.1932 – Paris, 26.09.1919), e conclusasi col diventare Ministro degli Esteri nel governo di coabitazione (29.03.1993 – 18.05.1995) di Édouard Balladur (Smirne, 02.0.1929), sotto la presidenza di François Mitterrand (Jarnac, Charente, 26.10.1916 – Parigi, 08.01.1996) e successivamente, con l’ascesa di Chirac alla Presidenza della Repubblica, con l’assunzione della carica di Primo Ministro.
L’espressione “La tentazione di Venezia” significa, con riferimento in particolare ad un personaggio pubblico (uomini o donne in politica, o comunque “in carriera”), il passare dalla luce o dalla notorietà all’ombra, per dedicarsi ad attività di tipo speculativo intellettuale, ovvero più essenziali sotto il profilo della ricerca interiore, comunque svolte lontano dai riflettori.
Perché Venezia? Perchè la splendida ed unica città lagunare ha sempre rappresentato il luogo di tutti gli incanti: una città misteriosa, un luogo in cui tutto può accadere, e disvelarsi.
Sul sito L’actualité, Arièle Butaux, scrittrice e produttrice radiofonica, all’interno di una serie di articoli proprio dedicati alla città dei Dogi, così si esprime: «Venezia è un amplificatore di emozioni. Se arriviamo lì semplicemente felici, ci rende euforici. Al contrario, un vago sentimento di tristezza può trasformarsi in disperazione».
L’espressione “la tentazione di Venezia” viene da allora applicata a personaggi pubblici molto esposti, in particolare politici, che intendono passare dalla luce o dalla notorietà all’ombra per svilupparsi intellettualmente, impegnandosi temporaneamente o permanentemente in attività meno vincolanti e stressanti rispetto a quelli imposti dalla vita pubblica/politica.
In senso generale, l’espressione indica un desiderio di cambiamento nella vita, professionale e/o personale.
Di “Tentazione di Venezia” si parla molto, in questi giorni, con riferimento ai politici olandesi Mark Rutte (L’Aja, 14.02.1967 – foto 1), Primo Ministro – con quattro diversi gabinetti a geometria variabile, a causa del frammentatissimo panorama politico olandese – del Paese dei Tulipani ininterrottamente dal 24.10.2010, nonchè leader del Partito popolare per la libertà e la democrazia (VVD) e Wopke Bastiaan Hoekstra (Bennekom, Gheldria, 30 settembre 1975 – foto 2), Ministro delle Finanze dal 24.10.2017 al 10.01.2022, successivamente da tale data Ministro degli Esteri e Vice Primo Ministro in carica, nonchè leader del Christen-Democratisch Appèl (CDA).
E’ stato per primo Wopke Hoekstra ad annunciare che non guiderà la lista del suo partito durante le elezioni legislative previste per novembre: il suo partito, a lungo uno dei principali pilastri del sistema politico, sta attraversando una profonda crisi dopo il clamoroso fallimento di Marzo alle elezioni provinciali e senatoriali, all’esito delle quali ha perso quasi la metà dei seggi.
Gert-Jan Segers (Lisse, Olanda Meridionale, 09.07.1969), presidente dell’Unione cristiana (ChristenUnie), piccolo partito protestante a vocazione sociale ed anch’egli membro della coalizione, si è ritirato a sua volta poche settimane dopo l’inizio del Governo Rutte IV.
Alla fine lo stesso Rutte, abile stratega, eterno sopravvissuto alle tante crisi che ha attraversato la democrazia olandese dal suo primo mandato nel 2010, “Mister Teflon”, come viene soprannominato, perché – come il rivestimento che impedisce al cibo di attaccarsi alla padella – nessuno scandalo o passo falso aveva finora mai scosso la sua posizione, battendo il record di longevità dei primi ministri olandesi, ha finito per chiedersi: a cosa servivano le quattordici ore al giorno che dedico al mio mandato? «Negli ultimi giorni ci sono state molte speculazioni su ciò che mi stava guidando. La mia unica risposta: i Paesi Bassi , ha detto lunedì. Ho deciso che non sono più idoneo a essere di nuovo in testa alla lista (…) In occasione dell’investitura di un nuovo governo, dopo le elezioni, lascerò la politica».
Da notare come, da quando Mark Rutte è entrato in carica, le relazioni tra L’Aia e Parigi sono notevolmente migliorate. Con Emmanuel Macron i legami sono stati addirittura molto caldi: i due uomini – appartenenti alla stessa formazione al Parlamento europeo, i centristi di Renew – sono accomunati relativamente ad un gran numero di argomenti.
Piu’ di recente – oltre ad essere riuscito a gestire la transizione dal cancellierato di Angela Merkel (Amburgo, 17 luglio 1954) – cui era personalmente accomunato su molti temi – all’attuale governo tedesco a guida socialdemocratica, si era guadagnato la simpatia degli altri leader europei per il suo sostegno senza cedimenti all’Ucraina.
Il grande ostacolo alla prosecuzione dell’attività politica di Mark Rutte appare comunque essere Rutte stesso: nè i Socialisti, nè gli Ecologisti, nè tanto meno la nuova forza dirompente apparsa nel firmamento politico Orange, ovvero il BBB (Movimento Cittadini-Contadini) di Caroline van der Plas (Cuijk, Brabante Settentrionale, 06.06.1967 – foto 4) intendono – ognuno sulla scorta della propria agenda – stringere alleanze con il quasi ex padre-padrone della politica olandese.
Questo partito alle prime armi (è stato fondato nel 2019) è il grande vincitore delle elezioni provinciali e senatoriali del Marzo scorso: nella camera alta, al senato olandese, il BBB passa da zero ad almeno 15 seggi (su 75), diventando così il partito leader, allorquando i quattro partiti di governo insieme sono scesi da 32 a 23 seggi, una sconfitta significativa per il Primo Ministro.
Il BBB approfitta del dibattito sul cambiamento climatico che domina la politica olandese: se il Governo vuole dimezzare le emissioni di azoto entro il 2030, la sua proposta è ridurre il numero degli allevamenti, attuando chiusure forzate se necessario.
Queste misure sono state accolte con forti proteste da parte degli agricoltori di questo Paese, che è il secondo esportatore mondiale di prodotti agroalimentari.
Inoltre, con circa 18 milioni di abitanti su di una superficie paragonabile a quella della regione dei Paesi della Loira in Francia, i Paesi Bassi sono il paese più densamente popolato d’Europa (dopo l’isola di Malta), e la sua popolazione sta crescendo più velocemente che in qualsiasi altra parte dell’Unione europea, al punto che anche la campagna olandese sembra una città.
Le prossime elezioni parlamentari in Olanda sono state fissate per mercoledì 22 novembre 2023.