skip to Main Content

Il conflitto sommerso in Medio Oriente è riemerso. Iran contro Israele è una guerra tra Usa e Russia

Iran Russia

L’Iran è un alleato cruciale della Russia in merito alla fornitura di armi. In particolare, si pensa che il centro di ricerca produca missili e munizioni destinati alla Russia

Il 28 gennaio a mezzanotte tre quadricotteri hanno attaccato il Centro di Ricerca Spaziale Iraniano a Isfahan. Sui danni, però, le fonti divergono. L’Iran ha riferito infatti detto nei suoi pochissimi interventi tramite l’agenzia di stampa IRNA che un piccolo drone ha danneggiato una parte del tetto, mentre la televisione israeliana ha parlato di un’operazione riuscita e precisissima. In un contesto così teso in Iran, dato dalle proteste interne e dalla guerra russo-ucraina nel quale è coinvolto, il governo iraniano ha quindi volto lo sguardo ai possibili colpevoli. “L’Iran – ha spiegato l’ex consigliere politico israeliano Neriah in un’intervista a i24 – ha molti nemici, e non solo sul fronte israeliano”. Comunque Teheran ha minimizzato, affermando che “misure talmente cieche non avranno impatto sul prosieguo del progresso del paese”.

LA QUESTIONE ARMAMENTI

Ciò è avvenuto in seguito al consolidamento della cooperazione Mosca-Teheran, che vuole l’Iran un alleato cruciale della Russia in merito alla fornitura di armi. In particolare, si pensa che il centro di ricerca produca missili e munizioni destinati alla Russia, e che si sia voluto sabotare l’alleanza russo-iraniana. Questa si rafforza sempre di più di fronte al “crescente isolamento internazionale e al calo delle disponibilità economiche dei due stati paria” spiega il Foreign Policy. Ciò che è certo è che l’Ucraina si è giovata della cosiddetta “notte esplosiva in Iran” che se non altro le ha dimostrato una sempre più spinta attenzione internazionale per contrastare l’offesa russa. A riguardo, il consigliere di Zelensky Mykhailo Podolyak ha twittato contro Teheran, menzionando “una logica della guerra inesorabile e omicida”.

Tra i nemici dell’Iran, potenziali colpevoli dell’attacco, spicca Israele oltre agli Stati Uniti, benché le autorità iraniane si limitino a parlare di “Stati Uniti e un altro paese”. Gli Stati Uniti avevano di recente annunciato, in un tweet di Blinken, di voler sanzionare la produzione di missili iraniani al fine di limitare la potenza dell’asse Teheran-Mosca per l’approvvigionamento in armi. E il Centro di Ricerca sopra citato rientra nelle industrie dell’aerospazio sanzionate.

IRAN E RUSSIA CONTRO ISRAELE E USA?

In questo attacco l’alleanza israelo-statunitense sembra essere coinvolta, e il capo della CIA William Burns ha avuto di recente un incontro con David Barnea, il direttore dei Servizi Segreti israeliani. Inoltre, visto che i droni sono a corto raggio e devono essere partiti da pochi chilometri dal bersaglio, gli artefici erano in territorio iraniano e dunque spie. E Israele, di fatto, ne dispone in quantità. Una volta accertata la partecipazione israeliana, però, le cause del sabotaggio restano incerte. Potrebbe infatti trattarsi anche di un tentativo di Stati Uniti e Israele di contenere i progressi e le ambizioni dell’Iran sul nucleare, perché la cosiddetta “fabbrica di munizioni” di Isfahan è anche dedicata alla ricerca in quest’ambito. Anche in ciò la Russia è implicata, perché già da novembre Teheran aveva manifestato a Mosca la richiesta di un aiuto per acquisire materiali nucleari, ma “solo per scopi pacifici” dichiara l’Iran.

L’Iran, poi, continua ad essere il bersaglio favorito di Israele. Anche il 30 gennaio, infatti, un jet israeliano ha attaccato un corridoio di trasporto armi dai Pasdaran, e colpito 25 camion sciiti pro-Iran al confine tra Siria e Iraq. Ciò che traspare da questi attacchi è, al di là del coinvolgimento di interessi geopolitici per la guerra russo-ucraina, un evidente conflitto in Medio Oriente, che “vuole una risposta da parte dell’Iran” come ha detto un funzionario iraniano ad Al-Jazeera.

Leggi anche: Stoltenberg dopo Stoltenberg? Tutti i nomi in campo per la segreteria Nato

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top