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Europa, non è scontata la vittoria dei sovranisti secondo Eurobarometro

Europa

Per Eurobarometro nella maggior parte degli Stati membri la popolazione è soddisfatta di Ue e moneta unica. In Italia la percentuale più bassa di chi considera positivamente l’adesione del proprio paese all’Unione europea

Sovranisti e populisti travolgeranno l’Europa a maggio? Prenderanno la guida delle istituzioni europee per cambiare da dentro la struttura dell’Unione? Le cose non sembrano così facili almeno a giudicare dai sondaggi.

FORZE ANTIEUROPEISTE ANCORA LONTANE DALLA STANZA DEI BOTTONI?

Se secondo un recente sondaggio della Reuters, alle prossime elezioni le forze antieuropeiste, cioè Lega, M5s e i loro alleati continentali non riusciranno a superare quota 17 per cento dei seggi, il sondaggio di Eurobarometro evidenzia una crescita dell’apprezzamento per l’Unione europea nella maggior parte degli Stati membri con il 65% degli italiani che si dichiara favorevole all’euro, anche se gli intervistati sono i meno entusiasti dell’appartenenza all’Ue rispetto al passato.

IL SONDAGGIO EUROBAROMETRO

Secondo i dati dell’ultimo sondaggio Eurobarometro il 68% degli europei ritiene che il proprio paese ha tratto beneficio dall’appartenenza all’Ue. Inoltre, il 62% degli intervistati considera positivamente l’adesione del proprio paese all’Unione europea (62%). Queste percentuali sono le più alte registrate negli ultimi 25 anni. Fanno eccezione solo pochi Paesi, tra cui l’Italia. Il 43% degli italiani intervistati, difatti, pensa che l’Italia abbia tratto beneficio dall’essere membro Ue, il dato più basso di tutti i paesi europei. Questo dato è comunque in crescita di 4 punti percentuali rispetto a settembre 2017, e mostra un trend positivo negli ultimi anni. La grande maggioranza degli italiani (65%) dichiara, inoltre, di essere favorevole all’euro, con una crescita di quattro punti rispetto a marzo 2018 e con una percentuale superiore alla media Ue (61%).

TAJANI: IN ALCUNI STATI MEMBRI, TRA CUI L’ITALIA, LA PERCENTUALE DI CHI PENSA CHE L’APPARTENENZA ALL’UE SIA POSITIVA È ANCORA TROPPO BASSA

“In quasi tutta Europa cresce l’apprezzamento per l’appartenenza all’Unione e per i benefici che ne derivano, con livelli record dal 1983. Anche la moneta unica piace alla grande maggioranza dei cittadini. In Italia il gradimento per l’Euro supera la media europea – 65% contro il 61% -, ed è cresciuto del 4% rispetto a marzo 2018 – ha commentato il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani -. Ma non possiamo certo cullarci sugli allori. In alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, la percentuale di chi pensa che l’appartenenza all’Ue sia positiva è ancora troppo bassa. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per dimostrare che l’Unione sa dare risposte davvero efficaci ai principali problemi degli europei, come immigrazione, sicurezza e disoccupazione”.

BREXIT: IN CASO DI NUOVO REFERENDUM 66% VOTEREBBE PER RESTARE

Quasi tutti i dati che misurano il sostegno per l’Ue mostrano una significativa ripresa dopo il referendum nel Regno Unito nel 2016, con una percentuale crescente di europei che si dimostra preoccupata per gli effetti della Brexit. In caso di referendum nel proprio Paese, il 66% degli intervistati voterebbe per restare nell’Ue, e solo il 17% per l’uscita. In crescita anche gli europei che si dicono soddisfatti del funzionamento democratico dell’Ue (49%, +3% rispetto ad aprile), mentre il 48% ritiene che la propria voce sia importante nell’Unione Europea.

IL 48% DEGLI INTERVISTATI VORREBBE CHE L’UE SVOLGESSE UN RUOLO PIÙ SIGNIFICATIVO IN FUTURO

Per quanto riguarda l’immagine del Parlamento, un terzo (32%) ha un’opinione positiva, un quinto (21%) esprime un parere negativo e una maggioranza relativa (43%) rimane neutrale. Il 48% degli intervistati vorrebbe che l’Ue svolgesse un ruolo più significativo in futuro, mentre il 27% preferirebbe fosse ridimensionato. Cresce la consapevolezza delle elezioni europee del prossimo anno, con il 41% che identifica correttamente la data nel Maggio 2019 – un aumento di nove punti percentuale rispetto ad un’indagine analoga di sei mesi fa, e il 51% degli intervistati si dichiara interessato alla tornata elettorale europea. Tuttavia, il 44% ancora non sa dire quando si voterà.

IMMIGRAZIONE AL PRIMO POSTO NELL’AGENDA DEI TEMI PRIORITARI

L’immigrazione è al primo posto nell’agenda dei temi prioritari per l’imminente campagna elettorale (50%), seguita dall’economia (47%) e dalla disoccupazione giovanile (47%), mentre la lotta al terrorismo scende al quarto posto con il 44%. Priorità simili anche per i cittadini italiani, anche se l’immigrazione è percepita come tema chiave da ben il 71% degli intervistati. Seguono l’economia con il 62% e la disoccupazione giovanile al 59%.

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