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Gran Bretagna, ecco il piano per spingere la terza dose

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Boris Johnson chiama a raccolta la popolazione e la invita ad accettare una “missione nazionale” per salvare il Natale ed evitare nuovi lockdown. Il suo gabinetto sta valutando restrizioni ad hoc per chi rifiuta la terza dose e intende poi partire dalla Gran Bretagna

Cinto d’assedio dai numeri del contagio, il governo di Boris Johnson non intende fare retromarcia sulle misure restrittive disinnescate tutte la scorsa estate, perciò deve almeno portare a casa un risultato molto importante sul fronte delle vaccinazioni. Il nuovo piano per spingere la terza dose in Gran Bretagna prevede una serie di limiti che scatteranno in caso di diserzione o di ritardi dei sudditi agli hub vaccinali.

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Si valuta, per esempio, la possibilità di introdurre restrizioni ai viaggi per le persone che rifiutano la terza dose. In particolare, il governo Tory starebbe esaminando una modifica delle regole sugli spostamenti all’estero: quanti si sono visti offrire il booster contro il coronavirus ma hanno declinato sarebbero chiamati a sottoporsi a quarantena e tampone se intendono partire.

L’introduzione delle restrizioni, secondo i giornali britannici, non sarebbe imminente, anche a fronte di una campagna per la terza dose nel Regno che ha accelerato negli ultimi giorni. Intanto, il ministro della Sanità, Sajid Javid, ha esortato i cittadini ad accettare l’offerta dei richiami, parlando di una “missione nazionale” per aiutare il Paese a “evitare il ritorno alle restrizioni e godersi il Natale”. Secondo gli ultimi dati, oltre 10 milioni di persone in Gran Bretagna hanno ricevuto la terza dose, in Inghilterra sono 8,5 milioni. Tuttavia circa il 30% degli ultraottantenni e oltre il 60% dei cinquantenni e over 50 devono ancora ricevere i loro booster.

Sulla medesima linea, ovviamente, il primo ministro Johnson che ha affermato che ricevere la terza dose è la “cosa più importante” che le persone possono fare per “il nostro Paese” e per proteggere il servizio sanitario nazionale. Parlando all’Hexham General Hospital, il premier Tory, citato da Sky News, ha dichiarato: “Sfortunatamente, quello a cui al momento stiamo assistendo è una diminuzione della protezione” dal Covid-19 “delle due dosi iniziali del vaccino” che sta provocando il ricovero in ospedale di troppi anziani.

“Abbiamo già somministrato 10 milioni di dosi di richiamo e sono molto efficaci”, ha proseguito Johnson sottolineando che “le persone arrivano ad avere il 95% di protezione in più. Quindi incoraggio tutti oggi a collegarsi online” e a prenotare il vaccino. “È mia opinione che vaccinarsi sia la cosa più importante che possiamo fare per il nostro Paese oggi se vogliamo proteggere il nostro sistema sanitario nazionale, se vogliamo assicurarci che questo virus finisca”, ha rimarcato il premier.

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