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Igor Kirillov, chi era il generale russo ucciso a Mosca
Con Kirillov la Russia perde un alto ufficiale strategico ma anche un simbolo controverso della sua politica militare e propagandistica.
La morte del generale Igor Kirillov, capo delle forze di difesa nucleare, biologica e chimica della Russia, rappresenta senza dubbio uno dei colpi più significativi alla leadership militare russa dall’inizio della guerra in Ucraina. Kirillov, 54 anni, è rimasto vittima di un attentato all’alba, quando un ordigno esplosivo nascosto in un monopattino elettrico è stato attivato nei pressi della sua abitazione a sud-est di Mosca. L’attacco, che ha coinvolto anche il suo vice, è stato rivendicato dai servizi di sicurezza ucraini (Sbu), che lo hanno definito un “obiettivo legittimo” per i crimini di guerra imputati alla sua divisione.
LA CARRIERA DI KIRILLOV
Classe 1970, nato a Kostroma, Kirillov si è laureato nel 1991 presso la Scuola superiore del Comando militare di Difesa chimica della sua città natale e successivamente, nel 2007, presso l’Accademia militare di Difesa dalle radiazioni, chimiche e biologiche. Dopo aver iniziato la carriera militare nel gruppo delle forze sovietiche in Germania, ha ricoperto incarichi nel distretto militare di Mosca. Dal 2017 guidava le forze di difesa nucleare, biologica e chimica russe, note come Rkhbz. Tra i suoi successi, Kirillov ha contribuito allo sviluppo del sistema lanciafiamme pesante TOS-2 “Tosochka”, distribuito alle truppe russe a partire dal 2020.
LA FIGURA DI KIRILLOV TRA ACCUSE E CONTROVERSIE
La figura di Kirillov è stata al centro di pesanti accuse internazionali. Regno Unito e Stati Uniti lo avevano sanzionato per il presunto utilizzo di armi chimiche in Ucraina, in violazione della Convenzione sulle Armi Chimiche. In particolare, Kirillov era accusato di aver autorizzato l’uso dell’agente tossico cloropicrina, una sostanza soffocante già impiegata nella Prima Guerra Mondiale.
Secondo il Regno Unito, Kirillov è stato anche uno dei principali promotori della disinformazione russa, sostenendo che Kiev e l’Occidente gestissero laboratori biologici segreti per lo sviluppo di armi chimiche. Accuse simili riguardavano il presunto sviluppo di una “bomba sporca” da parte dell’Ucraina, affermazioni che non hanno trovato riscontro presso organizzazioni indipendenti.
LE MODALITA’ DELL’ATTENTATO
L’attentato a Kirillov, avvenuto con oltre un chilogrammo di esplosivo TNT, è stato preceduto dall’incriminazione del generale da parte dell’Ucraina per l’uso di armi chimiche proibite. Secondo lo Sbu, la Russia avrebbe utilizzato armi chimiche più di 4.800 volte dall’inizio del conflitto, un’accusa che Mosca ha sempre respinto. Con la sua morte, la Russia perde un alto ufficiale strategico ma anche un simbolo controverso della sua politica militare e propagandistica.