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In Europa il Covid alza la testa. E la Francia proroga il green pass

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Dalla Russia alla Gran Bretagna, passando per Belgio, Francia, Ucraina, Romania, Bulgaria e Spagna: in Europa il Covid guadagna terreno…

Nella giornata di ieri, i deputati dell’Assemblea Nazionale francese hanno approvato con 74 voti a favore e 73 contrari, l’articolo 2 del disegno di legge sulla ’vigilanza sanitaria’ che autorizza l’esecutivo a ricorrere al ’pass sanitario’, il Green Pass, fino al 31 luglio 2022 qualora la situazione lo richiedesse. Il giorno prima i deputati avevano approvato l’articolo 1 che proroga fino alla data indicata il quadro giuridico necessario alla dichiarazione di stato di emergenza sanitaria. Il disegno di legge nella sua integralità è stato adottato la notte scorsa con soli 10 voti di scarto, con 135 voti a favore e 125 contro. Il testo passerà all’esame del Senato a partire dal 28 ottobre. Si tratta di una presa di posizione significativa, se si considera che in Italia si è iniziato a parlare di Green Pass solo dopo che lo ha fatto la Francia: da noi l’emergenza e l’obbligo di certificato verde scadranno, è noto, a fine anno, ma ora che Parigi ha prorogato la possibile esistenza del documento fino alla prossima estate, pure Roma potrebbe seguire a ruota. Del resto il Covid è tornato a riaffacciarsi prepotentemente in Europa.

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Non solo in Gran Bretagna, dove alcuni modelli predittivi parlano già della possibilità di arrivare a 100mila casi al giorno (siamo a 40mila da una settimana), ma pure nel cuore del Vecchio continente. Il governo del Belgio ha avvertito che il Paese potrebbe essere sull’orlo di un’altra grande ondata di casi di Covid-19, nonostante l’alto tasso di vaccinazione. Sebbene il governo abbia recentemente allentato l’uso obbligatorio delle mascherine, sta nuovamente iniziando a incoraggiare la popolazione a usarle per contrastare un aumento di contagi che ricorda le prime tre ondate dell’ultimo anno e mezzo. “Siamo chiaramente in una quarta ondata”, ha detto il ministro della Sanità Frank Vandenbroucke alla rete VRT, “vedremo un forte aumento delle infezioni e, purtroppo, dei ricoveri ospedalieri”.

L’Ucraina ha invece registrato 22.415 nuovi casi di infezione da Coronavirus al 20 ottobre con 546 nuovi decessi, un record di morti quotidiani nel paese che ha avuto 2,7 milioni di casi da inizio pandemia. Lo riporta il Kiev Post, precisando che in 24 ore il numero dei guariti è stato di 8.036. Circa 8,3 milioni di persone hanno ricevuto la prima dose di vaccino, 6,7 milioni sono completamente immunizzati.

Sorvegliate speciali pure la Romania e la Bulgaria. In Bulgaria è obbligatoria dal 21 ottobre la certificazione verde anti- Covid per le attività negli ambienti al chiuso. Fanno eccezione soltanto le farmacie, le banche, i negozi per generi alimentari, il trasporto pubblico e gli uffici di amministrazione pubblica. Le nuove misure sono state annunciate 2 giorni fa dal ministro ad interim della Salute Stoycho Katsarov a seguito della forte impennata dell’epidemia nel paese balcanico. La decisione però sta provocando contestazioni, caos, tensioni e minacce di boicottaggio. Organizzati dai partiti nazionalisti Vasrazhdane e Ataka, ieri sono scese in piazza migliaia di persone nelle grandi città bulgare per protestare contro le nuove misure e chiedere le dimissioni del governo ad interim. Gli scienziati però rilevano che la certificazione verde anti-Covid non può essere efficace con appena il 25% circa della popolazione adulta immunizzata. Ieri è andato pure in tilt il sito internet del ministero della Sanità per il rilascio della certificazione verde Ue elettronica alle persone già vaccinate. In difficoltà anche i punti di vaccinazione in Bulgaria davanti ai quali si sono formate code di centinaia di persone. Si prevedono nuove proteste.

Sempre in Europa, il Covid continua a far paura in Russia, che si appresta a tornare al lockdown parziale della capitale per i no vax, che sono la maggior parte della popolazione, dal 28 ottobre al 7 novembre. Lo ha deciso il sindaco di Mosca, Serghei Sobyanin, sull’onda del decreto presidenziale sui giorni non lavorativi a livello federale. “La situazione a Mosca si sta sviluppano secondo lo scenario di previsione peggiore”, ha detto il sindaco sul suo sito. Dal 28 ottobre dunque chiuderanno bar, ristoranti, negozi e stadi (oltre che le scuole). I teatri e musei possono continuare a funzionare tuttavia l’accesso sarà possibile solo con un limite di pubblico del 50% e con l’uso di codici QR – il green pass russo – e mascherine protettive, mentre in Spagna registra un lieve aumento dell’incidenza dei contagi di Covid su 14 giorni: 42,51 casi ogni 100.000 abitanti, mentre venerdì scorso era di 40,85 casi.

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