Intervista a Tiziano Marino, analista del CeSI, sull'attacco dell'Iran ai danni di Israele e le…
In Austria c’è o no allarme neonazista? Reazioni, scontri e silenzi della politica
Le elezioni in Austria hanno registrato un’affluenza del 78%, con circa 6,3 milioni di aventi diritto che si sono recati alle urne
I risultati delle consultazioni in Austria hanno rivelato un panorama politico in trasformazione, con il Partito di estrema destra che si è affermato come il vincitore principale, ottenendo il 28,8% dei voti. Il Partito Popolare (Ovp) del cancelliere Karl Nehammer, attualmente al governo, ha raggiunto solo il 26,3%, mentre il Partito Socialista Austriaco (Spo) si è fermato al 21,1%. Il Partito Liberale dei Neos ha ottenuto il 9,2%, e i Verdi, guidati da Werner Kogler, hanno chiuso con l’8,3%.
QUALI POSSIBILI COALIZIONI IN AUSTRIA?
Adesso, però, “quali coalizioni sono ora possibili?” si domanda il giornale nazionale stiriano Kleine Zeitung (KlZ). “I colloqui di coalizione saranno probabilmente estremamente duri”. Per Michael Jungwirth, capo della redazione di Vienna “è ancora in sospeso quale governo presterà giuramento alla Hofburg un giorno in un lontano futuro, probabilmente nelle prime settimane del nuovo anno. In linea di principio sono ipotizzabili tre varianti: se l’Ovp, il partito popolare, rinunciasse alla sua riserva contro l’Fpo, cosa improbabile, questa sarebbe la scelta più ovvia. Sarebbe ipotizzabile anche una grande coalizione tripartitica formata da popolari, socialdemocratici Spo, liberali di Neos con l’appoggio esterno dei verdi come partner minori. Se la formazione di un governo fallisse, nel 2025 si terrebbero nuove elezioni”.
LE REAZIONI IN ITALIA. LITE FI-LEGA
I risultati in Austria sono stati subito ‘stiracchiati’ a destra e a manca, in Italia come in Europa, per alimentare politicamente le rispettive narrazioni. E, come ormai una consuetudine, sui temi europei Lega e Forza Italia non esitano a rimarcare le proprie distanze e diversità di vedute e prospettive. Il tutto nel silenzio apparente di FdI, il partito di Giorgia Meloni.
TAJANI: “ISOLARE RIGURGITI NEONAZISTI”
“Credo che in Austria serva una forma di governo a guida popolare che escluda il Partito della libertà. Le battaglie politiche si vincono sempre al centro per impedire che gli estremisti di destra e sinistra facciano danni. Ogni rigurgito neonazista va respinto”. Così il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani su Rainews il giorno dopo il voto in Austria. “L’estrema destra da sola non è mai in grado di vincere, lo abbiamo visto in Francia”, ha spiegato il ministro.
SALVINI: “NESSUN ALLARME NEONAZISTA”
A stretto giro è arrivato poi il commento dell’altro vicepremier, Matteo Salvini. Le parole del leader della Lega sono sembrate, più o meno direttamente, una risposta alle parole del collega di Palazzo Chigi.
“È un bellissimo risultato per i nostri alleati. Stamattina qualcuno parlava di nazismo: o c’è qualcuno che dorme male, che mangia pesante, perché non penso ci sia l’allarme neonazista in Francia, o in Germania, in Austria e in Olanda. Se gli austriaci hanno deciso che il primo partito è il Partito delle Libertà – ha sottolineato Salvini -, che ha i temi della sicurezza, contrasto all’immigrazione clandestina, della difesa del lavoro e della famiglia, fra le loro priorità, vuol dire che così la pensano gli austriaci. Saranno a Pontida e nessuno si offenda”, ha concluso.
LEGA: “A DECIDERE IN AUSTRIA SONO GLI ELETTORI, NON TAJANI”
Per Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, “è ridicolo definire l’Fpö nazisti” così come sono “curiose ma lunari le analisi post-voto che arrivano dai partiti che da anni mal governano in Europa. (…) A decidere in Austria sono gli elettori, non Tajani”
EUFORIA TRA I PATRIOTI EUROPEI ORBAN E ABASCAL
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha applaudito al successo dell’estrema destra dell’Fpo alle elezioni in Austria. “Un’altra vittoria per i Patrioti: una vittoria storica per l’Fpo in Austria!” scrive in un tweet, congratulandosi con il leader del partito Herbert Kickl, con cui nel giugno scorso il premier magiaro ha lanciato la formazione del nuovo gruppo Patrioti per l’Europa (PfE) al Parlamento europeo.
Per il leader del partito ultraconservatore spagnolo Vox, Santiago Abascal, “il movimento patriottico e per la libertà si va facendo strada in Europa nonostante le folli campagne e le stupide infamie dei media. La formazione di Andrej Babis ha vinto le elezioni al Senato in Cechia. E in Austria ha stravinto il Partito della Libertà Fpo con una sconfitta storica di popolari e socialisti”, ha scritto Abascal, nel congratularsi con entrambi i vincitori.