Germania, il ministro Spahn coinvolto nello scandalo delle mascherine?

Lo scandalo mascherine che ha scosso il governo la scorsa primavera starebbe iniziando a lambire anche il ministro della Salute uscente Jens Spahn

Nel pieno dell’emergenza pandemica, lo scorso anno, l’impresa svizzera Emix ha venduto in Germania mascherine per un totale di 700 milioni di euro al ministero federale e ad alcuni dicasteri della Salute di diversi Laender. Le autorità stanno però indagando sul presunto danno erariale avvenuto in seguito all’acquisto dei lotti, dato che è stato accertato che i  prezzi fossero di gran lunga superiori al costo di mercato. Il governo federale nei primi mesi del 2020 ha pagato in media 5,58 euro a mascherina a Emix, la Baviera 8,90 e il Nord Reno Vestfalia 9,90.

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Lo scandalo delle mascherine aveva già profondamente scosso il governo di Angela Merkel la scorsa primavera: ora starebbe iniziando a lambire anche il ministro della Salute uscente Jens Spahn: è quanto rivelano gli Sms del ministro ai diretti a mediatori coinvolti nell’affare, secondo quanto emerge dalle inchieste di Ndr-Wdr e Sueddeutsche Zeitung.

Un importante ruolo di mediazione per conto dell’azienda svizzera è stato svolto da Andrea Tandler, la figlia dell’ex segretario generale della Csu bavarese Gerold Tandler, la quale a sua volta si sarebbe servita dei suoi legami con la collega di partito ed eurodeputata, Monika Hohlmeier (figlia dell’ex leader della Csu Fran-Josef Strauss), in contatto diretto con il ministro della Salute Spahn.

Hohlmeier avrebbe inviato un sms al ministro della Salute, offrendogli una partita da 3 milioni di mascherine. Spahn, riportano i media tedeschi, avrebbe risposto positivamente, dicendosi interessato. Ora bisognerà capire se ci sia stato dolo o semplice fretta di accaparrarsi un bene che, in quei mesi, era tanto vitale quanto raro nella lotta al virus.