Ribadito lo sforzo per la de-escalation nel Medio Oriente. Tutti i dettagli sul meeting tra i ministri degli Esteri a Capri
A Capri è andato in archivio il G7 dei ministri degli Esteri. Ecco cosa si è deciso sui vari fronti internazionali di crisi.
IL RESOCONTO DEL G7 ESTERI SULLA CRISI ISRAELIANA
“Noi, Ministri degli Esteri del G7 di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, nonché l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea e degli Stati Uniti d’America, e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, condanniamo con la massima fermezza l’attacco diretto e senza precedenti dell’Iran contro Israele del 13-14 aprile, che Israele ha sconfitto con l’aiuto dei suoi partner.
Si è trattato di una pericolosa escalation, poiché l’Iran ha lanciato centinaia di missili balistici, missili da crociera e droni. Condanniamo anche l’abbordaggio e il sequestro da parte dell’Iran, in violazione del diritto internazionale, della nave mercantile MSC Aries, battente bandiera portoghese.
Israele e il suo popolo hanno la nostra piena solidarietà e il nostro sostegno e riaffermiamo il nostro impegno per la sicurezza di Israele. Le azioni dell’Iran segnano un passo inaccettabile verso la destabilizzazione della regione e un’ulteriore escalation, che deve essere evitata. Alla luce delle notizie relative agli attacchi del 19 aprile, esortiamo tutte le parti a lavorare per evitare un’ulteriore escalation. Il G7 continuerà a lavorare a questo scopo”, si legge nel capitolo dedicato alla crisi di Israele con l’Iran. Invitiamo tutte le parti, sia nella regione che al di fuori, a offrire il loro contributo positivo a questo sforzo collettivo”. Oltre a chiedere collaborazione per l’attività dell’Aiea, “siamo estremamente preoccupati per le notizie secondo cui l’Iran starebbe pensando di trasferire missili balistici e la relativa tecnologia alla Russia”.
Quanto agli eventi in corso ormai da mesi a Gaza, è stato ribadito che “condanniamo con la massima fermezza i brutali attacchi terroristici condotti da Hamas e da altri gruppi terroristici contro Israele, iniziati il 7 ottobre 2023. Nell’esercitare il proprio diritto alla difesa, Israele deve deve rispettare pienamente il diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale. Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi immediatamente e senza condizioni. Continuiamo a fare pressioni per un’indagine completa sulle orribili notizie di violenze sessuali commesse da Hamas e da altri gruppi terroristici e che i responsabili siano chiamati a risponderne. Deploriamo tutte le perdite di vite civili e notiamo con grande preoccupazione il numero inaccettabile di civili, tra cui migliaia di donne, bambini e persone in situazioni di vulnerabilità che sono stati uccisi a Gaza. Chiediamo un’azione urgente per affrontare la devastante e crescente crisi umanitaria a Gaza, in particolare la situazione dei civili in tutto il territorio. Ribadiamo la nostra opposizione a un’operazione militare operazione militare a Rafah che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile. Noi ribadiamo la nostra richiesta di un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile e rispondere ai suoi bisogni umanitari”.
Infine, ecco alcuni passaggi sulle criticità nell’area del Mar Rosso: “condanniamo gli attacchi perpetrati dagli Houthi contro le navi commerciali che transitano nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden e le navi della Marina che le proteggono. Siamo molto preoccupati per la morte di tre marinai innocenti a bordo della True Confidence e l’affondamento della Rubymar, che ha creato un pericolo per la navigazione e una grave minaccia ambientale.
Chiediamo l’immediato rilascio da parte degli Houthis della Galaxy Leader e del suo equipaggio, sequestrati il 19 novembre 2023. In linea con la risoluzione 2722 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ribadiamo il nostro sostegno ai Paesi che esercitano il diritto di difendere le proprie imbarcazioni dagli attacchi, in conformità con le disposizioni del Trattato di Lisbona. Chiediamo inoltre un continuo coinvolgimento internazionale in stretta collaborazione con le Nazioni Unite e gli Stati costieri, nonché con le organizzazioni regionali e sub-regionali per prevenire un’ulteriore escalation con possibili conseguenze multidimensionali.
Accogliamo con favore i continui sforzi dell’operazione marittima dell’UE “Aspides” e dell’operazione guidata dagli Stati Uniti “Prosperity Guardian”, insieme al Regno Unito e ad altri 10 Paesi, per proteggere queste cruciali rotte di navigazione. Siamo preoccupati per gli ostacoli al transito di forniture energetiche, materie prime e altri prodotti di base attraverso il Mar Rosso. I Paesi più colpiti dagli attacchi degli Houthi sono quelli della regione. La sicurezza marittima e i diritti e le libertà di navigazione sono fondamentali per garantire la libera circolazione di beni essenziali verso destinazioni e popolazioni in tutto il mondo. Ciò include la fornitura di assistenza umanitaria salvavita a più della metà della popolazione dello Yemen e a Sudan ed Etiopia”.
LE DICHIARAZIONI SUL MEDIO ORIENTE
Da parte di Ue e G7 c’è “uno sforzo diplomatico per la de-escalation, invitiamo tutti alla prudenza per evitare l’escalation nell’area”, ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rainews 24. L’operazione israeliana “sembra conclusa”, ha aggiunto il vicepremier sperando che non ci saranno ulteriori attacchi, soprattutto a Rafah, a sud di Gaza.
Lato americano, il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha condiviso con i partner. “Stamane abbiamo deciso di affrontare subito la questione Iran. Ho voluto che ci fosse un messaggio chiaro del G7. L’obiettivo politico si chiama escalation. Lavoriamo e continueremo a lavorare per essere protagonisti attivi in tutto il Medio Oriente” relativamente alla de-escalation, ha detto ancora il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa al termine del G7 di Capri. “Chiediamo a tutte le parti di dare un contributo positivo.
Abbiamo condannato il recente attacco sferrato dall’Iran e il G7 sostiene la sicurezza di Israele, ma invitiamo tutte le parti a lavorare per evitare una escalation e il G7 lavorerà per questo risultato”.
LE DECISIONI SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA
LE DECISIONI SUL CONTESTO INTERNAZIONALE