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Giappone, la dinastia della Casa Imperiale rischia l’estinzione?
Il punto di Samuele Mosconi per Geopolitica e politica estera sul futuro prossimo della dinastia del Sol Levante
Dopo 27 secoli di storia la Casa Imperiale Giapponese, la più longeva dinastia della storia, rischia l’estinzione per mancanza di eredi maschi. Con le donne che in Giappone assumono in automatico il cognome del marito ogni Principessa Imperiale al momento del matrimonio fuoriesce dalla dinastia e perde le proprie prerogative di nascita.
COME FUNZIONANO LE LEGGI SULLA DINASTIA
Le leggi sulla successione dinastica del Giappone ad oggi sono vincolate da atti legislativi risalenti alle Leggi sulla Casa Imperiale del 1889 e del 1947. Le prime stabilivano su modello della costituzione prussiana che solo i maschi potessero sedere sul trono del Sol Levante eliminando la possibilità che Principesse di linea patrilineare potessero diventare Imperatrici Regnanti al posto dei loro figli, fratelli o nipoti minorenni. Questa prerogativa è rimasta immutata anche con l’adozione di nuove leggi sulla Casa Imperiale introdotte successivamente la sostituzione della Costituzione del 1889 con quella postbellica del 1947.
Le nuove leggi stabilivano che la Casa Imperiale dovesse essere circoscritta alla linea di sangue dell’Imperatore Taishō il padre di Hiroito, monarca in carica al momento delle riforme. Come conseguenza di ciò la Famiglia Imperiale perse svariati rami cadetti venendo limitata a Hiroito, i suoi figli e i suoi fratelli. Hiroito ebbe due figli maschi, il futuro Imperatore Aikhito, attuale Imperatore Emerito e il Principe Hitachi mentre nonostante avesse ben 3 fratelli maschi nessuno di questi generò figli e linee di sangue maschili in grado di superare la seconda generazione, con il Principe Hitachi sua moglie senza eredi.
CHI SARA’ IL SUCCESSORE DI NARHUITO?
Come conseguenza di ciò l’intera linea di successione della Casa Imperiale attualmente poggia sul figlio maggiore di Aikhito, l’attuale Imperatore Narhuito, suo fratello minore il Principe Akishino e suo nipote il Principe Hisahito, nato nel 2006 e che il prossimo anno compirà 18 anni. L’Imperatore Narhuito ha infatti dato alla luce solamente una figlia femmina che non potrà ereditare il trono mentre lo stesso Akishino ha generato 3 figli di cui due femmine e un solo maschio. Allo stato attuale il futuro della più antica e longeva dinastia della storia pesa tutto sul Principe Hisahito in una situazione che mette a repentaglio la stessa sopravvivenza della Casata in caso di morte del giovane principe.
L’ALLARME DELLA POLITICA SULLA DINASTIA NIPPONICA
Una situazione allarmante che ha iniziato a vedere politici e costituzionalisti allarmati proporre modifiche alle attuali Leggi Imperiali con richieste di apertura alle donne della successione per il titolo Imperiale. Le resistenze sociali di molti conservatori in un paese abbastanza tradizionalista come il Giappone hanno tuttavia fatto naufragare praticamente sempre qualsiasi importante discorso pubblico in tal senso costituendo una potente barriera refrattaria al cambiamento nonostante la situazione attuale di estrema fragilità per la successione imperiale. Un’altra possibilità probabilmente più remota sarebbe quella legata alla ricerca dei vecchi rami cadetti e collaterali la Casa Imperiale che vennero esclusi dalla Famiglia Regnante nel 1947.
Per la Costituzione del dopoguerra scritta sotto il controllo americano l’Imperatore rimanga Capo di Stato, è più un simbolo nazionale che un vero e proprio capo di stato essendo sprovvisto persino della formale attribuzione regia della sovranità e del potere di veto. Nonostante ciò l’imperatore per i giapponesi continua a costituire con i suoi familiari il vertice dello stato e la sua continuità storica nel corso dei millenni. Un ruolo altamente venerato e rispettato che rende impossibile anche solo lontanamente inchieste scandalistiche nei confronti della Famiglia Imperiale che da parte sua vive una vita tendenzialmente sobria e ritirata.
QUANTO CONTA OGGI L’IMPERATORE
A dispetto di quello che si potrebbe pensare tuttavia gli Imperatori si sono spesso ritagliati dal secondo dopoguerra un ruolo informale particolarmente importante negli affari pubblici come primi rappresentanti internazionali del proprio paese con l’Imperatore Aikhito che ha guidato tramite i suoi viaggi di stati la difficile riconciliazione postbellica con Cina, Vietnam, Indonesia, Cambogia, Malaysia, Singapore e Corea del sud tramite scuse ufficiali per il colonialismo e i crimini commessi durante la seconda guerra mondiale. La questione della fragilità della linea di successione Imperiale rimane quindi un grande convitato di pietra della situazione istituzionale di quella che è e rimane la terza potenza economica del mondo.
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