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Giù le mascherine! Salvini preme, che fanno in Europa?

Mascherine

Sovranisti all’arrembaggio sulle mascherine. Il leader leghista è in pressing, Speranza si arrocca, Draghi media. Nel Vecchio continente non si parla d’altro: quando si potranno togliere? E Macron, che pure non vanta una gestione illuminata della pandemia, fa da apripista

Giugno deve essere un mese parecchio difficile per Matteo Salvini. Sarà il caldo, l’afa, il miraggio della stagione estiva… Esattamente un anno fa, in pieno giugno, appunto, si faceva riprendere persino da Giovanni Floris a diMartedì con una frase che, nel mondo dei social, è poi stata consacrata ‘meme’: “Posso togliermi la mascherina mentre parlo? Per fare una foto?” e il giornalista, secco, rispondeva che no, che erano circa quattro mesi che tutti i giorni ci dicevano di mantenerla ben salda sul muso, osservando le regole sul distanziamento sociale (che durante i selfie vengono meno…).

 

 

Un anno dopo, Salvini scalpita nuovamente perché ci si possa liberare delle mascherine. L’improvvisa accelerazione di ieri del presidente francese (col quale, ricordiamo, ci fu una crescente ostilità per tutto il Conte I) Emmanuel Macron lo ha colto alla sprovvista: se i francesi le tirano giù, non possiamo essere da meno. E si torna dunque a solleticare il popolo dei No Mask. C’è persino chi sostiene che l’appoggio leghista a Vittorio Sgarbi per le amministrative capitoline serva anche a quello, visto che il critico d’arte non le ha mai amate, arrivando perfino a farsi portar fuori, ripetutamente, di peso, dal Parlamento per inosservanza dell’obbligo di indossarle. La soluzione mediana, che permetterebbe al presidente del Consiglio Mario Draghi di rispettare la promessa fatta nella famosa conferenza stampa dei “rischi calcolati” (“potremo toglierle per luglio”) sarebbe rimuovere l’obbligo dal 15 del mese prossimo. Ma che fanno nel resto d’Europa?

 

Il fuoco alle polveri salviniane, anzi, alle mascherine chirurgiche, lo ha dato Parigi: “L’obbligo di indossare le mascherine all’esterno non sarà più obbligatorio, salvo alcune circostanze, quando ci si raggruppa”, ha detto ieri il premier francese, Jean Castex, annunciando a sorpresa che l’obbligo sarebbe caduto da oggi. “Tenuto conto dei risultati – ha spiegato il premier – è normale fare aggiustamenti alle nostre misure e ad alcuni elementi del calendario, pur mantenendo un alto livello di vigilanza nelle prossime settimane e nel caso di evoluzione contraria”. Una decisione salutata da molti ma pure vista con la dovuta dose di scetticismo: stante le imminenti elezioni locali e considerata la debolezza storica di En marche!, il partito di Macron, sul territorio potrebbe essere mera propaganda.

Situazione più frastagliata, vista l’intelaiatura federalista, in Germania, dove l’obbligo è stato rimosso in alcune città. La cancelliera Angela Merkel resterebbe prudente, mentre il suo ministro della Salut,e Jens Spahn, ha detto che “Di fronte al calo dei casi dovremmo procedere per gradi: il primo passo può essere la fine dell’obbligo della mascherina protettiva nei luoghi aperti”, ma non sarà un giù la maschera collettivo: “Nelle regioni in cui l’incidenza è particolarmente bassa questo può avvenire anche all’interno. L’indicazione rimane comunque questa: in caso di dubbio meglio indossare la mascherina. Soprattutto quando si viaggia e negli incontri negli spazi interni”.

Poche ore fa sull’argomento è intervenuto anche il premier spagnolo Pedro Sánchez: “In Spagna abbiamo raggiunto la velocità di crociera nella maggiore campagna di vaccinazione della nostra storia. Presto abbandoneremo anche le mascherine per strada”. “Tra qualche settimana – ha aggiunto – il 50% della popolazione spagnola avrà almeno una dose. La tabella di marcia è chiara e la stiamo rispettando. La vaccinazione totale è il ponte verso la ripresa totale”, tuttavia non è stata indicata per il momento una data.

 

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